La Regione Emilia – Romagna è, dal punto di vista idrologico, un territorio complesso; l’acqua si presenta in molte differenti forme, che interagiscono tra loro formando un complesso intreccio di corpi idrici, superficiali e sotterranei, che modellano e caratterizzano la morfologia ed il paesaggio. La Regione ha predisposto da tempo interventi, controlli e piani, dedicandoci un sito apposito, suddiviso secondo le tipologie delle acque.
La tutela delle acque superficiali e sotterranee si basa su attività di pianificazione, gestione, controllo e valutazione di questi corpi idrici. La Regione elabora e predispone gli indirizzi e le linee per lo sviluppo delle reti di monitoraggio quali-quantitative, la definizione delle banche dati e la valutazione dei risultati rilevati. Fin dal 1976 è stata istituita una prima rete di monitoraggio delle acque sotterranee, limitatamente al controllo della piezometria ( livelli di falda) e della conducibilità; nel 1987-88 sono stati aggiunti una serie di nuovi pozzi e le indagini sono state ampliate anche alla componente qualitativa.
La Regione ha pubblicato un portale di dati ambientali molto aggiornato. Il sito Dati ambientali dell’Emilia-Romagna è nato con l’obiettivo di apportare un’innovazione all’interno del sistema reportistico ambientale regionale attraverso la creazione a partire da un report di tipo statico, “l’Annuario regionale dei dati ambientali”, di una sua corrispondente versione web.
Per le acque sotterranee sono a disposizione sul sito della Regione Emilia Romagna carte delle riserve idriche ( vedi qui), mentre sul Geoportale sono reperibili le carte geologiche e i dati del censimento relativo alle acque interne.Altri dati sul sito di ARPAE Emilia Romagna.
Nel settembre 2020 partendo dalla raccolta di oltre 300 segnalazioni di sorgenti libere con peculiare mineralizzazione (in massima parte, sulfuree) e di sorgenti e pozzi di acque minerali e termali “storiche” (documentati nelle richieste di concessione e nei permessi di ricerca anteriori al 1999), è stata realizzata una nuova banca dati che raccoglie informazioni relative ad acque sotterranee dalle caratteristiche chimico-fisiche diverse dalla norma. Il nuovo strato informativo offre una panoramica su questa risorsa naturale, utilizzabile anche come contributo ai quadri conoscitivi per la pianificazione territoriale e per l’individuazione dei servizi ecosistemici (ad esempio legati all’aspetto turistico, storico e culturale), in attuazione della L.R. 24/2017. Verrà predisposto per la pubblicazione sulla piattaforma Minerva della Direzione generale Cura dell’ambiente e del territorio della Regione e documenta, nel settore montano della regione, le manifestazioni naturali (sorgenti) e le captazioni (sorgenti e pozzi) di acque sotterranee in massima parte “fredde” e aventi un insieme di caratteri chimici naturali tali da renderle peculiari. La nuova banca dati è illustrata da un report che offre informazioni dettagliate sulla classificazione utilizzata e sul confronto con altri fenomeni geologici riconducibili a manifestazioni naturali storicamente note nell’area appenninica della nostra regione.
I tre siti Web di cartografia interattiva per la consultazione delle carte dei suoli e carte tematiche derivate della regione Emilia-Romagna sono i seguenti:
Si segnalano in particolare:
Presente un elenco di tutti i tematismi consultabili e scaricabili.
Per tutte le 20 regioni italiane, sono indicati i siti Web di cartografia interattiva in cui sono disponibili carte dei SUOLI e carte tematiche derivate e dove scaricare i dati.
Il Piano di Tutela delle Acque (PTA), conformemente a quanto previsto dal D. Lgs. 152/99 e dalla Direttiva europea 2000/60 (Direttiva Quadro sulle Acque), è lo strumento regionale volto a raggiungere gli obiettivi di qualità ambientale nelle acque interne e costiere della Regione, e a garantire un approvvigionamento idrico sostenibile nel lungo periodo.
Sempre in ottemperanza alla Direttiva 2000/60/CE, il territorio dell’Emilia-Romagna ricade in tre Distretti Idrografici, quello Padano, quello dell’Appennino Settentrionale e quello dell’Appennino Centrale. Per il territorio di competenza della Regione Emilia-Romagna l‘Autorità di Bacino del fiume Po, l’Autorità di Bacino dell’Arno e l’Autorità di Bacino del fiume Tevere hanno coordinato e redatto i Piani di Gestione della Acque rispettivamente per il Distretto Idrografico Padano, Appennino Settentrionale e Appennino Centrale, che sono stati adottati in sede di Comitato Istituzionale delle Autorità di Bacino Nazionali i Piani di Gestione dei Distretti Idrografici Padano, Appennino Settentrionale e Appennino Centrale, rispettivamente con:
– Delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Po n. 1 del 24/02/2010
–Delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Arno n. 206 del 24/02/2010
– Delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Tevere n. 1 del 24/02/2010.
Alle Autorità di Bacino è attribuito il compito di pianificazione e di programmazione al fine di fornire uno strumento – il Piano di bacino – per il governare unitario del bacino idrografico. La Regione Emilia-Romagna ha dato attuazione ai principi introdotti dalla legge 183/1989 e oggi, nel suo territorio, erano costituite le seguenti Autorità di bacino: Autorità di Bacino interregionale Marecchia e Conca, Autorità di Bacino interregionale Reno ,Autorità dei Bacini regionali Romagnoli , Autorità di Bacino del Fiume Po, Autorità di Bacino del Fiume Tevere.
Nella seduta del 17 dicembre 2015 il Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino ha approvato (con propria Deliberazione n. 8/2015) la Direttiva “Valutazione del rischio ambientale connesso alle derivazioni idriche in relazione agli obiettivi di qualità ambientale definiti dal Piano di gestione del Distretto idrografico Padano” (di seguito brevemente definita “Direttiva Derivazioni”), il cui testo è scaricabile dal sito web dell’Autorità.
La Direttiva Derivazioni introduce un metodo di valutazione delle derivazioni di acque superficiali o sotterranee finalizzato alla verifica della compatibilità delle derivazioni stesse rispetto agli obiettivi di tutela ed alle previsioni contenuti nel Piano di Gestione del Distretto idrografico (“PdGPo”) e, più in generale, rispetto alla normativa di settore, in conformità alle previsioni di cui all’art. 12 bis, comma 1, lettera a del R.D n. 1175/1933 nonché alle finalità di controllo di cui all’art. 7, comma 2 del medesimo Regio Decreto.
L’applicazione della Direttiva Derivazioni costituisce quindi la condizione minima necessaria per verificare la compatibilità delle derivazioni oggetto delle istanze di nuova concessione o di rinnovo di quelle preesistenti rispetto alle finalità ed agli obiettivi previsti dalle suddette disposizioni di legge e di Piano, nonché rispetto alle prescrizioni formulate in sede comunitaria.
L’applicazione di detta Direttiva è obbligatoria per tutte le istanze di nuova derivazione e di rinnovo presentate dal 12 gennaio 2016. Per le istanze in corso di istruttoria alla data di adozione, al Direttiva assume il valore di linea guida a supporto della valutazione di compatibilità della derivazione rispetto agli obiettivi del PdGPo vigente.
Mentre l’Agenzia Interregionale per il fiume Po – AIPo, con quattro leggi approvate dai Consigli Regionali di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, è stata istituita, dal 2003, ente strumentale delle quattro Regioni, che raccoglie l’eredità del disciolto Magistrato per il Po (istituito nel 1956) e cura la gestione del reticolo idrografico principale del maggiore bacino idrografico italiano, occupandosi, essenzialmente, di sicurezza idraulica, di demanio idrico e di navigazione fluviale.
Per svolgere tali funzioni, AIPo è articolata con sedi territoriali nel bacino – da Torino (Moncalieri), fino a Rovigo – e ha la sua sede principale a Parma. Dal suo sito è accessibile il geoportale che raccoglie i dati delle regioni interessate riguardanti il reticolo maggiore. In diretta sono disponibili i dati del monitoraggio idrografico e la possibilità di estrapolare i dati storici.
Il Servizio Idrico Integrato, è l’insieme dei diversi segmenti di gestione dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione d’acqua a usi civili, di fognature e depurazione delle acque reflue.
Il Servizio in genere viene fornito da un gestore che può essere pubblico o privato, anche se ormai a seguito del referendum del 2011 in Italia si tende ad una gestione pubblica.
Con la L.R. 23/2011 la Regione Emilia-Romagna ha adempiuto alle prescrizioni della L 191/2009 prevedendo l’individuazione di un unico Ambito territoriale ottimale comprendente l’intero territorio regionale (ed eventualmente in casi particolari anche Comuni esterni limitrofi al confine regionale) e riattribuendo le funzioni delle vecchie Agenzie provinciali ad un nuovo organismo pubblico dotato di autonomia amministrativa, contabile e tecnica, l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti.
L’Agenzia , tramite i suoi organi provvede ad una serie di compiti e controlli ed ha raggruppato gli ex Ato ( Piacenza, Modena, Ravenna, Rimini e Forlì- Cesena). L’Agenzia mantiene i rapporti con l’Autorità del Gas e dell’Energia, autorità cui è stata demandata anche la regolazione nazionale del servizio idrico nazionale. La tariffa idrica viene definita sulle base dei dettami sempre dell’Autorità, mentre la tutela dell’utente è affidata ad un Comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interesse ai fini del controllo della qualità del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
L´Agenzia regionale per la prevenzione, l´ambiente e l´energia dell´Emilia-Romagna (Arpae), che integra le funzioni di Arpa (istituita con la legge regionale n.44 del 1995) e dei Servizi ambiente delle Province, è stata istituita con legge regionale n.13/2015 ed è operativa dal primo gennaio 2016.
Arpae esercita, in materia ambientale ed energetica, le funzioni di concessione, autorizzazione, analisi, vigilanza e controllo, nelle seguenti materie: risorse idriche; inquinamento atmosferico, elettromagnetico e acustico, e attività a rischio d´incidente rilevante; gestione dei rifiuti e dei siti contaminati; valutazioni e autorizzazioni ambientali; utilizzo del demanio idrico e acque minerali e termali.
Per le acque vi sono dati di monitoraggio e report annuali sia per le sotterranee che per le superficiali.
La Regione esercita direttamente le funzioni di gestione dei beni del demanio idrico, come stabilito dall’art. 141 della Legge Regionale 21 aprile 1999, n. 3 e con apposito regolamento disciplina il procedimento di concessione (Regolamento Regionale n.41/2001).
Dal 1 maggio 2016 i Servizi Tecnici di Bacino (STB) della Regione Emilia-Romagna, che dal 2002 avevano il compito di esercitare i compiti relativi al rilascio delle concessioni di derivazione d’acqua sono stati soppressi e le loro funzioni demandate alle Strutture Autorizzazioni e concessioni (Sac) di Arpae e all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.
All’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile sono demandati i compiti riguardanti la prevenzione del dissesto idrogeologico e sicurezza idraulica, servizio di piena, nonché il nullaosta idraulico, i pareri previsti dalla normativa di settore e le funzioni in materia di trasporto marittimo e fluviale.
Alle Strutture Autorizzazioni e concessioni (Sac) di Arpae le aree demaniali mediante il rilascio delle concessioni; le risorse idriche mediante il rilascio delle concessioni per gli usi extradomestici e la “presa d´atto” per gli usi domestici.
Le concessioni demaniali acqua e suoli sono quindi passate alle strutture di ARPAE.
Qui la modulistica per concessioni, comunicazioni e richieste.
I consorzi presenti sul territorio regionale sia di primo, secondo e di miglioramento fondiario sono i seguenti:
La Regione Liguria ha un proprio sito dedicato all’ambiente e come meglio specificato nell’introduzione al capitolo delle acque: ” Come viene descritto nella sezione geologia, l’acqua ligure ha un aspetto sfuggente e contrastato: scorre raramente tranquilla in superficie, ma si nasconde più spesso nel sottosuolo, abbandona per molti mesi all’anno gli alvei dei torrenti in secca e riappare impetuosa in coincidenza dei temporali, modella la costa con onde, mareggiate e correnti”
La gestione delle acque interne in Liguria è affidata alla Regione che procede di concerto con le Province ed i Comuni, come prevede la normativa regionale in merito. I compiti della Regione vanno dalla pianificazione e gestione dell’intero ciclo integrato delle risorse idriche, dall’attingimento alla distribuzione di acqua potabile, dalla concessione di grandi derivazioni per uso potabile, agricolo o industriale al controllo in merito alla qualità ed alla disponibilità delle risorse, dalla localizzazione degli impianti alla depurazione di reflui e scarichi.
La Regione Liguria ha un Portale ambientale attivo con numerose informazioni, anche geologiche, tra cui anche la mappatura delle derivazioni idriche. Invece il Geoportale, estremamente ricco e dettagliato sui dati territoriali, è un utile strumento per casistiche varie.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Secondo quanto previsto dal Consiglio regionale, è stato predisposto il testo coordinato del Piano di tutela, con presa d’atto della Giunta regionale. Il testo coordinato del Piano è pubblicato qui.
DISTRETTI IDROGRAFICI
Il territorio regionale ricade per il versante padano nel Distretto Idrografico del fiume Po e per i restanti bacini nel Distretto dell’Appennino Settentrionale, su cui siti si possono scaricare i Piani di Bacino relativi.
La Legge Regionale n. 1 del 24 febbraio 2014, come modificata dalla Legge Regionale 23 settembre 2015 n.17, individua 6 Ambiti Territoriali Ottimali, le cui funzioni di enti di governo degli ATO liguri per l’organizzazione del servizio idrico integrato, inizialmente attribuite ad aggregazioni comunali, sono assegnate alle Province:
Gli ATO, come è noto, rilasciano l’autorizzazioni agli scarichi nella pubblica fognatura e quindi sono soggetti alla recente normativa sull’autorizzazione Unica ambientale. Ogni Ato ha inserito le nuove disposizioni sul proprio sito, ove presente.
ARPAL è un stata istituita con Legge Regionale 39/95, in attuazione della Legge 61/94.
L’Agenzia è ora regolata dalla legge regionale n° 20 del 4 agosto 2006 e s.m.i., “Nuovo ordinamento dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure e riorganizzazione delle attività e degli organismi di pianificazione, programmazione, gestione e controllo in campo ambientale”, che mantiene in capo ad ARPAL le competenze istituzionali in campo ambientale.
Le competenze sulle acque sono molteplici e vanno dal monitoraggio all’elaborazione di dati ( per approfondire)
La Regione è competente per le funzioni amministrative relative alle piccole e grandi derivazioni d’acqua pubblica.
Sono definite grandi derivazioni quelle che eccedono i seguenti limiti:
a) per produzione di forza motrice: potenza nominale media annua kilowatt 3.000
b) per uso potabile: litri 100 al minuto secondo
c) per irrigazione: litri 1.000 al minuto secondo o meno per irrigare una superficie superiore ai 500 ettari
d) per bonificazione per colmata: litri 5.000 al minuto secondo
e) per usi industriali, inteso tale termine con riguardo ad usi diversi da quelli espressamente indicati: litri 100 al minuto secondo
f) per uso ittiogenico: litri 100 al minuto secondo
g) per costituzione di scorte idriche a fini di uso antincendio e sollevamento a scopo di riqualificazione di energia: litri 100 al minuto secondo.
La derivazione di acque pubbliche è subordinata all’ottenimento di una concessione, a norma del Regio Decreto n. 1775 dell’11 dicembre 1933 (Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici); tale concessione, prima del riordino delle funzioni attribuite alle province stabilito dal D.P.G. 21/2015, era rilasciata dalla Regione, nel caso delle grandi derivazioni, oppure dalla Provincia competente per territorio, nel caso delle piccole derivazioni.
Oggi, come stabilito dalla L.R. n. 15/2015 e dal Decreto del Presidente della Giunta n. 21/2015 tutte le concessioni, grandi e piccole, sono di competenza regionale, a cura dei seguenti uffici territorialmente competenti:
La presentazione delle istanze di derivazione è possibile tramite la compilazione dei modelli di domanda scaricabili nella sezione “Allegati”, oppure on line.
Dal geoportale si accede alle cartografia delle derivazioni idriche.
Ne esiste solo uno:
giugno 2019
Un interessante articolo scritto da uno dei padri della idrogeologia moderna che ci racconta la storia nella Pianura Padana della gestione delle acque nei secoli.
Lo stesso articolo appare anche su Engeology, dove è possibile reperire altri articoli e studi idrogeologici
In tempi particolari si fanno progetti particolari. Negli anni passati ho fatto calendari annuali, quest’anno invece il Calendario dell’Avvento mi sembra più in tema, raccontato da una “folletta” di Babbo Natale. Le foto se non diversamente specificato sono da Pixabay
1 DICEMBRE: La folletta ci racconta che i ghiacci esistenti sulla Terra ai Poli, sulle montagne e anche nel nostro frigo sono composti unicamente di acqua dolce.
2 DICEMBRE: chi scoperse il ciclo dell’acqua? parecchi ci provarono nei secoli passati e qualcuno fini anche sul rogo, ma il primo che ne parlò seriamente anche se, purtroppo, non scrisse mai un testo dedicato fu Leonardo da Vinci. Non parlò espressamente di ciclo, ma capì i vari aspetti. Altri dopo di lui continuarono fino a tutto il Novecento, ma ancora adesso non lo trattiamo degnamente. Cosi vitale e ancora cosi poco capito.
3 DICEMBRE: la folletta c’era,“Dr. Livingstone, I presume” quando lo disse Stanley, il giornalista che cercava appunto Livingstone. Personaggio particolare, missionario e soprattutto esploratore dell’Africa nell’Ottocento. La sua fissa era trovare le sorgenti del Nilo, forse il fiume più lungo al mondo. Falli e mori nel tentativo, ma ancora adesso non sappiamo esattamente dove siano, nonostante satelliti, droni, e ricerche sul campo. Misteri della Terra.
4 DICEMBRE: esiste anche l’allergia all’acqua? eh si. Il suo nome scientifico è orticaria acquagenica, ed è una sindrome rarissima e ne soffrono poche decine di persone in tutto il mondo. Scatena i sintomi dell’orticaria quando il corpo di chi ne soffre viene in contatto con l’acqua.
5 DICEMBRE: Non conosciamo mai bene il valore dell’acqua. Ed oggi alla folletta piace farvi vedere un’infografica che riguarda l’Italia.
6 DICEMBRE: la folletta è dispiaciuta perchè si è dimenticata della patrona dei pompieri, la cui festa era l’altro giorno. E come fanno i pompieri a spegnere gli incendi? ma con l’acqua, anche. Ma lo sapete che esiste una mappa mondiale interattiva sugli incendi grazie alla rete di satelliti Copernicus e Modis?
7 DICEMBRE: ah oggi in omaggio all’inaugurazione del Teatro alla Scala la folletta è tutta contenta!! Parliamo di musica classica e acqua. E sentiamo parlarne nella trasmissione della Rai Piano, Pianissimo;
8 DICEMBRE: ed oggi la folletta è particolarmente religiosa. Vuole farci leggere l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì” ed in particolare il primo capitolo, sottocapitolo secondo dove si parla dell’acqua.
9 DICEMBRE: Una cascata di sangue? Eh si la natura ci sorprende sempre. Nella parte sud dell’Antartide, appunto, avviene questo strano fenomeno, dove interagiscono batteri vecchi di milioni di anni(!) e il cambiamento climatico. E qui vi raccontiamo la scoperta e la spiegazione per cui avviene. La foto del 21/11/2014 è di Peter Rejcek della National Science Foundation
10 DICEMBRE: hydraulophone? Ma che cos’è? E’ uno strumento dove il suono deriva dal contatto diretto delle dita con l’acqua. Ma ce ne sono altri strumenti che utilizzano l’acqua, come ci raccontano in quest’articolo.
11 DICEMBRE: quali sono le più belle cascate del mondo? A voi la scelta.
12 DICEMBRE: ma il vapore acqueo che cos’è esattamente? Già ne sentiamo parlare tutti i giorni, sembra che possa fare moltissime cose come produrre energia, igienizzare, ma non è il fumo che noi vediamo normalmente perché il vapore acqueo è inodore, invisibile ed inodore. Volete saperne di più? Si vi posso aiutare ma in inglese
13 DICEMBRE: una strana fontana a Cadice in Spagna
14 DICEMBRE: avete mai pensato come fate a fare il caffè tutte le mattine? Qual è l’elemento fondamentale oltre il caffè? L’acqua naturalmente: ma l’acqua non è tutta uguale e guarda caso influisce sul prodotto finale. Beh una scuola di caffè ci spiega un po’ di trucchi. Leggete con attenzione
15 DICEMBRE: l’acquedotto più lungo e articolato al mondo? Fin dall’antichità l’umanità ha cercato e trovato vari modi per trasportare l’acqua dove serviva. Tutti conoscono le arcate degli acquedotti dell’ Impero Romano che costellano mezza Europa e già i Sumeri e gli Assiri costruirono sistema complessi di irrigazione e scolo delle acque. Al momento l’acquedotto più complesso e lungo è quello del Colorado che rifornisce la California con l’acqua del fiume Colorado, attraversando il deserto di Mojave. La condotta, gestita dal Metropolitan Water District of Southern California (MWD) è una delle principali fonti di approvvigionamento idrico del sud della California.
16 DICEMBRE: un mestiere dell’acqua? Una delle ultime tendenze è idrosommelier e ne ho persino scritto un articolo.
17 DICEMBRE: è un fenomeno diventato alle nostre latitudini più raro, causa il riscaldamento globale, ma è un fenomeno utile e magico. E’ la galaverna, manifestazione che si forma perché le goccioline d’acqua in sospensione nell’atmosfera possono rimanere liquide anche sotto zero e ricopre tutte le superficie solide come alberi, fili d’erba, e case con un rivestimento cristallino. Utile una volta all’agricoltura.
18 DICEMBRE: Si è vero si possono usare strumenti che usano l’acqua, ma si può fare anche musica con l’acqua senza strumenti! Come succede a Vanuatu dove la musica dell´acqua è un’esperienza sonora e visiva, unica al mondo, eseguita da un gruppo di donne che si tramandano quest´arte da tempi antichi.
19 DICEMBRE Finalmente anche le acque hanno uno status giuridico, considerate come persone fisiche. Ma che cosa vuol dire? Ecco ce lo spiegano
20 DICEMBRE: L’acqua purifica ed è fonte di vita. Esaminiamo nelle varie religioni come succede. Leggiamo
21 DICEMBRE: Le acque dei nostri fiumi non stanno benissimo e noi lo sappiamo ma esiste un modo per migliorarli e coordinare le azioni di tutela e si chiama Contratti di Fiume
22 DICEMBRE: si parla tanto di inquinamento delle acque, ma sappiamo esattamente cosa sia?
23 DICEMBRE: quanti sono i laghi presenti sulla Terra? Fino ad oggi, infatti, non era stato possibile in alcun modo contarli tutti, sia a causa del fatto che essi si trovano in luoghi non abitati da persone, sia per via delle dimensioni, particolarmente ridotte, di alcuni di essi. Adesso, però, grazie alle immagini restituite dai satelliti, è stato possibile stabilirne il numero complessivo. Sono 117 milioni, come scrivono gli autori su Geophysical Research Letters. La tecnica utilizzata è stata quella di analizzare ogni pixel di immagini riprese dai satelliti, grazie all’ausilio di potenti strumenti e computer.
24 DICEMBRE: vi racconto una storia: Buon Natale e, si spera, un anno nuovo un po’ meglio di questo 2020
foto da Pixabay
L’utente che, per usi diversi dal domestico, vuole utilizzare le acque sotterranee deve richiedere alla pubblica amministrazione il rilascio di una concessione, nelle modalità definite dalla normativa.
Vuol dire che l’acqua fa parte del patrimonio indisponibile dello Stato e che se si vuole utilizzare CHIUNQUE deve richiedere la concessione.
La concessione è lo strumento amministrativo che consente a chi l’ha richiesta di poter utilizzare l’acqua nei tempi e nei modi indicati nella concessioni.
Il quadro normativo di riferimento è complesso, ma l’elemento fondamentale è il Regio Decreto che risale all’11 dicembre 1993 : ” Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici“, il cui impianto è il migliore che si conosca tanto che ha subito pochissime variazioni nel corso dei decenni. Stabilisce come base che tutti le acque sono pubbliche, concetto ampliato poi dalla cosiddetta Legge Galli ( L.36/1994), poi inserita nel D.lgs. 152/2006.
Pertanto chi vuole utilizzare l’acqua prima di tutto, deve fare una serie di verifiche preliminari tra cui:
Indi deve presentare un’istanza alla pubblica amministrazione che , con il D.Lgs. 112/1998: “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59″, come competenza è passata dallo Stato alle Regioni. Ognuna di queste poi ha stabilito le modalità o gli eventuali trasferimenti di funzioni o deleghe agli Enti locali.
La concessione di derivazione d’acqua è soggetta al pagamento di un canone annuo, che varia a seconda dell’uso o e della quantità media annua di acqua concessa.
Gli usi principali sono definiti sempre dal Regio Decreto e sono: potabile, irriguo, industriale, igienico-sanitario; l’uso potabile delle acque è prioritario rispetto a tutti gli altri usi, mentre l’uso irriguo è prioritario rispetto ai rimanenti usi.
Infine esiste una ulteriore suddivisione tra piccole e grandi derivazioni, come stabilito nel R.D. 1775/33, sintetizzata nella tabella sottostante:
Uso | Piccole derivazioni | Grandi derivazioni |
Idroelettrico (forza motrice) | inferiore a 3000 kW di potenza nominale media annua | superiore a 3000 kW di potenza nominale media annua |
Irriguo | inferiore a 1000 l/sec di portata o che irriga una superficie < 500 ha | superiore a 1000 l/s di portata o che irriga una superficie > 500 ha |
Tutti gli altri usi | inferiore a 100 l/sec di portata media | superiore a 100 l/sec di portata media |
Questa suddivisione tra grandi e piccole derivazioni è importante per definire quale è l’autorità concedente. In molte regioni le concessioni per piccole derivazioni sono in capo agli enti locali come le province, mentre per le grandi sono in capo agli uffici regionali.
Le concessioni di derivazione d’acqua sotterranea e la Valutazione di Impatto Ambientale.
La valutazione di impatto ambientale (VIA) è una procedura amministrativa di supporto all’Ente che prende decisioni, finalizzato a individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali prodotti dell’attuazione di un determinato progetto.
Le legge di riferimento è il D.Lgs. 152/2006, che negli anni è stato più volte modificato nella parte riguardante la VIA; sul sito dell’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale è possibile informarsi sull’evoluzione della normativa e gli aggiornamenti nazionali.
Le Regioni hanno la gestione della risorsa idrica in base al D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112: ““Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59“. Le Regioni poi hanno, nel tempo, delegato alcune funzioni alle Province. Dopo, però, la legge 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle citta’ metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” alcune funzioni, a discrezione di ogni singola regione, sono state diversamente ripartite. Per saperne di più vai al dettaglio suddiviso per Regione:
A parte l’aspetto amministrativo della concessione, ci sono una serie di aspetti tecnici da considerare che incidono sulle scelte che vengono fatte dai richiedenti.
Per tale motivo per venire incontro alle richieste, ho voluto aprire una collaborazione con alcuni studi operanti in Italia che hanno attivato una serie di siti di informazione e supporto all’utente molto utili per chi cerca notizie certe ed attendibili.
Risorsa acqua.it vuole essere un punto di riferimento sulle acque cercando di fornire a tutti un quadro completo sulle ultime novità, su come gestire le acque, quanto possono essere importanti per la vita quotidiana e soprattutto fornire gli elementi base per imparare a dare il giusto valore all’acqua.
Risorsa acqua.it mette a disposizione informazioni utili e gratuite su questa indispensabile risorsa per utilizzarla e rispettarla al meglio.
L’ACQUA
Le acque sono da sempre utilizzate dall’uomo ed è un bene indispensabile alla vita.
Le acque fanno parte del patrimonio dello stato cosi come definito dall’art.822 del Codice Civile pertanto chiunque le voglia utilizzare deve essere titolare di una concessione rilasciata dall’ente pubblico.
In particolare le acque sotterranee, che sono la parte più nascosta del ciclo delle acque, sono le acque che si trovano al di sotto della superficie terrestre e che sono immagazzinate nei pori fra le particelle sedimentarie e nelle fenditure delle rocce.In Italia quasi il 90% delle acque destinate al consumo umano provengono dalle falde acquifere.
vuoi saperne di più?
hai delle domande da fare?
vai alla pagina dei contatti e scrivici.
Con l’esperienza acquisita nella pubblica amministrazione sono diventata una libera professionista che si occupa di gestire pratiche amministrative e tecniche per usufruire delle acque per i diversi usi: dall’irriguo allo scambio termico per pompe di calore, dall’industriale al potabile.
I rapporti con la pubblica amministrazione, realtà estremamente complessa in Italia, non sono nelle corde di molti imprenditori, società e privati cittadini, e necessitano, quindi, di un esperienza pregressa acquisita sul campo.
Dare voce e corpo alle necessità ed alle esigenze del cittadino e creare un ponte tra pubblica amministrazione, che deve salvaguardare gli interessi di tutti, ed il singolo utente che vuole muoversi nel rispetto della legge e necessita di autorizzazioni e concessioni: è questo l’obiettivo che ogni giorno orienta il mio lavoro e che mi spinge a mettere entusiasmo, passione e determinazione in ogni frangente della mia quotidianità.
La voglia di continuare ad occuparsi di un mondo cosi affascinante, come quello delle acque, mi ha portato ad ideare questo portale dedicato alle acque sia superficiali che soprattutto sotterranee dove quando scrivo di notizie ed eventi sulle acque che accadono nel mondo ho la certezza che fornisco un informazione utile e solletico la curiosità della gente; quando faccio ricerche o raccolgo ed organizzo informazioni sento di impiegare al meglio la mia creatività e le competenze acquisite negli anni.
Soprattutto ascolto, imparo e contemporaneamente offro il mio supporto a organizzazioni, aziende o semplicemente a persone che desiderano conoscere ed utilizzare la “matrice acqua” ancora cosi poco conosciuta dalla stragrande maggioranza della popolazione.
Risorsa-acqua è questo: informazione, ricerca e supporto per la gestione delle acque.
Laureata in Scienze Biologiche con specializzazione in idrobiologia, dopo una breve parentesi come insegnante, ho sempre fatto parte della pubblica amministrazione e mi sono sempre occupata di acque. Ho organizzato convegni, ho fatto parte del corpo docente di master universitari, pubblicato più di cinquanta documenti ed articoli.
Ora anche ideatore e gestore di un sito internet www.risorsa-acqua.it.
Nel gennaio 2015 ho cominciato anche ad occuparmi del censimento delle fontane di Milano e, con l’aiuto del personale addetto del Comune alla loro manutenzione, ho creato il sito www.fontanedimilano.it.
Da gennaio 2012 fino al dicembre 2015 sono stata Vicepresidente nel Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale Ufficio d’Ambito della città di Milano, società che controlla l’attività del Gestore del servizio idrico integrato ed i livelli dei servizi erogati.
Infine anche l’aspetto delle acque minerali mi ha sempre affascinato per cui sono diventata idrosommelier nel 2011 e faccio parte dell’Associazione Degustatori Acque Minerali (A.D.A.M.)
Questa sono io, in breve. Se vuoi saperne di più scarica