La struttura regionale di riferimento è l’ Area Tutela e Sviluppo del Territorio Direzione Difesa del Suolo che ha compiti in merito alla tutela e alla gestione della risorsa idrica. Nel primo caso il riferimento tecnico- legislativo è il Piano di Tutela delle Acque risalente però al 2009 cui nel 2017 con un apposita delibera di Giunta sono state effettuate delle integrazioni. Nel secondo caso la regione intende gestire la risorsa in modo integrato per cui gli acquedotti, le fognature e gli impianti di depurazione devono essere considerati come momenti successivi di un unico percorso di uso dell’acqua chiamato appunto “ciclo integrato dell’acqua”.
Le concessioni di derivazioni sono gestite dagli Uffici Provinciali del Genio Civile, oltre a mantenere la sicurezza idraulica della rete idrografica principale rilasciando le concessioni per l’uso delle aree demaniali(demanio marittimo ed idrico), le opere per le difese idrauliche, la verifica della compatibilita’ idraulica delle varianti urbanistiche.
La modulistica dell’ambiente, comprensiva di tutte le competenze della regione è reperibile in un unica pagina.
La Regione ha attivato una serie di database, raccolti per la maggior parte nel GeoPortale Regionale, dove è possibile scaricare e ricercare informazioni territoriali, ma manca la visualizzazione su mappa, evidenziando che sono dati generici e suddivisi per comuni.
Inoltre sono disponibili carte geologiche.
Di seguito si elencano i link interessati alla gestione della risorsa idrica come servizio idrico integrato.
Gestori
La Regione Veneto fa parte del Distretto delle Alpi orientali per la maggioranza del suo territorio, ed una parte nell’autorità di Bacino del fiume Po.
Nel territorio della Regione del Veneto sono state individuate le seguenti Autorità di Bacino:
L’Agenzia, come tutte, si occupa di controllo, monitoraggio, raccolta ed elaborazione dati relativamente a acque interne, marino-costiere e di transizione, con indagini e accertamenti tecnici necessari a stabilirne la qualità.
Dalla pagina iniziale si accede ai documenti, pubblicazioni, novità e contatti.
il Servizio Idrologico Regionale (SIR) segue la parte di idrologia che studia i flussi d’acqua che costituiscono il cosiddetto ciclo idrologico, la cui conoscenza consente di gestire con maggiore efficacia le risorse idriche, di prevedere le piene disastrose, di limitare l’erosione dei suoli ed i fenomeni franosi, ma anche di ottimizzare l’utilizzo della risorsa acqua nell’ottica di un utilizzo sostenibile della risorsa.
L’Anbi Veneto, Unione Regionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, associa e rappresenta tutti i 10+1 Consorzi di bonifica del Veneto che operano nel settore della difesa del suolo e della gestione delle risorse idriche. ANBI VENETO fa parte di ANBI, Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue, la quale – in sede nazionale – persegue gli stessi scopi ed assolve le medesime funzioni.
I consorzi sono i seguenti:
1. Veronese
2. Adige Po
3. Delta del Po
4. Alta Pianura Veneta
5. Brenta
6. Adige Euganeo
7. Bacchiglione
8. Acque Risorgive
9. Piave
10. Veneto Orientale
11. Leb
Una delle 5 regioni autonome italiane, istituita con una legge costituzionale del 1948, che prevede, soprattutto per quanto riguarda le acque, una gestione che non riconosce il ruolo tariffario dell’Autorità di riferimento (ARERA), con la conseguenza che la gestione della risorsa idrica, soprattutto nel caso del Servizio Idrico Integrato, è non uniforme al territorio nazionale. ( Sentenza n. 142/2015, pubblicazione in G. U. 15/07/2015 n. 28.). Confusione non risolta neanche con la variazione dell’articolo 117 della Costituzione, che, anzi, ha portato frequenti ricorsi alla Corte Costituzionale di contenziosi tra Stato e Regioni autonome italiane.
La programmazione della gestione della risorsa è compito del Dipartimento Regionale delle Acque e dei Rifiuti, mentre le concessioni, unicamente dal punto di vista tecnico, fanno riferimento agli Uffici del Genio Civile territorialmente competenti. Alla pagina indicata sono scaricabili le tabelle dei canoni e la modulistica relativa alle denunce annuali di prelievo, oltre all’accesso al Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia, approvato nel 2015.
Il Servizio Osservatorio delle Acque del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, presso l’Assessorato Regionale dell’Energia e dei servizi di Pubblica Utilità è stato inserito nell’Autorità di Bacino del distretto idrografico della Sicilia.
L’agrometeorologia è quindi uno strumento essenziale per le produzioni ecocompatibili e per i prodotti di qualità. In quest’ottica vanno pertanto considerati l’istituzione e l’avvio operativo del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS).
Il riferimento normativo di base che ne prevede l’istituzione è l’art. 6 della L.R. n. 23, risale all’agosto del 1990, mentre la realizzazione è stata possibile grazie alle risorse finanziarie della misura 10.1 del POP Sicilia 1994-1999.
A partire da gennaio 2002, le attività del SIAS si stanno gradualmente sempre più orientando verso le fasi applicative e divulgative delle elaborazioni agrometeorologiche e agroclimatologiche.
Un ricco sito con numerose sezioni e pagine web, si possono trovare le seguenti informazioni e servizi: dalle previsioni dettagliate, alla cartografia tematica on line realizzata con tecnologia WEB-GIS, alle applicazioni sull’irrigazione, sulla difesa fitosanitaria, sulle gelate, sulla previsione degli incendi boschivi, sulla maturazione dell’uva; dai bollettini agrometeorologici previsionali, ai riepiloghi mensili.
Disponibile un sistema informativo territoriale principalmente orientato ai dati territoriali, come risulta dal catalogo.
Un portale dei dati contenente informazioni relative ai settori di attività dell’ amministrazione regionale e delle pubbliche amministrazioni regionali. I dati ambientali riguardano vari temi, non riguardanti le acque interne.
Con DECRETO PRESIDENZIALE 14 giugno 2016, n. 12, i Servizi Uffici del Genio Civile sono strutture periferiche del Dipartimento Regionale Tecnico e svolgono la loro attività nell’ambito della circoscrizione provinciale.
Servizio Genio Civile di AGRIGENTO
Servizio Genio Civile di CALTANISSETTA
Servizio Genio Civile di CATANIA
Servizio Genio Civile di MESSINA
Servizio Genio Civile di PALERMO
Servizio Genio Civile di RAGUSA
Servizio Genio Civile di SIRACUSA
Servizio Genio Civile di TRAPANI
Con la legge n.19 del 11/08/2015 la Regione Sicilia ha riorganizzato in servizio idrico, mantenendo il coordinamento degli Ambiti territoriali ottimali.
L’Associazione Siciliana dei Consorzi ed Enti di Bonifica e di Miglioramento Fondiario – costituita il 19/1/1947 e riconosciuta con decreto del Presidente della Regione Siciliana n° 93/A del 8/7/1 952 – ha sede in Palermo ed è retta da uno Statuto.
L’ASCEBEM esercita nella Regione Siciliana tutte le funzioni che lo Statuto dell’ANBI attribuisce alle Unioni Regionali, quindi opera nell’ambito del territorio regionale quale organismo associativo di coordinamento dei Consorzi, nel rispetto delle prerogative istituzionali di questi al fine di rappresentare in maniera organica le esigenze e le problematiche del settore.
Consorzio di Bonifica della Sicilia Occidentale che raggruppa i seguenti consorzi
Consorzio di bonifica della Sicilia Orientale che raggruppa i seguenti consorzi
Una delle cinque regioni autonome italiane, cosi come definita dalle Leggi Costituzionali dello Stato Italiano, istituita con una legge costituzionale del 1948, che prevede, soprattutto per quanto riguarda le acque, una gestione che non riconosce il ruolo tariffario dell’Autorità di riferimento (ARERA), con la conseguenza che la gestione della risorsa idrica, soprattutto nel caso del Servizio Idrico Integrato, è non uniforme al territorio nazionale. ( Sentenza n. 142/2015, pubblicazione in G. U. 15/07/2015 n. 28.). Confusione non risolta neanche con la variazione dell’articolo 117 della Costituzione, che, anzi, ha portato frequenti ricorsi alla Corte Costituzionale di contenziosi tra Stato e Regioni autonome italiane.
Il portale Sardegna Ambiente permette di accedere a tutte le informazioni inerenti le tematiche ambientali e agli Enti regionali che se ne occupano.
Per le acque le suddivisioni sono inerenti la qualità, la quantità, il servizio idrico integrato e, soprattutto, gli strumenti di pianificazione. In ogni pagina un breve riassunto dei compiti e della normativa con la possibilità di scaricare le leggi di riferimento.
Interessante che la Regione abbia una sezione riguardante i cambiamenti climatici.
Sempre nell’ambito dei portali nel Sardegna Geoportale sono inseriti dati geografici con strumenti per la visualizzazione online dei dati cartografici, la ricerca e il download dei dati di rilevanza territoriale, come vincoli idrogeologici, vari piani. Vi è la possibilità di visualizzare e scaricare dati.
Il SardegnaCedoc è un sistema informativo territoriale che funziona sia da banca dati che da elaboratore per l’emissione dei giudizi sulle varie caratterizzazioni della qualità delle acque. Il database è organizzato in maniera tale da poter dare una serie di informazioni di supporto per una vera e propria caratterizzazione dei bacini idrografici (corpi idrici significativi e d’interesse).
Per garantire l’unitarietà della gestione delle attività di pianificazione, programmazione, regolazione nei bacini idrografici della regione è istituita dalla legge regionale n. 19 del 2006, art. 12, l’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna quale direzione generale della Presidenza della Giunta. Ha la funzione di segreteria tecnico-operativa, di struttura di supporto logistico-funzionale dell’Autorità di bacino e di struttura tecnica per l’applicazione delle norme previste dalla direttiva comunitaria n. 2000/60/CE; a tal fine svolge compiti istruttori, di supporto tecnico, operativo e progettuale alle funzioni di regolazione e controllo proprie della Regione e realizza una attività di ricerca e sviluppo. In pratica è coincidente con l’Autorità di Bacino regionale, che opera in collaborazione con gli enti locali territoriali e gli altri enti pubblici e di diritto pubblico operanti nel bacino idrografico.
Alla pagina della pianificazione sono presenti e scaricabili tutti i documenti relativi al Piano di Bacino e tutti i piani approvati ad esso collegati.
Il servizio idrico integrato della Sardegna (S.I.I.) è un servizio pubblico essenziale somministrato in un unico ambito territoriale regionale.Il S.I.I. ha riunito, in applicazione della normativa nazionale di settore, in una gestione unica, le precedenti numerose gestioni. L’affidatario in house del servizio, ai sensi dell’art. 113, comma 5, lettera C) del D.Lgs. n. 267/2000 è la società ABBANOA s.p.a., risultato di una serie complessa di passaggi che dal mese di Gennaio 2005, ha dapprima condotto alla creazione di un consorzio tra i precedenti gestori, Ente Sardo Acquedotti e Fognature (E.S.A.F.), S.I.M. Cagliari, S.I.I.N.O.S. Sassari, Govossai Nuoro e diversi comuni in economia, denominato SIDRIS, e successivamente, dal 1° gennaio 2006, ha assunto l’attuale veste giuridica in sostituzione delle vecchie gestioni.
Un esaustivo sito con piani e programmi disponibili.
L’Ente acque della Sardegna, con sede a Cagliari in via Mameli n. 88, è l’Ente pubblico non economico strumentale della Regione, nato con la Legge regionale n. 19 del 2006, che gestisce il sistema idrico multisettoriale dell’isola rappresentato dall’insieme di tutte le opere di approvvigionamento idrico e di adduzione destinate ad alimentare, direttamente o indirettamente, più aree territoriali e diverse categorie di utenze (settore civile per l’uso potabile, quello irriguo, quello industriale) al fine della perequazione delle quantità e dei costi dei consumi.
L’Ente produce e fornisce acqua per i diversi usi (civile, irriguo e industriale) ai grandi utenti nel territorio regionale, in particolare:
L’Agenzia -Arpas, istituita con la legge n. 6 del 2006, è un’agenzia regionale che opera per la promozione dello sviluppo sostenibile e per la tutela e miglioramento della qualità degli ecosistemi naturali e antropizzati. L’Agenzia è l’organo tecnico che supporta le autorità competenti in materia di programmazione, autorizzazione e sanzioni in campo ambientale, a tutti i livelli di governo del territorio: la competenza tecnico-scientifica è la sua componente distintiva e qualificante. Esiste un web-gis essenzialmente orientato alla meteorologia.
Come scrive Il Sistema delle Agenzie Nazionali Nel 2021 Arpa Sardegna pubblica due rapporti strettamente connessi: Climatologia della Sardegna per il trentennio 1981-2010 ed Elaborazione della climatologia della Sardegna per il trentennio 1981-2010.
Il primo rapporto, svolto in collaborazione tra il Dipartimento Meteoclimatico di ARPAS e il Settore di Climatologia Operativa di ISPRA, descrive le attività realizzate per l’aggiornamento della climatologia della Sardegna per il trentennio 1981-2010, per mezzo di procedure di controllo e di elaborazione delle serie di dati storici di temperatura e precipitazione.
Il secondo rapporto descrive l’attività svolta dal gruppo di lavoro per l’aggiornamento della climatologia nel corso dell’anno 2019, durante il quale si è completata la raccolta, il controllo e l’integrazione delle serie di dati storici di temperatura e precipitazione provenienti dai due database, quello in dotazione al Dipartimento Meteoclimatico e quello fornito dal Servizio Idrogeologico ed Idrografico, i controlli di qualità dei dati nonché la produzione di un set preliminare di indicatori climatici per il trentennio 1981-2010.
I Consorzi di Bonifica presenti sul territorio sono numerosi, nonostante recenti accorpamenti:
Con la Legge Regionale 9/06 la gestione delle concessioni di derivazione d’acqua è suddivisa tra Regione e Province. La Regione rilascia la concessione per portate uguale o superiori a 10 l/sec, mentre le Province per le altre compresi gli usi domestici.
Le pagine dedicate sono le seguenti:
La Regione Calabria ai sensi della Legge regionale 22 giugno 2015, n. 14: ” Disposizioni urgenti per l’attuazione del processo di riordino delle funzioni a seguito della legge 7 aprile 2014, n.56” pubblicata sul Burc n. 42 del 24 giugno 2015 le funzioni relative alle concessioni ha avocato a se la gestione del demanio idrico.
Il Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente ha in carico la gestione, tra l’altro, del demanio idrico tramite il settore dedicato, dove è reperibile anche la modulistica relativa.
DOCUMENTAZIONE TECNICA REGIONALE
GeoPortale della Regione Calabria
Sono inseriti dati ed informazioni riguardanti il territorio, anche scaricabili.
In attuazione della L. 61/94, la Legge della Regione Calabria n. 20 del 3 agosto 1999 ha istituito L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), che “opera per la tutela, il controllo, il recupero dell’ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l’obiettivo dell’utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine dell’individuazione e rimozione dei fattori di rischio per l’uomo, per la fauna, per la flora e per l’ambiente fisico”.
Sito estremamente parco di informazioni, dati, pubblicazioni. La pagina del tema “acqua” contiene solo un elenco.
Con Legge regionale 18 maggio 2017, n. 18 Disposizioni per l’organizzazione del servizio idrico integrato, pubblicata sul BURC n. 48 del 18 maggio 2017 è istituita l’Autorità Idrica della Calabria (AIC) , che è l’ente di governo dell’ambito territoriale ottimale per il servizio idrico integrato, nel territorio comprendente l’intera circoscrizione regionale.
L’AIC è un ente pubblico, rappresentativo della Città metropolitana di Reggio Calabria e dei Comuni della Calabria, e effettua l’esercizio delle competenze spettanti agli enti locali in materia di gestione delle risorse idriche.
L’AIC svolge le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato, nel rispetto delle determinazioni adottate dall’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico.
Il funzionamento dell’AIC è disciplinato dalle Deliberazioni della Giunta Regionale n. 256 del 27/07/2015 e n. 461 del 12/11/2015.
La società di gestione del Servizio Idrico è la Sorical, società risorse idriche calabresi che, dal 2004, gestisce in concessione tutti gli impianti che l’ex Cassa per il Mezzogiorno ha trasferito alla Regione. Garantisce l’erogazione dell’acqua potabile a 363 Comuni, attraverso 6000 km di condotte, 900 serbatoi, 300 impianti di sollevamento; 13 impianti di potabilizzazione; 7 traverse di derivazione e 2600 nodi di erogazione. Due invasi: La Diga dell’Alaco, completata, dopo 40 anni, nel 2010 al servizio di quasi tutti i comuni del Vibonese. La Diga del Menta, che garantirà acqua potabile alla città di Reggio Calabria.
Sulla gestione delle fognature non è dato sapere. Sul sito c’è il vuoto assoluto.
L’Autorità di Bacino della Calabria, istituita a seguito della legge regionale n. 35 del 29 novembre 1996, fa parte del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale che comprende un territorio vasto comprendente più regioni e autorità di bacino.
I consorzi presenti sul territorio calabro sono numerosi:
Oltre alle funzioni di programmazione ed indirizzo le funzioni di concessioni le svolge direttamente la Regione Marche come disciplinato con L.R. 14 giugno 2006 n. 5“Disciplina delle derivazioni di acqua pubblica e delle occupazioni del demanio idrico”
Il Piano di Tutela delle Acque è stato approvato nel 2010 e continuamente aggiornato, mentre i dati riguardanti il territorio sono scaricabili da una pagina dedicata.
Nella regione sono attivi numerosi Contratti di Fiume, che coprono praticamente tutto il territorio. Nella pagina dell’Urbanistica e Genio Civile sono elencati le reti di monitoraggio che non sono accessibili liberamente, mentre negli Open Data ci sono carte tematiche scaricabili e nel repertorio ci sono le carte base e altre tematiche.
E’ il distretto di riferimento per la Regione Marche, che raccoglie le autorità di Bacino precedentemente esistenti.
Il territorio marchigiano è suddiviso in 5 ATO:
L’ Agenzia è ben distribuita sul territorio con sedi distaccate in ogni Provincia e nel sito sono disponibili le pubblicazioni effettuate negli anni.
Il procedimento sia per le grandi che per le piccole è a livello regionale e le informazioni sono con relative modulistica ed indicazioni di contatti:
Con la Legge Regionale n. 13/2013, si costituisce un unico Consorzio di Bonifica delle Marche “con l’obiettivo di razionalizzare l’organizzazione consortile, ai fini di una migliore gestione e del conseguimento di risparmi di spesa” con la denominazione Consorzio di Bonifica delle Marche.
Ha un SIT ( Sistema Informativo Territoriale) molto dettagliato ed una serie di servizi on-line.
La Regione Liguria ha un proprio sito dedicato all’ambiente e come meglio specificato nell’introduzione al capitolo delle acque: ” Come viene descritto nella sezione geologia, l’acqua ligure ha un aspetto sfuggente e contrastato: scorre raramente tranquilla in superficie, ma si nasconde più spesso nel sottosuolo, abbandona per molti mesi all’anno gli alvei dei torrenti in secca e riappare impetuosa in coincidenza dei temporali, modella la costa con onde, mareggiate e correnti”
La gestione delle acque interne in Liguria è affidata alla Regione che procede di concerto con le Province ed i Comuni, come prevede la normativa regionale in merito. I compiti della Regione vanno dalla pianificazione e gestione dell’intero ciclo integrato delle risorse idriche, dall’attingimento alla distribuzione di acqua potabile, dalla concessione di grandi derivazioni per uso potabile, agricolo o industriale al controllo in merito alla qualità ed alla disponibilità delle risorse, dalla localizzazione degli impianti alla depurazione di reflui e scarichi.
La Regione Liguria ha un Portale ambientale attivo con numerose informazioni, anche geologiche, tra cui anche la mappatura delle derivazioni idriche. Invece il Geoportale, estremamente ricco e dettagliato sui dati territoriali, è un utile strumento per casistiche varie.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Secondo quanto previsto dal Consiglio regionale, è stato predisposto il testo coordinato del Piano di tutela, con presa d’atto della Giunta regionale. Il testo coordinato del Piano è pubblicato qui.
DISTRETTI IDROGRAFICI
Il territorio regionale ricade per il versante padano nel Distretto Idrografico del fiume Po e per i restanti bacini nel Distretto dell’Appennino Settentrionale, su cui siti si possono scaricare i Piani di Bacino relativi.
La Legge Regionale n. 1 del 24 febbraio 2014, come modificata dalla Legge Regionale 23 settembre 2015 n.17, individua 6 Ambiti Territoriali Ottimali, le cui funzioni di enti di governo degli ATO liguri per l’organizzazione del servizio idrico integrato, inizialmente attribuite ad aggregazioni comunali, sono assegnate alle Province:
Gli ATO, come è noto, rilasciano l’autorizzazioni agli scarichi nella pubblica fognatura e quindi sono soggetti alla recente normativa sull’autorizzazione Unica ambientale. Ogni Ato ha inserito le nuove disposizioni sul proprio sito, ove presente.
ARPAL è un stata istituita con Legge Regionale 39/95, in attuazione della Legge 61/94.
L’Agenzia è ora regolata dalla legge regionale n° 20 del 4 agosto 2006 e s.m.i., “Nuovo ordinamento dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure e riorganizzazione delle attività e degli organismi di pianificazione, programmazione, gestione e controllo in campo ambientale”, che mantiene in capo ad ARPAL le competenze istituzionali in campo ambientale.
Le competenze sulle acque sono molteplici e vanno dal monitoraggio all’elaborazione di dati ( per approfondire)
La Regione è competente per le funzioni amministrative relative alle piccole e grandi derivazioni d’acqua pubblica.
Sono definite grandi derivazioni quelle che eccedono i seguenti limiti:
a) per produzione di forza motrice: potenza nominale media annua kilowatt 3.000
b) per uso potabile: litri 100 al minuto secondo
c) per irrigazione: litri 1.000 al minuto secondo o meno per irrigare una superficie superiore ai 500 ettari
d) per bonificazione per colmata: litri 5.000 al minuto secondo
e) per usi industriali, inteso tale termine con riguardo ad usi diversi da quelli espressamente indicati: litri 100 al minuto secondo
f) per uso ittiogenico: litri 100 al minuto secondo
g) per costituzione di scorte idriche a fini di uso antincendio e sollevamento a scopo di riqualificazione di energia: litri 100 al minuto secondo.
La derivazione di acque pubbliche è subordinata all’ottenimento di una concessione, a norma del Regio Decreto n. 1775 dell’11 dicembre 1933 (Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici); tale concessione, prima del riordino delle funzioni attribuite alle province stabilito dal D.P.G. 21/2015, era rilasciata dalla Regione, nel caso delle grandi derivazioni, oppure dalla Provincia competente per territorio, nel caso delle piccole derivazioni.
Oggi, come stabilito dalla L.R. n. 15/2015 e dal Decreto del Presidente della Giunta n. 21/2015 tutte le concessioni, grandi e piccole, sono di competenza regionale, a cura dei seguenti uffici territorialmente competenti:
La presentazione delle istanze di derivazione è possibile tramite la compilazione dei modelli di domanda scaricabili nella sezione “Allegati”, oppure on line.
Dal geoportale si accede alle cartografia delle derivazioni idriche.
Ne esiste solo uno: