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Ice drop

settembre 2019

Un intrigante Leonardo che risolve (ovviamente) un omicidio


Ebbene, MM, il gestore del servizio idrico integrato di Milano ha sponsorizzato un albo di fumetti ,inizialmente per gli studenti delle scuole superiori ma, alla fine, sarà per chi si appassiona ai fumetti ma anche per chi ha scoperto, con la complicità delle celebrazioni dei 500 anni dalla sua morte, di essere un seguace attento di Leonardo da Vinci.

Nel fumetto “Le cose portate dall’acqua”, scritto da Giovanni Eccher e disegnato da Giuseppe Palumbo che ha come racconto un Leonardo  da Vinci alle prese con un enigmatico delitto sui Navigli nella Milano degli Sforza, il connubio, noto da sempre,  tra Leonardo l’acqua e l’ingegneria ha trovato nella società di gestione di Milano lo sponsor giusto.

Ed il risultato è una storia ben cadenzata e soprattutto rigorosissima dal punto di vista del contesto storico della gestione delle acque dell’epoca sforzesca, grazie all’apporto di esperti di lunga data del settore idrico milanese. Anche la ricerca dei documenti originali per poter inserire un’immagine realistica del cantiere del Duomo di Milano nello sfondo dei disegni dà un senso di completezza al racconto.

Gioca anche a favore del racconto una grafica interessante che, per usare le parole dello stesso disegnatore: ” ho disegnato con china a mezzatinta e acquerello seppia (più qualche tocco di matita sempre seppia o rossa) e con ritocchi di bianco, alla maniera del disegno dei maestri rinascimentali, su carta Annigoni della cartiera Magnani di Pescia (la più antica cartiera italiana, attiva dal 1404). Il colore neutro della carta, quasi un tenue beige, funge da tono medio adatto a valorizzare il chiaroscuro dei neri, dei seppia e dei bianchi. A questa tecnica “antica”, si sovrappone una colorazione digitale che lavora ancora nel direzione del gioco di chiari e scuri. Il colore digitale viene dato per velature, anche questa tecnica retaggio del passato. Analogico e digitale lavorano insieme perfettamente!”

Quindi la collaborazione tra il Comune di Milano, MM e CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) di questa edizione speciale di Comics&Science, la collana di CNR Edizioni dedicata alla comunicazione scientifica a fumetti, è un ottimo esempio di come possono essere diffusi nuovi stimoli e produrre idee interessanti, mettendo a frutto la genialità di Leonardo che era riuscito ad interagire in modo unico con la realtà dell’acqua.

Il fumetto si trova presso il Museo della Centrale dell’Acqua a Milano

 

 

marzo 2019

Leonardo da Vinci e una gita a Vigevano

da Arte e Memoria

Le giornate si allungano e fa piacere camminare tra il verde tenero dei prati in fiore e dei boschi con le nuove foglie. Ancora meglio con il rasserenante scorrere dell’acqua nei canali di irrigazione.

Ed oggi vi parlo appunto di un “percorso d’acqua” che Leonardo, quello di cui quest’anno si celebrano i 500 anni dalla morte, su incarico del Duca di Milano, seguì ed adattò alle nuove esigenze dell’agricoltura. Percorse i dintorni di Vigevano tra il 1482 e il 1499 in lungo ed in largo, osservando e prendendo appunti e schizzi sul quadernetto che portava sempre attaccato alla cintura.

Una guida, anche in lingua inglese,  che l’associazione Arte e Memoria del Territorio che dal 1997 si occupa di acqua e della rete di canali storici legati a l’agricoltura, a partire da Piemonte e Lombardia, promuovendo la conoscenza dell’acqua e del suo territorio con pubblicazioni, campagne fotografiche, mostre, visite guidate e attività con le scuole primarie, secondarie e superiori, ha recentemente pubblicato in collaborazione con Parchi e Riserve Naturali Regionali e Provinciali che si occupano del territorio agricolo in Italia.

Come suggeriscono gli autori della guida “Percorsi d’acqua- guida poetica al viaggio nel paesaggio di Leonardo da Vinci a Vigevano”, si tratta di percorrere le tappe di un percorso attraverso inaspettate ed antiche opere di architettura ed ingegneria idraulica che rappresentano il punto focale di un grandioso programma di bonifica voluto da Ludovico Sforza.

Con l’aiuto di immagini fotografiche che colgono la suggestione del paesaggio che lo stesso Leonardo disegnava sui suoi taccuini e con la rigorosa informazione storica e scientifica della guida sarà piacevole perdersi tra i prati e fermarsi ogni tanto ad ammirare come l’uomo possa, se vuole, convivere con la natura e trarne vantaggio.

Un salto poi a vedere la magnifica piazza di Vigevano e gustare i piatti tipici nei ristoranti in zona sarà il premio finale di una giornata all’aria aperta, seguendo le orme di un eclettico maestro d’arte di altri tempi.

Informazioni tecniche

La guida al costo di 15 euro è reperibile presso la Libreria Touring Club Italiano, Corso Italia, La Fiera del Libro, Corso XXII Marzo, Libreria Popolare di via Tadino.

aprile 2020

Piccole vedette muschiate e comunità sostenibili

Come scrive Renato Bruni nel suo terzo e bellissimo libro Mirabilia , si possono utilizzare anche i muschi per testare la qualità dell’aria e dell’acqua per quanto riguarda principalmente i metalli pesanti. Lavoro fattibile ed estremamente semplice con la collaborazione dei cittadini, che fanno da baby sitter e con la supervisione di un laboratorio di ricerca accreditato. Anche a livello europeo ci sono stati studi e finanziamenti in merito e ce lo spiega bene, sempre Renato Bruni, in un altro punto del suo blog.

Questa strategia, che già negli anni ottanta del secolo scorso se ne parlava nel gruppo di lavoro delle acque della Provincia di Milano, mi è venuta in mente leggendo un interessante documento che riassume una serie di interventi alla fondazione Feltrinelli “10 idee per comunità sostenibili, dove Paolo Bonelli, fisico dell’atmosfera e socio del Cise2007, propone una “citizen science ”  utile soprattutto per le acque.

Ogni cittadino dovrebbe essere consapevole che la salute dell’ambiente dipende anche da lui. Situazioni di degrado o abuso possono e devono essere denunciate anche con la testimonianza di cittadini comuni, perché non sempre bastano le autorità competenti. Nel comparto acqua risulta prioritario il controllo di ecosistemi in prossimità di luoghi intensamente urbanizzati e industrializzati. Solo in Lombardia sono numerosi gli episodi gravi di inquinamento antropico di fiumi e canali, con intervento insufficiente o tardivo delle autorità.

Cosa può fare il comune cittadino?

Può contribuire alla sorveglianza anche con strumenti capaci di misurare alcuni parametri significativi della qualità dell’acqua. Tecnologie elettroniche open source e low cost permettono oggi il raggiungimento di questo scopo. Makerspace e fablab sono luoghi per la diffusione di conoscenze tecnologiche, dove sono anche disponibili macchine digitali per la costruzione di prototipi. Strumenti per la misura di torbidità, conducibilità, pH, presenza di idrocarburi, cloro e altro, possono facilmente essere costruiti e testati da privati cittadini. Co-Scienza Ambientale è un progetto autofinanziato che, in collaborazione con il makerspace Wemake di Milano. Le attività e i progetti sono divulgati sulla relativa pagina del gruppo Facebook e sul sito  e tramite specifici workshop organizzati da Wemake.”

Foto di Free-Photos da Pixabay

Neve

di Cristina Arduini

foto da Pixabay

Negli anni Sessanta del secolo scorso, una cosa che adoravo fare quando si andava in montagna con la mia famiglia nel periodo natalizio, era camminare nel silenzio notturno dei sentieri innevati. La neve brillava alla luce delle stelle e della luna piena e si sentiva solo lo scricchiolio della neve ghiacciata sotto i nostri cauti passi. In quegli anni era scontato andare in montagna in inverno e trovarci la neve e nel minuscolo paesino delle Dolomiti dove andavamo ce ne era veramente tanta. Non c’era nulla, solo silenzio, boschi. Nessun impianto di risalita, le piste per lo slittino o per lo sci, in via del tutto eccezionale, erano dietro casa e battute dal trattore di un contadino gentile con noi ragazzi. Le strade piene di ghiaccio e pulite in modo sommario solo perché serviva all’autobus di linea una volta al giorno, erano pochissimo frequentate. Ed il mondo rimaneva là fuori. Erano quindici giorni da favola per noi di Milano, dove, quando arrivava la neve, diventava subito sporca e nera, non la magnifica coltre bianca che ricopriva intere vallate montane.

Ma perché vi racconto tutto questo? Perché mi sono venute in mente molte cose guardando la neve fradicia e grigina che scendeva dal cielo qui in città, in questi giorni.

Guardare la neve candida rasserena. Copre ogni cosa, toglie gli spigoli aguzzi, le punte, gli angoli acuti e ottusi e rende tutto rotondo, dolcemente ondulato. I suoni sono ovattati ( c’è una spiegazione scientifica!) e il mondo sembra tragga profondi respiri in attesa. Neve che era una certezza, rimaneva tutto l’inverno e che sapevi si sarebbe sciolta con l’arrivo della primavera, come era giusto nell’alternarsi delle stagioni.

Ma ora ce ne siamo accorti un po’ tutti la neve in montagna è cambiata. Molto spesso pesante, fradicia d’acqua e quindi pericolosa per le valanghe e per i boschi con le piante sovraccariche di neve bagnata. Ormai abitiamo in un paese caldo, anche in montagna dove il freddo non rimane per lungo tempo ma solo per pochi giorni con forti oscillazioni delle temperature portando con sè una serie di problematiche cui gli stessi abitanti non sono più abituati.

foto da Pixabay

E parliamo della neve, che forse i nostri nipoti la vedranno solo nei video della nostra gioventù, ma dal punto di vista scientifico. Proprio due parole. Fa parte del meraviglioso ciclo dell’acqua, e quando il vapore acqueo nell’alta atmosfera, a temperatura inferiore a 5 °Cbrina attorno ai cosiddetti germi cristallini e, pesante, precipita verso il suolo.

I popoli assuefatti alla neve e all’inverno, la chiamano in mille modi diversi a seconda di come cade, come è composta, in che periodo dell’anno cade e la conoscono molto bene. Anche in italiano e nei nostri numerosi dialetti ci sono molte variabili come nevischio, acquaneve, blizzard e chi più ne ha più ne metta.

Ma affidiamoci agli esperti che la conoscono bene e ne hanno scritto in libri interessanti che possono essere letti durante le vacanze natalizie o regalati.

Mario Rigoni Stern ne ha scritti parecchi, tutti riferiti all’Altopiano di Asiago sua terra natale ed è piacevole camminare con le sue storie nei boschi.
Invece un libro che ci racconta proprio della neve e delle attuali problematiche connesse è scritto da un forestale, Daniele Zovi con Autobiografia della neve, che riprende il discorso di Rigoni Stern e altre gradevoli storie.

foto da Pixabay

Calendario dell’avvento

In tempi particolari si fanno progetti particolari. Negli anni passati ho fatto calendari annuali, quest’anno invece il Calendario dell’Avvento mi sembra più in tema, raccontato da una “folletta” di Babbo Natale. Le foto se non diversamente specificato sono da Pixabay

1 DICEMBRE:  La folletta ci racconta che i ghiacci esistenti sulla Terra ai Poli, sulle montagne e anche nel nostro frigo sono composti unicamente di acqua dolce.

2 DICEMBRE: chi scoperse il ciclo dell’acqua? parecchi ci provarono nei secoli passati e qualcuno fini anche sul rogo, ma il primo che ne parlò seriamente anche se, purtroppo, non scrisse mai un testo dedicato fu Leonardo da Vinci. Non parlò espressamente di ciclo, ma capì i vari aspetti. Altri dopo di lui continuarono fino a tutto il Novecento, ma ancora adesso non lo trattiamo degnamente. Cosi vitale e ancora cosi poco capito.

3 DICEMBRE: la folletta c’era,“Dr. Livingstone, I presume” quando lo disse Stanley, il giornalista che cercava appunto Livingstone. Personaggio particolare, missionario e soprattutto esploratore dell’Africa nell’Ottocento. La sua fissa era trovare le sorgenti del Nilo, forse il fiume più lungo al mondo. Falli e mori nel tentativo, ma ancora adesso non sappiamo esattamente dove siano, nonostante satelliti, droni, e ricerche sul campo. Misteri della Terra.

4 DICEMBRE: esiste anche l’allergia all’acqua? eh si. Il suo nome scientifico è orticaria acquagenica, ed è una sindrome rarissima e ne soffrono poche decine di persone in tutto il mondo. Scatena i sintomi dell’orticaria quando il corpo di chi ne soffre viene in contatto con l’acqua. 

5 DICEMBRE: Non conosciamo mai bene il valore dell’acqua. Ed oggi alla folletta piace farvi vedere un’infografica che riguarda l’Italia.

6 DICEMBRE: la folletta è dispiaciuta perchè si è dimenticata della patrona dei pompieri, la cui festa era l’altro giorno. E come fanno i pompieri a spegnere gli incendi? ma con l’acqua, anche. Ma lo sapete che esiste una mappa mondiale interattiva sugli incendi grazie alla rete di satelliti Copernicus e Modis?

7 DICEMBRE: ah oggi in omaggio all’inaugurazione del Teatro alla Scala la folletta è tutta contenta!! Parliamo di musica classica e acqua. E sentiamo parlarne nella trasmissione della Rai Piano, Pianissimo;

8 DICEMBRE: ed oggi la folletta è particolarmente religiosa. Vuole farci leggere l’Enciclica di Papa Francesco Laudato sì” ed in particolare il primo capitolo, sottocapitolo secondo dove si parla dell’acqua.

9 DICEMBRE: Una cascata di sangue? Eh si la natura ci sorprende sempre. Nella parte sud dell’Antartide, appunto, avviene questo strano fenomeno, dove interagiscono batteri vecchi di milioni di anni(!) e il cambiamento climatico. E qui vi raccontiamo la scoperta e la spiegazione per cui avviene. La foto del 21/11/2014 è di Peter Rejcek della National Science Foundation

10 DICEMBRE: hydraulophone? Ma che cos’è? E’ uno strumento dove il suono deriva dal contatto diretto delle dita con l’acqua. Ma ce ne sono altri strumenti che utilizzano l’acqua, come ci raccontano in quest’articolo.

11 DICEMBRE: quali sono le più belle cascate del mondo? A voi la scelta.

12 DICEMBRE: ma il vapore acqueo che cos’è esattamente? Già ne sentiamo parlare tutti i giorni, sembra che possa fare moltissime cose come produrre energia, igienizzare, ma non è il fumo che noi vediamo normalmente perché il vapore acqueo è inodore, invisibile ed inodore. Volete saperne di più? Si vi posso aiutare ma in inglese

13 DICEMBRE: una strana fontana a Cadice in Spagna

14 DICEMBRE: avete mai pensato come fate a fare il caffè tutte le mattine? Qual è l’elemento fondamentale oltre il caffè? L’acqua naturalmente: ma l’acqua non è tutta uguale e guarda caso influisce sul prodotto finale. Beh una scuola di caffè ci spiega un po’ di trucchi. Leggete con attenzione

15 DICEMBRE: l’acquedotto più lungo e articolato al mondo? Fin dall’antichità l’umanità ha cercato e trovato vari modi per trasportare l’acqua dove serviva. Tutti conoscono le arcate degli acquedotti dell’ Impero Romano che costellano mezza Europa e già i Sumeri e gli Assiri costruirono sistema complessi di irrigazione e scolo delle acque. Al momento l’acquedotto più complesso e lungo è quello del Colorado che rifornisce la California con l’acqua del fiume Colorado, attraversando il deserto di Mojave. La condotta, gestita dal Metropolitan Water District of Southern California (MWD) è una delle principali fonti di approvvigionamento idrico del sud della California.

16 DICEMBRE: un mestiere dell’acqua? Una delle ultime tendenze è idrosommelier e ne ho persino scritto un articolo. 

17 DICEMBRE: è un fenomeno diventato alle nostre latitudini più raro, causa il riscaldamento globale, ma è un fenomeno utile e magico. E’ la  galaverna, manifestazione che si forma perché le goccioline d’acqua in sospensione nell’atmosfera possono rimanere liquide anche sotto zero e ricopre tutte le superficie solide come alberi, fili d’erba, e case con un rivestimento cristallino. Utile  una volta all’agricoltura. 

18 DICEMBRE: Si è vero si possono usare strumenti che usano l’acqua, ma si può fare anche musica con l’acqua senza strumenti! Come succede a Vanuatu dove la musica dell´acqua è un’esperienza sonora e visiva, unica al mondo, eseguita da un gruppo di donne che si tramandano quest´arte da tempi antichi.

19 DICEMBRE Finalmente anche le acque hanno uno status giuridico, considerate come persone fisiche. Ma che cosa vuol dire? Ecco ce lo spiegano

20 DICEMBRE: L’acqua purifica ed è fonte di vita. Esaminiamo nelle varie religioni come succede. Leggiamo

21 DICEMBRE: Le acque dei nostri fiumi non stanno benissimo e noi lo sappiamo ma esiste un modo per migliorarli e coordinare le azioni di tutela e si chiama Contratti di Fiume

22 DICEMBRE: si parla tanto di inquinamento delle acque, ma sappiamo esattamente cosa sia?

23 DICEMBRE: quanti sono i laghi presenti sulla Terra? Fino ad oggi, infatti, non era stato possibile in alcun modo contarli tutti, sia a causa del fatto che essi si trovano in luoghi non abitati da persone, sia per via delle dimensioni, particolarmente ridotte, di alcuni di essi. Adesso, però, grazie alle immagini restituite dai satelliti, è stato possibile stabilirne il numero complessivo.  Sono 117 milioni, come scrivono gli autori su Geophysical Research LettersLa tecnica utilizzata è stata quella di analizzare ogni pixel di immagini riprese dai satelliti, grazie all’ausilio di potenti strumenti e computer.

24 DICEMBRE: vi racconto una storia: Buon Natale  e, si spera, un anno nuovo un po’ meglio di questo 2020

foto da Pixabay

Marzo 2014

L’acquedotto porta l’acqua nelle case, ma  un altro  servizio svolto dagli acquedotti è la facoltà di poter bere ovunque in città acqua fresca e pulita. Fin dall’inizio ogni acquedotto ha messo a disposizione le fontanelle, che entrate a far parte del paesaggio urbano, sono stati anche “battezzate” con nomi diversi a seconda della città. E così abbiamo le vedovelle a Milano, a Roma i nasoni, ecc.

Fondamentale è che le fontanelle siano sempre in funzione, mantengono l’acqua fresca e pulita, ma soprattutto evitano la stagnazione dell’acqua in condotte terminali cieche.

Vi è molto interesse intorno alle fontanelle sia dal punto di vista dell’acqua che soprattutto dal punto di vista architettonico. Chi le ha fatte e perchè? ad esempio a Torino i cittadini ci tengono tantissimo, meno forse a Milano, ma sicuramente a Roma sono molto conosciute. Possono essere un ottimo volano turistico, che, vista la peculiarità, sono un punto caratteriale di una città e ne raccontano la storia.

Dato che una mappa unica non esiste ancora -anche se tentativi ci sono -vi fornisco informazioni per ritrovarle facilmente, almeno in alcune  grandi città.

acqua e fontanelle

TUTTA ITALIA

Esiste un sito denominato fontanelle.org che raccoglie su una mappa le fontanelle di tutta Italia o perlomeno ci prova. Tramite la registrazione sul sito è possibile inserire una fontanella o variare la posizione di un’altra.

Esiste anche l‘App per Android  nella stessa home page del sito che si scarica facilmente o collegandosi dallo smartphone su Google Play.

TORINO

A Torino le fontanelle si chiamano Torèt ,piccolo toro in piemontese, infatti il rubinetto ha proprio la forma della testa del toro. Sono circa 800, ed i torinesi ne sono molto affezionati considerandolo un imprescindibile elemento urbano della città di Torino. Tanto è vero che esiste un sito, patrocinato dal gestore SMAT, dalla Regione Piemonte e dalla città di Torino, che ti consente di adottare un Toret, oltre a permettere di acquistare merchandising e scaricare un app sia su Android che Iphone  (vedi ).

turet - fontanella di Torino di Pietro Izzo

 MILANO

Le tipiche fontanelle di Milano denominate vedovelle, così chiamate perché il filo d’acqua che sgorga somiglia al pianto di una vedova. Fatte in ghisa di tipico colore verde, sono apparse in città a partire dal 1931 e fanno ormai parte dell’arredo urbano. La vedovella di piazza Duomo, specialmente in estate è frequentatissima, ma ce ne sono molte sparse in città – circa 480.

Sul sito del gestore del Servizio Idrico Integrato si possono ricercare le fontanelle attive in città, di poca immediatezza causa ricerca solo per via.

Vedovella

ROMA

Le fontanelle pubbliche di Roma sono chiamati nasoni e sono gestite da Acea, gestore dell’acqua potabile di Roma. Il nome deriva dal  tipico rubinetto ricurvo di ferro, la cui forma ha richiamato l’idea di un grande naso.

La stessa società ha realizzato una mappa scaricabile 

foto di Elisabetta 81 estratta da flickr