Our newest diagram, released in 2022,depicts the global water cycle, as well as how human water use affects where water is stored, how it moves, and how clean it is.
A New York dal 22 al 24 marzo la Conferenza Mondiale dell’Acqua
Come scrive OnuItalia dal 22 al 24 marzo prossimi, la comunità internazionale e tutti gli stakeholders si riuniranno a New York, nel Quartier Generale delle Nazioni Unite, per la Seconda Conferenza Mondiale sull’Acqua– laUN 2023 water Conference – che si terrà a 45 anni dalla prima conferenza, che ebbe luogo nel 1977 a Mar del Plata, in Argentina.
Organizzata dai due paesi co-hosts – Tajikistan e Paesi Bassi – con il supporto di UN-Water ed il segretariato di UNDESA, la conferenza ambisce a divenire un momento di svolta per l’incremento dell’attenzione politica e sociale verso le problematiche legate alle risorse idriche: dal riconoscimento dell’acqua come diritto umano universale, alla sua gestione e conservazione, passando per le priorità nei differenti usi, gli impatti sulla salute umana, sui diversi ecosistemi e sull’economia urbana e rurale.
Uno dei principali esiti della conferenza, consisterà nell’adozione da parte della comunità internazionale e di tutti gli stake holders di Impegni Voluntari – Voluntary Commitment – che verranno raccolti nella piattaforma web della Water Action Agenda | Sustainable Development (un.org), creata allo scopo di mostrare alla comunità globale la natura degli l’impegni assunti e dare ad essa la possibilità di monitorare nel tempo i progressi effettuati e gli impatti esercitati.
Il nuovo decreto legislativo sulla disciplina delle acque potabili
Il Dlgs 18/2023 aggiorna la disciplina sulle acque potabili (abrogando il Dlgs 31/2001) rivede i parametri e i valori di rilevanza sanitaria a maggiore protezione dei cittadini, stabilisce i requisiti di igiene per i materiali che entrano in contatto con le acque potabili, per i reagenti chimici e per i materiali . Leggi
12 marzo 2023
La guerra in Ucraina è anche un disastro ambientale
Come scrive Lisa Signorile, divulgatrice scientifica, su Il Tascabile, sarà un disastro ambientale non solo per le specie già a rischio in Ucraina ed in Europa, ma a lungo andare sull’intero pianeta. Nell’articolo, tramite interviste con vari scienziati, vengono evidenziati i vari problemi tra cui le catastrofiche morie di cetacei nel Mar Nero dovuta alla massiccia presenza di navi russe e di centinaia di mine. Senza contare i colpi di artiglieria che hanno reso sterile centinaia di ettari di terreno fertile. Purtroppo, al momento, come in altre realtà mediterranee colpite recentemente da guerre, tocca rimanere a guardare e sperare che la situazione non peggiori ulteriormente.
18 gennaio 2023
State of Global Water Resources 2021 As a first edition of the annual State of Global Water Resources, this report shows how maps and a graphical summary of streamflow and TWS in river basins worldwide could look in regular reports on global water resources. These maps are based on modelled data (and validated with observed data to the extent possible) and remotely sensed information from the NASA GRACE mission for TWS. Modelled data was used to achieve maximum geographical coverage. The 2021 report also includes chapters on major hydrological events in 2021 and a brief overview of cryosphere changes as they related to water resources.
18 gennaio 2023
Come neve al microscopio Che il ghiaccio e la neve si sciolgano al sole lo sappiamo tutti. Ma probabilmente ignoriamo che esistono ben 20 forme diverse di ghiaccio, oltre a quella che tutti conosciamo. E che, in particolari condizioni, esiste il “ghiaccio caldo”. La fisica ci mostra come anche una molecola semplice come l’acqua possa rivelare molte sorpese, come scopriamo assieme a Leonardo del Rosso dell’Istituto di fisica applicata “Nello Carrara” del Cnr. Da almanacco CNR di Gennaio
6 gennaio 2023
Vjosa e Mura, ritratto di due fiumi diversi
Uno è un moderno corso d’acqua europeo, rigidamente sfruttato e regolamentato, l’altro è l’ultimo fiume in Europa a scorrere libero da argini e dighe. Un progetto dell’Accademia slovena delle Scienze e delle Arti racconta i fiumi Mura e Vjosa ( articolo e fato da Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa)
L’acquifero freatico costiero dell’Emilia-Romagna
Tutto quello che avreste voluto sapere in due video che documentano l’attività di monitoraggio dell’ingressione del cuneo salino
22 novembre 2022 Propongo alcuni articoli interessanti
River discharge and related historical data from the Global Flood Awareness System This dataset provides a modelled time series of gridded river discharge. It is a product of the Global Flood Awareness System (GloFAS) and offers a consistent representation of a key hydrological variable across the global domain. This dataset is accompanied by two ancillary files for interpretation, one containing upstream area data and the other elevation data (see the table of related variables and the associated link in the documentation).
14 ottobre 2022
Vi propongo una storia su un’antica disputa nel territorio piemontese recuperata dall’Archivio di Stato di Biella (video)
17 settembre 2022
CURVA DI KEELING
La curva di Keeling è un grafico che mostra l’accumulazione di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre, sulla base di misurazioni continue effettuate presso l’Osservatorio di Mauna Loa, sull’isola delle Hawaii, dal 1958 ad oggi. La curva prende il nome dall’accademico statunitense Charles David Keeling, che ha avviato il programma di monitoraggio e lo ha supervisionato fino alla sua morte nel 2005.
16 settembre 2022
13 SETTEMBRE 2022: RICOGNIZIONE AEREA DEI GHIACCIAI DALLA VALLE D’AOSTA ALLE VALLI DI LANZO
Il 13 settembre 2022, grazie alla disponibilità dell’Aero Club Torino e del suo pilota e socio SMI Danilo Spelta, ci è stato possibile effettuare una ricognizione in motoaliante dei ghiacciai delle Alpi occidentali, tra la Valle d’Aosta a Nord e le Valli di Lanzo a Sud, nel quadro delle campagne di osservazione svolte in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano.
L’obiettivo era riprendere il pessimo stato della criosfera alpina al termine di quella che – una volta elaborati i dati dei bilanci di massa eseguiti proprio in queste settimane – si rivelerà molto probabilmente come la peggiore stagione per la conservazione dei ghiacciai mai documentata, ancor più negativa di quella già eccezionale del 2003.
6 settembre 2022
Fiumi frammentati
Un interessante articolo uscito su Le Scienze di settembre in merito alle problematiche connesse alla gestione delle barriere idrauliche sui fiumi europei parla del progetto Amber ( Adaptive Management of Barriers in European Rivers) ossia il progetto europeo nato con l’obiettivo di sviluppare metodologie per la gestione adattativa delle barriere presenti lungo i fiumi europei con lo scopo di riabilitare in modo efficiente la connettività e il funzionamento degli ecosistemi fluviali tenendo conto della complessità e dei compromessi imposti dalla presenza delle barriere. Poiché il reale numero di barriere esistenti lungo i fiumi europei è al momento sconosciuto e di conseguenza lo è il loro impatto, uno dei principali obiettivi di AMBER è di realizzare un atlante delle barriere esistenti sui fiumi di tutta Europa.
5 settembre 2022
Scopri il Blue Heart e i fiumi balcanici
La regione balcanica, ricca di culture, lingue e storia, ospita gli ultimi fiumi incontaminati del continente europeo. La regione è davvero il cuore blu d’Europa.
Il 2021 è stato, in media, un anno meno caldo dei precedenti; le precipitazioni sull’intero territorio nazionale sono state complessivamente inferiori alla media climatologica (-7%); tutti i mesi hanno fatto registrare precipitazioni inferiori alla norma ad eccezione di gennaio, luglio e novembre. Diverse le onde di calore che hanno investito l’Italia nei mesi estivi: la più intensa si è verificata la seconda settimana di agosto, quando a Siracusa sono stati registrati 48.8°C, record europeo se confermato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM – ancora in corso di verifica). Non sono mancati, nel 2021, eventi estremi di precipitazione. Nei primi giorni del mese di ottobre una fase con forti e persistenti temporali ha fatto registrare in Liguria, fra le province di Genova e Savona, piogge di eccezionale intensità e con quantitativi totali molto elevati e alla fine del mese di ottobre, un ciclone tropicale localizzato sul Mediterraneo ha scaricato piogge estremamente intense in Italia meridionale; sulla Sicilia orientale l’intensità oraria ha raggiunto il valore più elevato mai registrato nella regione, e le forti piogge hanno causato diffusi allagamenti ed esondazioni di fiumi e canali. Sono solo alcune informazioni che emergono dalRapporto Ispra “Stato e trend del clima in Italia”, che illustra l’andamento del clima nel corso del 2021 e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia. Il Rapporto si basa su dati e indicatori climatici derivati in gran parte dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (SCIA, www.scia.isprambiente.it) ed è realizzato dall’Ispra in collaborazione e con i dati del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e delle altre reti di osservazione presenti sul territorio nazionale. Come indicato dall’OMM, la base climatologica per il calcolo delle anomalie di temperatura e precipitazioni è stata aggiornata al trentennio più recente, 1991-2020, che descrive meglio il clima attuale, più caldo rispetto a quello del passato.
Progetto Sari, il sistema di sorveglianza di Sars-cov-2 nei reflui
Pubblicato su Ecoscienza 2/2022, la rivista di Arpae Emilia-Romagna, un articolo sui risultati del progetto Sari, il network di sorveglianza ambientale sulla presenza del virus del Covid-19 nelle acque reflue che contribuisce a rafforzare la sorveglianza genomica ed epidemiologica. I risultati consentono di evidenziare l’evoluzione delle varianti.
Il progetto è coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e ha permesso la costruzione di una rete di strutture territoriali nazionali (Arpa, Asl, Izs, Università, centri di ricerca e gestori del servizio idrico integrato), partecipanti su base volontaria.
La mancanza di precipitazioni che si protrae da mesi, insieme alle alte temperature sta mettendo a dura prova le regioni del Nord Italia. Di seguito presentiamo gli aggiornamenti di alcune regioni.
Il rapporto indica che le concentrazioni di gas serra, l’innalzamento del livello del mare, il calore oceanico e l’acidificazione degli oceani hanno raggiunti livelli record nel 2021, confermando i segnali inequivocabili che le attività umane sono responsabili dei cambiamenti climatici.
È quanto emerge dall’annuale Rapporto “State of the Global Climate 2021” dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), presentato durante una Conferenza stampa tenutasi il 18 maggio 2022, frutto della collaborazione di varie Agenzie ONU, con il contributo di servizi idrologici e meteorologici nazionali, centri climatici regionali e decine di esperti, fornisce un quadro dettagliato sugli indicatori climatici, tra cui le concentrazioni in atmosfera dei gas serra, le condizioni meteorologiche estreme, le temperature terrestri e oceaniche, ritiro dei ghiacciai e l’ innalzamento del livello del mare.
Il Rapporto ha confermato che gli ultimi 7 anni sono stati i 7 anni più caldi mai registrati e il 2021 è stato “solo” uno , senza toccare un nuovo record a causa dell’evento La Niña all’inizio e alla fine dell’anno che ha determinato un effetto di raffreddamento temporaneo, ma non ha invertito la tendenza generale all’aumento delle temperature. La temperatura media globale nel 2021 è stata di circa 1,11 °C (± 0,13) al di sopra del livello preindustriale.
The State of Finance of Nature tracks global trends in public and private investment in nature-based solutions, aiming to improve data quality and identify opportunities for governments, businesses and financiers.This year’s report calls for investments in nature-based solutions to triple by 2030 and to increase four-fold by 2050 from the current level. While an increase in public funding would help plug some of the gap, there needs to be a significant increase in private sector investment in Nature-based solutions.
Il progetto WORKLIMATE (INAIL-BRIC 2019) coordinato dall’Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibe) mette a disposizione informazioni previsionali e informative comportamentali per ridurre gli effetti del caldo in ambito occupazionale. Le anomalie previste possono determinare infatti criticità per alcuni lavoratori, soprattutto perché non ancora acclimatati al caldo.
La ricerca della vita oltre la Terra è forse la più importante sfida scientifica del nuovo millennio. Che siano omini verdi o piccolissimi microbi, la scoperta degli alieni rappresenterà la più grande rivoluzione della storia umana. L’esobiologia, che è alla base della ricerca di vita extraterrestre, non tenta solo di immaginare su basi scientifiche la biologia e la chimica di ipotetici organismi alieni, ma cerca anche di capire quali possano essere gli eventuali mondi in grado di sostenere la vita. La ricerca di un ideale habitat alieno prende come riferimento quegli ambienti della Terra rimasti talmente incontaminati dalla presenza dell’uomo da sembrare poco meno che extraterrestri. Tra questi luoghi quasi estranei al Pianeta, tra i meno conosciuti ci sono i laghi subglaciali.
Il lago Vostok
Tra i laghi celati sotto i ghiacci antartici, il più studiato è sicuramente il lago Vostok (Fig. 4); situato nell’Antartide orientale, è il più grande lago subglaciale conosciuto, coprendo una superficie di circa 14 000 km2 e arrivando a 1000 m di profondità. Il suo enorme volume d’acqua dolce è coperto da oltre 3700 m di ghiaccio. Il lago è stato scoperto dal geografo russo Andrej Kapica tramite sondaggi sismici svolti durante una serie di spedizioni scientifiche all’inizio degli anni sessanta. Si ritiene che questo ambiente lacustre sia isolato sotto la calotta antartica da almeno 15 milioni di anni (ma probabilmente è molto più antico). I ghiacci hanno dunque preservato questo mondo perduto, permettendo agli scienziati di studiare le caratteristiche ancestrali di un ambiente rimasto intatto per millenni.
We are a group of more than 1,300 cultural heritage professionals – librarians, archivists, researchers, programmers – working together to identify and archive at-risk sites, digital content, and data in Ukrainian cultural heritage institutions while the country is under attack. We are using a combination of technologies to crawl and archive sites and content, including the Internet Archive’s Wayback Machine, the Browsertrix crawler. So far we have saved more than 20TB of scanned documents, artworks and many other digital materials from 2,500+ websites of Ukrainian museums, libraries and archives.
22 marzo 2022
Giornata mondiale dell’acqua 2022: Acque sotterranee – rendere visibile l’invisibile
Un brevissimo elenco di pubblicazioni e video sulle acque sotterranee, la mia passione
La giornata mondiale dell’acqua fornisce al Laboratorio Ref Ricerche un’occasione per fare il punto sullo stato del Servizio Idrico in Italia. Infatti, l’acqua che esce dal rubinetto è spesso data per scontata. Eppure non lo è. Per essere fruita necessita di una serie di elementi che ai nostri occhi sono spesso “invisibili”: reti, tecnologie, investimenti, programmazione e lavoro costante. Ma quanto conosciamo noi italiani del Servizio Idrico che ogni giorno garantisce l’accesso a una risorsa fondamentale come l’acqua? Questo video approfondisce la questione.
The EEA briefing ‘Europe’s groundwater — a key resource under pressure‘ provides an overview of the state of groundwater in the European Union (EU). The briefing is published on the World Water Day 2022, with the theme ‘Groundwater: making the invisible visible’. In the EU, groundwater supplies 65% of drinking water and 25% of water for agricultural irrigation. However, according to the latest EEA data, about a quarter of the total groundwater body area in the EU is in poor chemical status and 9% in poor quantitative status. Considering both poor chemical and quantitative status, about 29% of the EU’s groundwater body area lacks capacity to meet the needs of ecosystems and people, the EEA briefing states.
L’acqua è affascinante, unica, ineludibile, studiarla è un privilegio, conoscerla è una sfida che si consuma da secoli con sempre nuove e più interessanti scoperte che ci portano in dettagli mai neanche immaginati. Come questa volta.
“L’acqua è diversa dalla maggior parte degli altri liquidi presenti sulla Terra: ha almeno 66 straneproprietà, tra cui alta tensione superficiale, elevata capacità termica, alti punti di fusione e di ebollizione e bassa comprimibilità. Trent’anni fa, un team di ricercatori dell’università di Boston ipotizzò che nell’acqua ci siano due fasi liquide distinte che coesistono in una miscela e che possono interconvertirsi ad alta pressione ben al di sotto del normale punto di congelamento dell’acqua. Da allora i ricercatori hanno cercato questa presunta transizione di fase liquido-liquido e con il tempo si sono accumulate prove che esista.
Ora lo studio pubblicato dal Research Center for Advanced Measurement and Characterization del National Institute for Materials Science del Giappone, potrebbero aver fatto la prima osservazione diretta della trasformazione tra i due stati, in acqua superfredda mista a trealosio, un antigelo naturale che impedisce il congelamento del liquido.”
Come poi evidenzia su Chemestry WorldPhilip Ball, «Capire come si comportano tali soluzioni superfredde potrebbe avere implicazioni per la biologia e la crioconservazione – dove è necessario evitare danni ai tessuti biologici da parte dei cristalli di ghiaccio – così come per gli stati ricchi di acqua che potrebbero esistere nelle atmosfere dei giganti gassosi.
1 PH Poole et al, Nature, 1992, 360, 324 (DOI: 10.1038/360324a0) 2 Y Suzuki, Proc. Natl. Acad. Sci. USA, 2022, DOI: 10.1073/pnas.2113411119 3 K-i Murata and H Tanaka, Nat. Mater., 2012, 11, 436 (DOI: 10.1038/nmat3271) 4 S Woutersen et al, Science, 2018, 359, 1127 (DOI: 10.1126/science.aao7049) 5 C Alba-Simionesco et al, arXiv, 2021, 2111.12183 6 J.Bachler,L-R Fidler and T Loerting, Phys. Rev. E, 2020, 102, 060601(R) (DOI:10.1103/PhysRevE.102.060601) 7 F Perakis et al, Proc. Natl. Acad. Sci. USA, 2017, 114, 8193 (DOI: 10.1073/pnas.1705303114 ) 8 Y Suzuki and O Mishima, J. Chem. Phys., 2014, 141, 094505 (DOI: 10.1063/1.4894416)
27 gennaio 2022
L’acqua dalle viscere della Terra
Da dove arriva l’acqua sulla Terra? In effetti è un tema dibattuto da sempre e non ancora sono state trovate risposte definitive ma lo studio su Physical Review Letters propone un’intrigante ed originale soluzione al problema ossia che un composto chimico, ora estinto, avrebbe potuto preservare l’acqua nelle profondità sotterranee del nostro pianeta, nell’era in cui le massicce collisioni al quale era sottoposto, avrebbero dovuto far evaporare l’acqua superficiale della Terra.
È noto che anche piccole quantità di acqua in profondità al di sotto della superficie aumentano notevolmente la plasticità delle rocce, che è essenziale per la tettonica a zolle, un processo che modella i continenti e gli oceani e provoca terremoti e vulcanismo, fattori che contribuiscono a rendere il terreno fertile. Nonostante la sua enorme importanza per l’evoluzione di pianeti rocciosi come il nostro, non siamo ancora certi dell’origine dell’acqua sulla Terra.
Come riassume Global Sciencenel suo articolo l’idrosilicato di magnesio, con la formula Mg2SiO5H2, che è superiore dell’11% all’acqua in peso ed è stabile a pressioni superiori a 2 milioni di atmosfere e a temperature estremamente elevate. Tali pressioni esistono nel nucleo terrestre.
All’inizio della sua esistenza, la Terra aveva una composizione più o meno uniformemente distribuita, e il ferro ha impiegato circa 30 milioni di anni da quando il pianeta si è formato per filtrare fino al suo centro, spingendo i silicati verso l’alto in quello che oggi chiamiamo il mantello», spiega Oganov.
Ciò significa che per 30 milioni di anni, parte dell’acqua terrestre è stata immagazzinata in modo sicuro sotto forma di idrosilicati nelle profondità del nucleo. Durante quel periodo la Terra ha resistito alla fase più pesante del bombardamento di asteroidi. Quando si è formato il nucleo, gli idrosilicati sono stati spinti in aree a bassa pressione, dove sono diventati instabili e si sono decomposti. Questo ha prodotto l’ossido di magnesio e il silicato di magnesio che costituiscono il mantello oggi e l’acqua, che ha iniziato il suo viaggio di 100 milioni di anni verso la superficie.
17 dicembre 2021
Transizione Ecologica Aperta: dove va l’ambiente italiano
Come ben sintetizza RegionieAmbienteItalia paese ricco di acqua, ma tra Valle d’Aosta e Puglia oltre 1000 mm/anno di differenza nelle precipitazioni. Il mare tra le matrici ambientali più sotto stress: costoso da monitorare e controllare, eccessivo lo sfruttamento della pesca, invaso dalla plastica. Biodiversità italiana sotto attacco delle specie aliene, aumentate del 96% in 30 anni (la media UE è 76%).
Sono gli highlights del nuovo Rapporto“TEA-Transizione ecologica aperta. Dove va l’ambiente italiano?”, realizzato da ISPRA e SNPA, e presentato il 13 dicembre 2021 alla Camera dei Deputati, che costituisce una sintesi chiara delle tante dinamiche che concorrono alla transizione ecologica italiana, portando con immediatezza all’attenzione della società gli aspetti più importanti di ogni problematica o fenomeno, segnalandone le criticità ma anche i risultati già raggiunti o raggiungibili, sulla base dei dati certificati prodotti negli anni e raccolti nell’Annuario dei dati ambientali. Il documento è diviso in tre parti: L’ambiente italiano a colpo d’occhio; I sistemi naturali; I sistemi umani; per un totale di 12 capitoli e 66 voci.
3 dicembre 2021
L’ASSOCIAZIONE RIAPRIRE I NAVIGLI PROMUOVE UN CONCORSO INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA SULLA RIAPERTURA DEI NAVIGLI.
La riapertura dei Navigli esce così dai confini di Milano e diventa questione internazionale. E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il bando di concorso internazionale di architettura sulla riapertura dei Navigli a Milano. https://www.riaprireinavigli.it/uploads/news/milan_navigli_canal_challenge_full_brief.pdf Il bando è stato promosso dall’Associazione Riaprire i Navigli con il supporto tecnico di Primitivo Studio e sarà gestito da Bee Breeders organizzatore di bandi di concorsi internazionali di architettura. Il bando è aperto a tutti, non è richiesta alcuna qualifica professionale, ma è rivolto in particolare a tutti gli architetti, ai giovani laureati e agli studenti di architettura. Con questa iniziativa l’Associazione si ripromette di coinvolgere la cultura internazionale sul tema della riapertura dei Navigli e si augura un alto numero di partecipanti, insieme a tanti bei progetti per esplorare le migliori opportunità di nuovi Navigli e di nuovi paesaggi urbani. Non dimentichiamo che l’obiettivo del progetto Navigli è la nuova idea di città. I progetti selezionati saranno poi presentati all’opinione pubblica milanese, alle amministrazioni locali e potranno essere un utile supporto per la definizione dei progetti esecutivi, non escludendo il coinvolgimento diretto dei partecipanti. L’Associazione ha preso questa iniziativa in assenza di un’analoga proposta del Comune di Milano. Per chi volesse iscriversi al concorso si utilizza questo link: https://architecturecompetitions.com/naviglicanalchallenge/
14 novembre 2021
Stato del clima in Italia: presentato il XVI Rapporto ISPRA
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha recentemente illustrato lo Stato del Clima in Italia quale emerge dal Rapporto “Gli indicatori del Clima in Italia nel 2020”, che conferma la tendenza al rialzo delle temperature e alla riduzione delle precipitazioni, pur con eventi estremi come la tempesta Alex che ha colpito il Piemonte all’inizio di ottobre, causando frane e alluvioni.
Nel corso dell’evento online “Stato e trend del clima in Italia”, organizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (ISPRA) e svoltosi il 10 novembre 2021, sono stati presentati i risultati dell’ultimo Rapporto“Gli indicatori del clima in Italia”, giunto alla XVI edizione illustra l’andamento del clima nel corso del 2020 e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia.
Il Rapporto si basa in gran parte su dati, indici e indicatori climatici derivati dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati climatici (SCIA), realizzato dall’ISPRA in collaborazione e con i dati degli organismi titolari delle principali reti osservative presenti sul territorio nazionale. Le informazioni di sintesi sono poi trasmesse all’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), contribuendo a comporre il quadro conoscitivo sullo Stato del clima a scala globale.
In Italia il 2020 è stato il quinto anno più caldo dal 1961, registrando un’anomalia media di +1.54 °C. A partire dal 1985, le anomalie sono state sempre positive, ad eccezione del 1991 e del 1996. Il 2020 è stato il ventiquattresimo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto al valore normale; il decennio 2011-2020 è stato il più caldo dal 1961.
L’Ambiente nei principi fondamentali ( finalmente)
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 44 del 22 febbraio è stata pubblicata la Legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1 (testo in calce), recante “Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente”.
Ripercorriamo brevemente l’iter di approvazione della legge. L’8 febbraio 2022 la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva, in seconda deliberazione con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, il disegno di legge di riforma costituzionale, già approvato dal Senato con doppia deliberazione. Avendo terminato il suo percorso parlamentare, il testo è stato promulgato dal Presidente della Repubblica e quindi pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
In estrema sintesi, viene aggiunto un nuovo comma all’art. 9 che, nella versione attuale, fa menzione del paesaggio e del patrimonio storico-artistico senza citare espressamente l’ambiente.
Con la riforma, “la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” viene inserita tra i principi fondamentali dalla Carta costituzionale. Inoltre, si rinvia al legislatore per stabilire i modi e le forme di tutela degli animali. Infine, in materia di iniziativa economica privata, la norma esistente (art. 41 Cost.) viene integrata prevedendo che tale attività non possa svolgersi in modo da recare danno alla salute e all’ambiente.
Assegnato alla 1ª Commissione permanente (Affari costituzionali)in sede referente della Camera il 9 novembre 2021. Annuncio nella seduta n. 591 del 9 novembre 2021, dopo la seconda lettura del Senato il 3 novembre.
La COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI, mercoledì 19 maggio, ha concluso l’esame, in sede referente, dei ddl costituzionali in materia di tutela dell’ambiente (A.S. 83 e connessi).
DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE presentato: Art. 1. 1. All’articolo 9 della Costituzione, dopo il secondo comma sono aggiunti i seguenti: «Tutela l’ambiente e gli ecosistemi, come diritto fondamentale della persona e della comunità, promuovendo le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Persegue il miglioramento delle condizioni dell’aria, delle acque, del suolo e del territorio, nel complesso e nelle sue componenti, protegge la biodiversità e promuove il rispetto degli animali. La tutela dell’ambiente è fondata sui princìpi della precauzione, dell’azione preventiva, della responsabilità e della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente».
Invece dalla Commissione è stato approvato: Tutela l’ambiente e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni; garantisce eque modalità di protezione degli animali e della biodiversità».
La dichiarazione dell’On. Chiara Braga, deputata alla Camera e partecipante alla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici:
“La tutela dell’ambiente entra nei principi fondamentali della nostra Costituzione. Con il voto di oggi alla Camera dei Deputati, dopo l’approvazione in prima lettura del Senato, la legge compie un altro passo in avanti decisivo. Grazie alla modifica dell’articolo 9 della Carta la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, così come la tutela degli animali, acquisiscono dignità costituzionale, al pari del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione. Un principio che si lega esplicitamente all’interesse delle future generazioni, come ci hanno ricordato con forza i giovani attivisti impegnati per il clima. La modifica dell’articolo 41 sancisce a livello costituzionale che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in danno alla salute e all’ambiente. Una scelta fortemente voluta dal Partito Democratico, cooerente con l’impegno a promuovere uno sviluppo che sia davvero sostenibile, rispettoso del pianeta e della dignità delle persone. Ora è importante procedere tempestivamente per approvare rapidamente in via definitiva questa legge di modifica costituzionale.”
22 settembre 2021
L’acquedotto di Costantinopoli: il più lungo del mondo antico
Come scrive un giornale on-line l’Impero Romano era in anticipo sui tempi in molti modi. Uno di questi era costruire infrastrutture per i suoi cittadini che ancora oggi troviamo affascinanti. Ciò include templi, teatri e anfiteatri, ma anche una fitta rete stradale e imponenti porti e miniere. Tuttavia, il risultato tecnico più rivoluzionario dell’Impero Romano risiede nella sua gestione dell’acqua. Ad esempio i suoi acquedotti a lunga distanza che fornivano acqua a città, bagni e miniere. Gli acquedotti non erano un’invenzione romana, ma in mani romane si svilupparono e diffusero ampiamente. Quasi tutte le città dell’Impero Romano avevano un’ampia disponibilità di acqua fresca corrente, in alcuni casi addirittura con un volume maggiore di quanto non lo sia oggi.
L’articolo originale in inglese è stato pubblicato su Geoarcheology
20 settembre 2021
Creata per la prima volta l’incredibile acqua metallica
Come scrive Metalli Rari l’acqua sviluppa proprietà metalliche solo in condizioni di estrema pressione, come quelle presenti nelle profondità dei grandi pianeti. Ma alcuni scienziati sono riusciti ad ottenerla utilizzando un approccio completamente diverso, manipolando l’acqua e i metalli alcalini. Il riassunto dell’articolo in inglese e l’articolo originale pubblicati da Nature.
19 settembre 2021
La più grande riserva idrica del Pianeta
Come scrive Ansa sono le acque di falda, e non i ghiacciai, la più grande riserva idrica del pianeta: si è scoperto infatti che nelle profondità della crosta terrestre, tra 2 e 10 chilometri di profondità, sono custoditi enormi bacini di acqua salata, pari a circa 20 milioni di chilometri cubi di acque di falda profonde, abbastanza da riempire 4800 Grand Canyon. E’ più del doppio di quanto stimato finora, come indica la ricerca condotta dall’università canadese di Saskatchewan, con il coordinamento di Grant Ferguson, e pubblicata sulla rivista Geophysical Research.
Nei primi due chilometri di profondità della crosta terrestre si trovano circa 24 milioni di chilometri cubi di acqua di falda dolce, utilizzata per bere e irrigare, ai quali si aggiungono più sotto vasti bacini idrici di acqua salata, vecchia fino a miliardo di anni, rinchiusa nelle rocce. Sommandoli insieme, dicono i ricercatori, si arriva a una riserva d’acqua sotterranea di 44 milioni di chilometri cubi, la più grande sulla Terra, superiore al volume dei ghiacciai.
Anche se questa grande riserva d’acqua non può essere usata per bere o irrigare, è importante ottenere stime accurate dei suoi volumi per programmare attività diverse, come la produzione di idrogeno, la conservazione delle acque nucleari e la cattura di carbonio. I potenziali siti di deposito devono essere grandi abbastanza e isolati dalle falde di superficie per proteggerli da contaminazioni.
16 settembre 2021
Numero speciale della rivista “Sopra e sotto il Carso” a cura del Centro Ricerche Carsiche di Gorizia che racconta la storia dell’acquedotto a Milano
L’ultimo Speciale della rivista “Sopra e Sotto il Carso”, dedicato alla Storia dell’Acquedotto di Milano è scaricabile gratuitamente Il lavoro è un omaggio all’architetto Cesare Cesariano che cinquecento anni fa ha tradotto in lingua italiana e fatto pubblicare il “De Architettura” di Vitruvio. Nel testo si racconta la Storia dell’Acquedotto di Milan, gestito da MM dal 2003, o elencando anche le centrali di pompaggio costruite a partire dal 1888. Molte di esse sono attive e costituiscono un patrimonio di alto valore per la città.
10 agosto 2021
IPCC SPECIAL REPORT
Oceano e Criosfera in un clima che cambia
Lo stato attuale del clima
Rispetto al precedente Rapporto IPCC (AR5, 2013), nuove e più dettagliate osservazioni, unite a modelli climatici sempre più perfezionati, hanno permesso di approfondire la conoscenza e la quantificazione dell’effetto antropico sul clima della Terra, comunque già accertato da almeno un decennio. Vai all’articolo
2 agosto 2021
Stavolta vi segnalo un sito in francese, dove volendo ci si può abbonare per avere informazioni più approfondite, che produce una serie di informazioni, carte tematiche sulle catastrofi naturali nel mondo.
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Nell’anno in cui ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante, l’iniziativa organizzata dai Catelli Romani, celebra il Sommo Poeta che, prima e meglio di tanti altri, ha saputo cogliere l’importanza dell’ambiente per l’uomo. Il primo martedì di ogni mese, da giugno a novembre, il Parco dei Castelli Romani pubblica sul proprio sito internet un estratto della pubblicazione “Dante e l’ambiente” di Arpa Veneto.
La rassegna è iniziata il primo giugno con l’articolo “Dante misuratore di Mondi”. Il testo parla dell’inizio della sua formazione e delle esperienze che lo hanno portato alla scrittura della Divina Commedia. Il volume “Dante e l’ambiente” è stato realizzato da Arpa Veneto con la collaborazione del Comitato di Verona della Società Dante Alighieri. Nel testo è evidenziata la capacità di Dante di sintetizzare l’immenso patrimonio di conoscenze scientifiche e tradizioni anche extra europee del Medioevo. L’astronomia, la geografia, lo studio del cosmo ma anche l’osservazione degli elementi naturali sono al centro dell’interesse di Dante. Tuttavia, l’elemento principale di studio rimane l’uomo, in quanto soggetto chiamato ad agire nei confronti delle risorse naturali a beneficio della società. I messaggi del poeta sono di straordinaria attualità, nonostante Dante sia lontano dal concetto moderno di metodo scientifico.
9 luglio 2021
L’utile e la bellezza dell’acqua: Firenze Capitale e il suo acquedotto
Il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze in collaborazione con Publiacqua e Comune di Firenze sta effettuando studi per la riscoperta di strutture importanti dell’acquedotto ottocentesco di cui la città si dotò negli anni immediatamente successivi all’acquisizione dello status di capitale d’Italia. Importante fu il trasferimento della capitale del Regno d’Italia da Torino a Firenze (1865-1870) che accelera un processo di rinnovamento teso a trasformare profondamente la nostra città. Rivestono un ruolo importante in questo contesto le vicende costruttive dell’acquedotto ottocentesco, un episodio rimasto ai margini della storiografia, ma di grande importanza a livello architettonico, urbano e ingegneristico, tanto che alcune delle strutture realizzate in quella occasione sono ancora in uso e fanno parte della rete idrica attuale.
L’ambiente alpinoe i mari italiani sono gli osservati speciali nel monitoraggio dei possibili effetti dei cambiamenti climatici in Italia. I nostri ghiacciai fondono ogni anno di più, e i mari mostrano evidenti aumenti di temperatura, con alterazioni marcate nel Mar Ligure, Adriatico e Ionio Settentrionale; evidenze di stress idrico per le colture e le specie vegetali in alcuni casi studio analizzati da Snpa. Questi sono solo alcuni dei 20 indicatori scelti dal gruppo di lavoro di 18 tecnici, opportunamente coadiuvati da altre decine di esperti provenienti non solo dalle Agenzie per la protezione dell’ambiente o da Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ma anche da altri istituti ed enti di ricerca, racchiusi nel volume di 248 pagine che rappresenta il primo studio di questo livello sul monitoraggio degli impatti dei cambiamenti climatici in Italia.
Uno Studio pubblicato su Nature Sustainability e condotto da un team di ricercatori europei di 12 paesi provenienti da 22 istituzioni, tra cui CNR e ISPRA, ha rivelato come ogni anno dai fiumi europei finiscano in mare più di 600 milioni di macrorifiuti galleggianti (maggiori di 2,5 cm) e otto oggetti su dieci osservati sui fiumi europei siano di plastica, incluso il monouso, ed il 40% degli oggetti arriva al mare già frammentato. I macrorifiuti galleggianti, vengono considerati dallo studio come indicatori pertinenti sia dei quantitativi di rifiuti che finiscono a mare sia delle politiche di riduzione rifiuti.
Lo studio ha evidenziato come le economie europee ad alto reddito, contribuiscono con il 64% del carico totale annuale di rifiuti, tra cui Italia, Regno Unito, Spagna e Grecia tra i primi cinque contributori, mentre la Turchia, un’economia eurasiatica a reddito medio-alto, è il principale contributore (17%)
28 giugno 2021
Blue Book 2021: la monografia della Fondazione Utilitatis sul servizio idrico
Presentato in occasione del Festival dell’Acqua, il Blue Book 2021 realizzato dalla Fondazione Utilitatis conferma che gli investimenti nelle gestioni industriali sono cresciute nel 2019 a 46 euro pro capite (+17% sul 2017), mentre nelle gestioni comunali “in economia”, sono crollati a 8 euro; il consumo pro capite di acqua potabile si mantiene alto, a 220 litri per abitante al giorno, contro una media europea di 125 litri; sul fronte della depurazione ci sono stati miglioramenti, ma le procedure di infrazione (il 73% si concentrano nel Mezzogiorno) e interessano gli agglomerati urbani per 29,7 milioni di abitanti. In occasione del Festival dell’Acqua, in diretta streaming anche quest’anno per effetto delle limitazioni per contrastare la diffusione di Covid-19,il più importante evento di settore italiano la cui missione è quella di mobilitare l’azione sulle questioni idriche più critiche a tutti i livelli, compreso quello decisionale, coinvolgendo le persone nel dibattito, e che si svolge tradizionalmente in concomitanza della Giornata della Desertificazione e della Siccità è stato presentato il 16 giugno 2021, è stata presentata la nuova edizione del Blu Book, la monografia completa sul servizio idrico integrato della Fondazione Utilitatis.
La nuova direttiva sulla qualità delle acque potabili, approvata dal Parlamento Europeo il 16 dicembre 2020 ed è entrata in vigore il 12 gennaio 2021, introduce una serie di novità, tra cui l’aggiornamento degli standard qualitativi per le acque potabili, ponendo limiti più severi per i contaminanti già regolati ed inserendo standard per nuove sostanze inquinanti. Sulla base dell’aggiornamento delle Linee Guida in materia di acqua potabile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Direttiva 2020/2184/UE introduce limiti per una serie di inquinanti cosiddetti ‘emergenti’, tra cui una famiglia di composti di forte interesse sanitario e pubblico: i PFAS. I limiti introdotti riguardano nello specifico due parametri: PFAS totali (limite di 0,5 mg/L) e somma di PFAS (limite di 0,1 mg/L). Il tema PFAS non è nuovo in Italia, a causa delle note vicende legate alla contaminazione, di origine industriale, delle sorgenti d’acqua potabile in una vasta zona del Veneto, in cui era già in vigore una normativa regionale con limiti differenti e più restrittivi. La sensibilità dell’opinione pubblica e dei gestori verso questa classe d’inquinanti è stata confermata da un’indagine di Utilitalia (link), che ha mostrato come il 65% di un campione di gestori interpellati (corrispondente al 41% della popolazione italiana servita) sia già in possesso di dati sulla presenza di questi inquinanti nei sistemi idrici da loro gestiti. A causa di vicende analoghe a quelle del Veneto, il tema PFAS nelle acque potabili è da tempo al centro del dibattito anche negli Stati Uniti. Alla fine di febbraio 2021, La US-EPA ha annunciato due importanti azioni relative ai PFAS all’interno del Safe Drinking Water Act (link)
La presenza e possibile persistenza del SARS-CoV-2 nelle acque reflue e nel ciclo idrico integrato ha destato molte preoccupazioni relative agli impatti sulla salute umana. Fino ad ora, tuttavia, non c’è stata nessuna evidenza di trasmissione attraverso il contatto con le acque reflue e nessun rilevamento del virus nella sua forma infettiva nei reflui civili. Recentemente sono state pubblicate alcune revisioni delle ricerche svolte nell’ultimo anno circa la persistenza e infettività di SARS-CoV-2 nelle acque reflue e nelle reti fognarie (Giacobbo et al., 2021; Langone et al., 2020). Aldilà delle preoccupazioni sui possibili rischi sanitari, il rilevamento della presenza del virus nelle acque reflue e lungo le reti idriche può rappresentare un formidabile strumento di monitoraggio e prevenzione dei contagi. Gli strumenti di Wastewater-Based Epidemiology sono stati applicati al monitoraggio di SARS-CoV-2 già a marzo 2020 nei Paesi Bassi, dove hanno mostrato l’opportunità di sfruttare il rilevamento del virus nelle acque reflue civili per monitorarne la circolazione nella popolazione e come strumento di early warning (Medema et al., 2020). Nell’ultimo anno, in tutto il mondo sono state avviate campagne di campionamento/analisi delle acque reflue e i casi studio di maggiore successo (come nei Paesi Bassi, in Spagna, o negli Stati Uniti) hanno mostrato come sia possibile rilevare aumenti dei contagi giorni prima che questi siano identificati coi tamponi, individuare aree ad alto rischio, o monitorare la diffusione delle varianti. Uno degli episodi più rilevanti, sebbene relativo ad una piccola scala, è avvenuto la scorsa estate: in vista della ripresa dell’anno accademico, l’Università dell’Arizona ha svolto oltre 10.000 test sierologici ai propri studenti e lavoratori e ha avviato una campagna di monitoraggio della presenza di Sars-Cov-2 nelle reti fognarie dei propri campus. Appena risultati positivi alcuni campioni di acque reflue in un dormitorio, sono stati quindi svolti i tamponi a 311 persone, individuando 2 positivi asintomatici, prevenendo così la nascita di un focolaio (link).
Come parte del piano “HERA Incubator”, il 17 Marzo 2021 la Commissione Europea ha adottato una Raccomandazione sul monitoraggio del COVID-19 e delle sue varianti nelle acque reflue nell’UE (link).
Scarsità di dati e cambiamenti climatici ostacolano una buona gestione dei pozzi d’acqua
Come riassume BoLive dell’Università di Padova, su Science è stato pubblicato il catalogo più completo dei pozzi d’acqua mai compilato finora, frutto del lavoro di Scott Jasechko e Debra Perrone, assistenti professori alla University of California di Santa Barbara. La loro analisi incrocia le informazioni raccolte in più di 100 database, che comprendono circa 39 milioni di registrazioni di pozzi presenti in 40 paesi. I loro risultati mostrano che in diverse aree del mondo il livello delle acque sotterranee è in diminuzione e che il 6-20% dei pozzi d’acqua che hanno osservato sono a rischio di prosciugamento.
La mia tesi e buona parte del mio lavoro all’inizio del mio impegno nella pubblica amministrazione era incentrato sulla caratterizzazione qualititativa dei corsi d’acqua tramite lo studio dei macroinvertebrati e quindi sono suscettibile a qualsiasi notizia al riguardo. Amavo particolarmente le larve di Tricottero e le loro meravigliose “casette”. Quindi:
“Lo studio decennale condotto dal CNR IRSA di Verbania e dal Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi di Milano Bicocca ha coinvolto tutte le ARPA/APPA del Distretto idrografico del Po. Sono stati utilizzati gli elenchi faunistici e le abbondanze dei macroinvertebrati bentonici campionati dalle Agenzie nell’ambito dei monitoraggi istituzionali effettuati dal 2007 al 2018. L’enorme dataset ha permesso di conoscere meglio la distribuzione biogeografica di questi fondamentali organismi bioindicatori della qualità delle acque superficiali. I macroinvertebrati bentonici sono organismi che vivono, per almeno una parte del loro ciclo vitale, sul fondo dei corsi d’acqua utilizzando meccanismi di adattamento in grado di resistere alla corrente. Sono uno degli elementi di qualità biologica monitorati dalle ARPA per la valutazione dello stato ecologico dei fiumi.”
11 maggio 2021
Cara come… l’acqua: da Oslo a New York, ecco le città del mondo in cui “l’oro bianco” costa di più
Un interessante articolo che riprende una ricerca effettuata per motivi pratici da un motore di ricerca di affitti turistici sul costo dell’acqua sia dal rubinetto che in bottiglietta. Ad esempio La destinazione più cara è Oslo, dove una bottiglietta d’acqua da mezzo litro costa in media 1,52 euro, mentre nella città più economica, Beirut, si spendono appena 3 centesimi. Interessante anche la valutazione dei costi dell’acqua del rubinetto, dove ci sono sorprese in nazioni dove non ci si aspetta che l’acqua costi cosi poco. ma la spiegazione esiste sempre.
7 maggio 2021
QUARTO RAPPORTO SULLO STATO DEL CAPITALE NATURALE IN ITALIA (2021)
Con il 2021 si aprono i dieci anni fondamentali per avviare concretamente il nostro mondo sulla strada della sostenibilità, in linea con gli impegni derivanti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, dal Green DealEuropeo e dalle nuove Strategie Europee per la Biodiversità e Farm to Fork.
La pandemia da SARS-CoV-2 ha reso ancora più chiara l’urgenza di un radicale cambiamento culturale e sistemico, una transizione verso una società e un sistema economico imperniati sull’importanza centrale della natura per il futuro di tutta l’umanità (One Planet – One Health).
Il Comitato Capitale Naturaleha assunto perciò questa visione: “la nostra deve essere la prima generazione capace di lasciare i sistemi naturali e la biodiversità dell’Italia in uno stato migliore di quello che abbiamo ereditato”.
Al fine di facilitare la lettura e comprensione del rapporto, l’edizione di quest’anno è accompagnata anche da un Summary for policy makers, corredato di infografiche, pensato per veicolare in maniera efficace i messaggi-chiave del rapporto, con una particolare attenzione alle “Azioni prioritarie”.
24 aprile 2021
Neve e vegetazione modulano il riscaldamento climatico
Da comunicato stampa CNR
Lo studio, coordinato dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, mostra il rapporto tra il global warming degli ultimi decenni e la variazione di copertura nevosa e vegetale nelle diverse aree dell’emisfero settentrionale. I risultati sono pubblicati qui. Grazie ai nuovi dati resi disponibili dalle ultime campagne satellitari è ora possibile osservare i cambiamenti nella copertura di neve e vegetazione associati al climate change e come essi abbiano modificato la quantità di radiazione solare riflessa localmente dalle superfici continentali (effetto di retroazione locale su riscaldamento climatico). I risultati di un lavoro realizzato da un team di ricerca internazionale coordinato dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna, mostrano come i cambiamenti climatici degli ultimi decenni abbiano determinato larghe riduzioni della copertura nevosa ed estese espansioni della vegetazione capaci di amplificare (retroazione positiva al riscaldamento globale) o controbilanciare (retroazione negativa al riscaldamento globale) l’incremento delle temperature nelle diverse regioni dell’emisfero settentrionale. Del team autore dello studio – pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters – hanno fatto parte l’Enea – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, l’European Centre for Medium Range Weather Forecasts (ECMWF, Gran Bretagna), il Royal Netherlands Meteorological Institute (KNMI, Olanda) e Deltares (Olanda).
22 aprile 2021
Giornata della Terra
Foto da Pixabay
L’Earth Day (Giornata della Terra) è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo.
Sicurezza idrica: le aziende non possono permettersi di aspettare
Come scrive nel nuovo rapportoCarbon Disclosure Project (CDP), Ong internazionale che supporta imprese e governi nel ridurre le emissioni di gas serra, salvaguardare le risorse idriche e proteggere le foreste dalla deforestazione, e che gestisce la piattaforma mondiale di divulgazione dei dati ambientali delle imprese, la sicurezza idrica dovrebbe costituire una delle priorità di investimento per le imprese, dal momento che i rischi correlati sarebbero superiori di 5 volte rispetto alle spese per le azioni di mitigazione, Inoltre, oltre alla gestione del rischio, sempre più richiesta dagli investitori, ci sarebbero le opportunità di business e lo stimolo allo sviluppo economico, creando posti di lavoro, contribuendo a una ripresa economica verde post-Covid a breve termine e resiliente a lungo termine.
Nel 2020 quasi due terzi delle aziendehanno ridotto o mantenuto inalterato il prelievo di acqua e più della metàsta monitorando la qualità dei propri scarichi di acque reflue, un’azione fondamentale che tutte le aziende dovrebbero intraprendere. Tuttavia, è preoccupante che solo il 4,4% delle imprese stia segnalando progressi rispetto agli obiettivi di riduzione dell’inquinamento idrico.
4 marzo 2021
Osservatorio europeo del clima e della salute per rispondere ai rischi
Come scrive Regioni Ambientein occasione del lancio dell’Osservatorio europeo del clima e della salute, gestito congiuntamente da Commissione UE e Agenzia Europea dell’Ambiente, il cui obiettivo è di creare, collegare, mettere in comune e fornire le conoscenze, le competenze e gli strumenti necessari per affrontare le sfide sanitarie correlate ai cambiamenti climatici, rendendo le società europee più resilienti, è stato pubblicato da Lancet Countdown e AEA un briefing che evidenzia gli impatti più importanti sulla salute.
2 marzo 2021
La presenza e gli impatti Sars-Cov-2 nel Servizio Idrico Integrato
Nella newsletter di questo mese di Acquainfo.it , informazione in genere incentrata sulla gestione del servizio idrico integrato, si legge un articolo interessante che riguarda la presenza di virus patogeni umani nel ciclo idrico integrato che desta molte preoccupazioni relative agli impatti sulla salute umana. Le misure di emergenza e contenimento adottate durante la pandemia provocata dal SARS-CoV-2, oltre a ripercussioni sul tessuto economico, sociale ed ambientale hanno comportato conseguenze sulle modalità di consumo della risorsa “acqua” evidenziandone l’importanza di una gestione razionale. Il lavoroha lo scopo di fornire un quadro il più possibile aggiornato relativo alle attuali conoscenze sulla presenza e persistenza del SARS-CoV-2 nelle acque reflue, nei fanghi di depurazione nonché nei corpi idrici e le possibili implicazioni per i servizi idrici in termini di trasmissione fecale.
22 febbraio 2021
Transitions Performance Index: Svizzera, Danimarca e Paesi Bassi al top
La Commissione UE – Direzione Generale per la Ricerca e l’Innovazione ha presentato il 18 febbraio 2021 la prima edizione di “Transitions Performance Index”, un nuovo indice che misura le performance dei Paesi membri dell’UE e di altri 45 di tutto il mondo, che nell’insieme rappresentano il 91% del PIL globale, con un approccio “oltre il PIL” ovvero del percorso intrapreso negli ultimi dieci anni (2000-2019) verso una sostenibilità equa e prospera, come dice il titolo stesso del report “Towards Fair and Prosperous Sustainability“, secondo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030.
Regolamento n. 7/2017 della Regione Lombardia: se questa norma fosse stata “profeticamente” definita e applicata fin dagli anni ’50, oggi non solo non avremmo il problema “Seveso”, ma avremmo un paesaggio urbano molto diverso.
Come sempre prevenire è meglio che curare e i costi ambientali , sociali, ecc. sarebbero sicuramente stati inferiori. Speriamo che quanto è accaduto e accade sia di lezione per il futuro. L’autore dell’articolo, ing. Carlo Carrettini ex Direttore dell’Acquedotto di Milano, esamina, con professionale rigore, le problematiche connesse agli invasi per la laminazione dei picchi di portata nei corsi d’acqua.
Articolo tratto da “Il Giornale dell’Ingegnere” n.10 Dicembre 2020 edizione della Lombardia.
Fiumi europei: troppe barriere obsolete ne frammentano il corso
Come scrive Regioni Ambiente l’importanza di fiumi che scorrono liberamente, che consentono la libera circolazione di acqua, sedimenti, pesci e altri organismi, è sempre più riconosciuta dalla politica ambientale dell’UE. La Strategia sulla biodiversità per il 2030, mira a ripristinare almeno 25.000 km di fiumi a flusso libero entro il 2030, rimuovendo le barriere e ripristinando le pianurealluvionali e le zone umide. Un briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente sottolinea che per ripristinare la continuità dei fiumi europei frammentati da tante barriere delle quali non si conosce nemmeno l’uso, c’è bisogno di database di informazioni da aggiornare per tenere traccia delle nuove barriere, di quelle esistenti e rimosse, nonché di quelle rese percorribili per la fauna migrante, i flussi di acqua e sedimenti.
In Europa rimangono pochi fiumi a flusso libero e, al contempo, si continua a costruire nuove barriere. Secondo un rapporto sulla pressione dell’energia idroelettrica sui fiumi europei, ci sono 128 barriere in costruzione e 5,734 sono le barriere pianificate per la produzione di energia idroelettrica nell’UE. Inoltre, ci sono 4.105 centrali idroelettriche proposte nei Balcani e in Turchia, dove si trovano molti dei rimanenti fiumi a flusso libero in Europa, e alcuni degli impianti proposti si trovano in aree protette.
10 febbraio 2021
L’Almanacco della Scienza è curato dall’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Esce ogni quindici giorni e comprende articoli sulle tematiche affrontate dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L’archivio è suddiviso per tematiche come l’ambiente
8 febbraio 2021
Subsidenza: la mappatura globale dei pericoli di inondazioni
Land Subsidence International Initiative dell’UNESCO ha pubblicato su Science la prima mappa globale di subsidenza a causa dell’esaurimento delle acque sotterranee. La subsidenza è un abbassamento della superficie terrestre dovuto al prelievo di solidi o fluidi dal sottosuolo, che si sviluppa lentamente e gradualmente e che di solito interessa i suoli compressibili quando vengono prelevate dalle falde le acque sotterranee. Anche se i fenomeni di subsidenza sono stati studiati nel secolo scorso in tutto il mondo, i ricercatori si sono solitamente concentrati sullo studio e sulla risoluzione del problema a livello locale. Da Regioni Ambiente
Nuova direttiva Ue sull’acqua potabile su iniziativa dei cittadini
Via libera definitivo dall’Europarlamento alla nuova Direttiva Ue sulle acque potabili. Si prevedono tutele al principio di bene pubblico, proprio mentre le risorse idriche si quotano a Wall Street, e si impone una stretta a contaminanti vecchi e nuovi.
E’ la prima legislazione europea adottata in seguito ad una mobilitazione dei cittadini: la campagna Right2Water che, partita nel 2013, ha raccolto il consenso di 1.800.000 europei, arrivando così a fare pressione sulla Commissione che ha elaborato il testo, approvato poi mesi fa dal Consiglio europeo e dal Parlamento europeo a dicembre 2020.
Un numero tematico sulla sostenibilità La rivista Ecoscienza, edita da Arpa Emilia Romagna, nel suo numero 5/2020, propone un approfondimento sulla sostenibilità ambientale e sulla riflessione su come applicare i concetti di sostenibilità ai settori del clima, della biodiversità, della pace e dell’economia è l’argomento centrale degli articoli scritti attorno al tema della sostenibilità per i suoi 10 anni.
Segnalo un articolo sull’uso oculato della risorsa acqua
Un utile strumento messo a disposizione di tutti dall’Agenzia Europea dell’Ambiente che ha creato una sezione di informazione scientifica, corredata da un database di molte pubblicazioni da parte di organismi internazionali. Le pagine dedicate dell’Agenzia Europea dell’Ambiente ( in inglese):
Come scrive Ambiente Informa del Sistema delle Agenzie L’Agenzia europea per l’ambiente cerca di rispondere ad alcune di queste domande sulla base delle proprie conoscenze e di quelle possedute da Eionet e altri partner attraverso una nuova sezione del proprio sito Web dedicata a questi temi.
Anche il rapporto Segnali 2020 dell’Agenzia europea, uscito nel mese di ottobre (Verso un inquinamento zero in Europa) presenta, per ogni aspetto trattato, un focus sulla relazione Covid-19 e ambiente.
Il rapporto Segnali è una pubblicazione annuale di facile consultazione, costituita da una serie di brevi articoli, che tratta di questioni chiave relative all’ambiente e al clima. Dopo essersi occupato, negli scorsi anni, di suolo, acqua ed energia, il Rapporto 2020 prende in considerazione diversi tipi di inquinamento e le relative fonti, e introduce, inoltre, una serie di misure volte a migliorare la qualità dell’aria ed i loro effetti positivi sulla salute, le principali pressioni che insistono sui corpi idrici d’acqua dolce e sui mari in Europa, e discute di come l’inquinamento del suolo sia ancora un problema diffuso ed in crescita.
Le acque presenti nel sottosuolo del comune di Milano rappresentano una risorsa fondamentale per la città. In particolare, in questo articolo vengono trattate le acque termominerali a carattere solforoso dell’acquifero profondo, derivanti da falde residuali di origine marina Plio-Pleistocenica. La chimica di queste acque risulta molto simile a quella delle sorgenti idrotermali e per questo motivo potrebbero essere estratte ed impiegate per la realizzazione di centri termali nella città di Milano. Il vantaggio di estrarre acque mineralizzate sarebbe quello rendere Milano un’area termale, fornendo un’ulteriore fonte d’attrazione e di guadagno per la città.
27 ottobre 2020
Che cos’è il Laboratorio REF Ricerche e a cosa serve
E’ un laboratorio di idee che intende riunire selezionati rappresentanti del mondo dell´impresa, delle istituzioni e della finanza al fine di rilanciare il dibattito sul futuro dei Servizi Pubblici Locali. Ossia una spinta verso l’innovazione, individua le criticità in comparti estremamente importanti, ma che in Italia diamo per scontati senza un confronto corale. Il comparto dei Servizi Pubblici Locali in Italia raramente è fonte di un dibattito “sistemico”: prevalgono nella discussione contrapposizioni e dicotomie (pubblico vs. privato, stato vs. mercato, locale vs. nazionale …) quasi mai sorrette da analisi quantitative ed economiche.
Per esperienza, indipendenza e qualità nella ricerca economica REF Ricercheè il “luogo ideale” sia per condurre il dibattito sui Servizi Pubblici Locali su binari di “razionalità economica”, sia per porlo in relazione con il più ampio quadro delle compatibilità e delle tendenze macroeconomiche del Paese. Si occupa di aspetti diversi essenzialmente nell’ambito Acque, Energia, Rifiuti, come ad esempio:
Regolazione
Gestioni industriali
Finanziamenti
Investimenti
Legislazione SPL
Governance
Informazione
Tariffe
Cambiamento climatico
Economia circolare
e pubblica rapporti su ciascun tema.
22 ottobre 2020
Nella “doppia anima” dell’acqua il segreto delle sue proprietà elettriche
Come scrive l’Università della Sapienza di Roma un nuovo studio coordinato dalla Sapienza, in collaborazione con l’ENEA e il CNR, ha dimostrato sperimentalmente che la polarizzabilità dell’acqua è influenzata dalla sua particolare struttura che nella forma liquida si presenta come una miscela di due fluidi di densità diversa. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Physics Letters A, apre la strada allo sviluppo di materiali innovativi per massimizzare la trasmissione elettrica attraverso mezzi di base acquosa. Una molecola d’acqua, la cui formula chimica è H2O, è formata da un atomo di ossigeno e due di idrogeno. L’ossigeno è più elettronegativo dell’idrogeno, pertanto attrae gli elettroni di legame verso il vertice della molecola d’acqua, il quale mostra così una parziale carica elettrica negativa, mentre le estremità una parziale carica positiva (dipolo elettrico). La distribuzione ineguale delle cariche elettriche fa sì che l’intera molecola presenti una polarità che le permette di attrarre e essere attratta da altre molecole. Questa attrazione, chiamata legame idrogeno, è alla base dell’interpretazione di molte delle proprietà tipiche che la rendono una sostanza unica sulla Terra, ancora per certi versi sconosciuta e pertanto oggetto di numerose ricerche scientifiche. Il team di ricerca coordinato da Fabrizio Frezza del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, elettronica e telecomunicazioni della Sapienza Università di Roma ha dimostrato sperimentalmente che le proprietà elettriche del liquido della vita (e delle altre soluzioni acquose) sono spiegabili solo se l’acqua viene descritta come una miscela di due fluidi, con diverse caratteristiche strutturali e termodinamiche. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con la Divisione Tecnologie Fisiche per la Sicurezza e la Salute dell’ENEA e l’Istituto dei Sistemi Complessi del CNR. L’assunto fondamentale su cui si sono basati i ricercatori è il modello dei due fluidi, secondo cui l’acqua liquida è costituita da due componenti non separabili: una ad alta densità e una a bassa densità. L’origine dei due fluidi è da ricercarsi nell’esistenza di uno stato fondamentale, predetto dalla teoria quantistica dei campi, che coinvolge contemporaneamente molte decine di molecole. L’interazione generata in questo stato fondamentale descrive un comportamento collettivo e può essere considerata la base teorica del legame a idrogeno. I ricercatori hanno quindi determinato sperimentalmente le percentuali relative dei due diversi fluidi attraverso misure spettroscopiche, osservando che esse variano in relazione alla temperatura del liquido e sono modificate dalla presenza di altre sostanze disciolte in acqua. I risultati dello studio aggiungono un importante tassello alla descrizione dell’acqua come sistema a due fluidi anche a temperatura ambiente e non soltanto alle bassissime temperature, come previsto recentemente dalle simulazioni al computer. Quest’ultima osservazione può essere di grande interesse per applicazioni in ambito biologico come lo studio del protein folding (la struttura tridimensionale delle proteine che determina la loro funzionalità) e delle proprietà dielettriche delle matrici biologiche che determinano le interazioni tra campi elettromagnetici ambientali e stabilità dei sistemi viventi.
30 settembre Osservatorio Lambro Lucente L’acqua e il territorio sono beni comuni da conoscere, salvaguardare e valorizzare, per noi e per le generazioni future. L’osservatorio per il Paesaggio Fiume Lambro Lucente, costituito ufficialmente nel 2019 ma con alle spalle molti anni di impegno ambientale del Greem, è l’espressione di una pluralità di soggetti che si riconoscono nei principi enunciati dallo statuto e rappresentano quella parte di società civile che fa della salvaguardia ambientale un obiettivo irrinunciabile. Attraverso l’azione qualificata dei propri soci e la collaborazione con le Istituzioni, si adopera per avviare processi virtuosi di cambiamento attraverso lo studio e l’elaborazione di proposte per un modello di vita più sostenibile.Negli incontri on line sotto descritti e dedicati ai beni comuni, vengono messe a confronto varie esperienze di monitoraggio civico a supporto delle istituzioni, che vedono coinvolti studenti e cittadini, attraverso l’utilizzo di strumenti autocostruiti e della semplice osservazione visiva.
24 settembre 2020
Agricoltura, calcolato il valore dell’acqua su scala globale
(Ansa): Quantificato su scala globale il valore dell’acqua usata per l’irrigazione: in media è pari a 0,23 dollari per metro cubo, ma varia in base al tipo di coltura, al suo prezzo e all’ubicazione. Lo dimostrano i modelli idrologici globali ad alta risoluzione sviluppati dai ricercatori del Politecnico di Milano, che hanno condotto lo studio insieme ai colleghi dell’Università della California a Berkeley.
I risultati, pubblicati sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze(Pnas), aiuteranno gli investitori del settore agroalimentare interessati all’acquisto di terreni e del diritto all’acqua ad essi associato, ma anche gli agricoltori e le comunità rurali che negoziano la vendita dei loro terreni o di diritti e concessioni d’acqua.
24 settembre 2020
Le due facce dell’acqua liquida sottozero ( da Le Scienze)
Uno studio sperimentale ha dimostrato che, in opportune condizioni, al di sotto di zero gradi Celsius e fino a temperature estremamente basse l’acqua può esistere allo stato liquido grazie alla formazione di due varianti strutturali che coesistono in equilibrio tra loro.
Moda e tessile per lo più “ciechi” ai rischi dell’inquinamento idrico
Come scrive Regione e Ambiente sul suo sito, secondo un Rapporto di CDP, Carbon Disclosure Project (CDP), Ong Internazionale che fornisce a imprese, autorità locali, governi e investitori un sistema globale di misurazione e rendicontazione ambientale per ridurre le emissioni di gas serra, salvaguardare le risorse idriche e proteggere le foreste, solo 1 azienda su 10 del settore della moda mostra consapevolezza dei rischi correlati allo inquinamento idrico lungo l’intera catena del valore, mentre il business case indica in 180 milioni di dollari i risparmi che potrebbero derivare dal miglioramento di immagine del marchio e da investimenti su materiali sostenibili, senza contare i risparmi per sanzioni correlate al mancato rispetto di normative ambientali sempre più stringenti. Anche se i tentativi ci sono.
Quando venne costruito il Duomo di Milano si pensava che il livello dell’acqua sotterranea non sarebbe mai cambiato. Bastava togliere pochi metri di terra e l’acqua era li, creando problemi non da poco nelle fondazioni delle costruzioni fin dai tempi dei Romani. Poi dagli anni Settanta del secolo scorso la situazione si ribaltò: la falda, causa massicci prelievi si abbassò anche di decine di metri creando altri problemi, come l’instabilità del tiburio del Duomo stesso. Ma all’inizio degli anni Novanta la situazione si ribaltò di nuovo, perchè la grandi industrie idroesigenti nella periferia milanese chiusero e la falda ricominciò a risalire. Allora la Provincia di Milano istituì un gruppo di lavoro interistituzionale e interdisciplinare che produsse una serie di progetti, articoli e pubblicazioni varie. Perfettamente sintetizzato nella sua presentazione odierna dell’articolo scritto nel 2000, redatto a più mani, dal professore Vincenzo Francani.
I musei dell’acqua: una rete mondiale voluta dall’Italia sotto l’egida dell’ Unesco.
United In Science: A multi-organization high-level compilation of the latest climate science information.
Un utile riassunto con grafici della situazione mondiale delle informazioni sulla scienza del clima, come scrive Arpat Toscana sul suo sito, da cui è anche possibile scaricare il rapporto, molto interessante, in inglese.
I cambiamenti climatici nel Territorio transfrontaliero
Il progetto CClimaTT si occupa di approfondire le tematiche legate al cambiamento climatico nell’area transfrontaliera che comprende i Parchi nazionali Mercantour ed Ecrins in Francia e, per l’Italia, dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime, del Parco fluviale Gesso e Stura e l’area delle Colline del Barolo ricadente nel Sito UNESCO Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e di Monferrato.
Rapporto di Munich RE
The coronavirus pandemic needs to be a lesson to us all: We must take action more rapidly and vigorously to ensure that we are not as unprepared as we were with COVID-19 for risks such as cyber attacks or climate change. It is possible to better safeguard against the financial consequences of such risks for the benefit of humanity. It needs to be clear that systemic risks like pandemics also require systemic countermeasures – for instance, the creation of state-backed risk pools to make uninsurable risks bearable.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha messo online la Relazione annuale 2019con i dati 2019 relativi ai servizi pubblici per elettricità, gas, acqua, rifiuti.
Scienza: il Rapporto “Science, The Endless Frontier” dopo 75 anni
Il 25 luglio di 75 anni fa, il Dott. Vannevar Bush, Direttore dell’Ufficio per la ricerca e lo sviluppo in ambito scientifico dell’Amministrazione USA, consegnava al Presidente Harry Truman il Rapporto che gli era stato commissionato nel novembre 1944 dal suo predecessore Roosevelt, e che aveva titolato “Science, The Endless Frontier” (Scienza, frontiera infinita), rievocando il mito della “frontiera” che per la storia americana è uno spazio sterminato che si apre alle opportunità, laddove per gli europei indica un luogo di confine che racchiude un territorio.
Il testo è considerato un Manifesto sul ruolo centrale che la ricerca scientifica deve assumere e sul sostegno finanziario che i Governi devono assicurare se vogliono garantire un futuro ai propri Paesi, lasciando che gli scienziati possano realizzare le proprie ricerche in piena libertà ed autonomia, anche quando gli studi non abbiano un’immediata ricaduta pratica.
Quel documento è stato recentemente paragonato in un articoloa firma della Presidente di National Accademies of Science a una sorta di “Tavole consegnate a Mosé sul Monte Sinai“.
Un interessante articolo scritto da uno dei padri della idrogeologia moderna.
Un riassunto dei shock ecologici che hanno portato conseguenze positive secondo il WWF
marzo 2020
Aqua fons vitae: il Vaticano pubblica un documento sui temi dell’acqua
Come scrive ArpatToscana nelle notizie, il 30 marzo 2020 il Vaticano e precisamente il Dicastero per il servizio dello Sviluppo Umano integrale ha pubblicato un documento sulla gestione dell’acqua evidenziandone tre aspetti fondamentali, sempre legati all’aspetto umano. Con questo rapporto il Dicastero propone una serie di soluzioni che si spera possano essere discusse nei prossimi appuntamenti internazionali in tema acqua, come la UN Ocean Conference, il World Water Forum, la World Water Week.
Allarmi inascoltati
Propongo un articolo uscito recentemente che riguarda la diffusione dei virus nel mondo e dell’atteggiamento dell’umanità nei confronti del problema. Da sempre penso che ci sia un legame tra comportamento umano, inquinamento, cambiamento climatico e malattie e penso che la questione vada sempre approfondita.
Un articolo di Francesco Memo uscito sulla rivista DoppioZero riassume molto precisamente la cronistoria degli allarmi che periodicamente e fin dagli anni 80 del secolo scorso, gli scienziati lanciavano a livello mondiale. Il primo a parlarne fu Edwin Kilbourne, come racconta Robin Marantz Henig nel suo libro del 1994 “A Dancing Matrix: Voyages Along the Viral Frontier”.
Nel 2019 il clima ha provocato il triplo degli sfollamenti rispetto alle guerre
50 anni di “Giornata della Terra” il 22 aprile 2020
Sarà una giornata molto particolare con celebrazioni virtuali per i 50 anni di un evento che dovrebbe ricordarci che non abbiamo una Terra B, ma una sola e dobbiamo averne straordinariamente cura.
Milano, una città millenaria e ricca di storia. E di musei, tanti, che ce la raccontano in tutte le sue declinazioni. Ma un museo sull’acqua ci mancava. L’acqua che, per i milanesi ha sempre significato lavoro, svago e divertimento, ha finalmente una casa.
Sommario, in italiano, del rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2018.
Un interessante rapporto sulle soluzioni naturali proposte che possono ridurre drasticamente alcuni costi nella gestione, ormai inderogabile, del cambiamento climatico. Anche se , purtroppo, alcuni dati sono veramente vecchi.
Il nuovo e terrificante (nota della sottoscritta)WMO Statement on the State of the Global Climate in 2019, pubblicato dalla World meteorological organization (Wmo) e da una vasta rete di partner si occupa in particolare delle manifestazioni fisiche del cambiamento climatico, come l’aumento delle ondate di caldo terrestri e oceaniche, l’accelerazione dell’innalzamento del livello del mare, e la fusione dei ghiacci. Alla Wmo spiegano che «Riunisce delle informazioni sugli impatti dei fenomeni meteorologici e climatici sullo sviluppo socio-economico, la salute, le migrazioni e gli spostamenti di popolazione, la sicurezza alimentare e gli ecosistemi».
Il nuovo Rapporto “Floodplains: a natural system to preserve and restore”, pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente il 3 marzo 2020, sottolinea come le pianure alluvionali naturali e indisturbate d’Europa siano sottoposte a una crescente pressione ad opera dello sviluppo umano, mettendo a rischio i ruoli ambientali unici che svolgono durante i cicli di alluvione.
Il Rapporto riporta i risultati di studi che dimostrano come fino al 90% delle pianure alluvionali siano state degradate dal punto di vista ambientale negli ultimi due secoli a causa della protezione strutturale delle inondazioni, del raddrizzamento dei fiumi, della frammentazione delle zone umide delle pianure alluvionali, dell’uso dei terreni agricoli e dell’urbanizzazione.
Per la prima volta da quando il Rapporto viene redatto, i primi 5 rischi globali che vengono percepiti come possibili eventi nel corso dei prossimi 10 anni sono tutti ambientali: 1. Eventi meteorologici estremi con gravi danni a beni, infrastrutture e perdite di vita umana. 2. Fallimento delle politiche di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici da parte di Governi e Imprese. 3. Catastrofi naturali come terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche e tempeste geomagnetiche. 4. Perdita di biodiversità e collasso dell’ecosistema (terrestre o marino), con conseguenze irreversibili per l’ambiente e grave impoverimento delle risorse umane e industriali. 5. Danni ambientali e catastrofici causati dall’uomo, compresi i reati ambientali, quali fuoriuscite di petrolio e contaminazione radioattiva.
A seguito del convegno organizzato al Castello Sforzesco di Milano il 6 febbraio 2020 nel corso del quale è stato proposto di proporre Milano come sede del Centro Europeo dei Canali Storici, è stata presentata la carta dei Canali Storici.
La sfida decisiva di questo secolo
La presente relazione l’ambiente in Europa: stato e prospettive nel 2020 (SOER 2020) è pubblicata in un momento cruciale nel quale ci troviamo ad affrontare sfide di sostenibilità urgenti che richiedono soluzioni sistemiche tempestive. Questo è il messaggio inequivocabile per i responsabili delle politiche in Europa e a livello globale. La sfida fondamentale di questo secolo è il modo in cui conseguiamo lo sviluppo nel mondo tenendo in equilibrio valutazioni di carattere sociale, economico e ambientale.
Cosi comincia la relazione di sintesi presentata dall’Agenzia Europea dell’Ambiente sullo stato ambientale dei paesi UE.
ISTAT ha pubblicato un rapporto su “Utilizzo e qualità della risorsa idrica in Italia“. Il volume offre un primo quadro sull’utilizzo di risorse idriche in Italia a partire dai dati raccolti ed elaborati dall’Istituto. Dove disponibili, sono state analizzate le serie storiche al fine di studiare l’evoluzione dei fenomeni legati all’uso dell’acqua. L’analisi prende in esame i diversi tipi di uso dell’acqua (civile, industriale e agricolo) e si sviluppa, dal punto di vista territoriale, sia a livello nazionale sia, ove possibile, a livello regionale, a livello di distretto idrografico e a livello comunale. ( tratto da L’Hub)
Storie d’acqua Contado di Milano: dalla formazione della pianura alla civiltà dei fontanili e dei navigli lombardi
Come racconta Hoepli, dal cui sito si acquista il libro di Gabriele Pagani, che narra dei corsi d’acqua del capoluogo lombardo visti attraverso la fondamentale documentazione d’archivio e delle risultanze archeologiche. Fiumi, canali, fontanili sono raccontati fin dalla più remota antichità. Così Milano scopre che ha un naviglio di epoca romana, la Vepra, ma ha anche navigli sconosciuti o perché ormai coperti e dimenticati, o perché progettati (nel ‘500, secolo d’oro per queste infrastrutture) e mai realizzati, come il naviglio tra Como e Milano, Varese e Milano, il Naviglio del sale, per il collegamento tra la città e il Po e poi l’Adriatico con il porto di Venezia. Il saggio dà spazio – nell’esteso pianeta acque – alle terme imperiali di epoca romana e, anche, alle acque oligominerali, scoperte per caso durante gli scavi di pozzi presso l’Arena e per le quali viene progettato, a metà del secolo scorso, uno stabilimento termale per i milanesi, mai però realizzato.
Surface air temperature for October 2019
Report SNPA -Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2019
Il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” è un prodotto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo. Il Rapporto, insieme alla cartografia e alle banche dati di indicatori allegati elaborati da ISPRA, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare l’impatto del consumo di suolo sul paesaggio e sui servizi ecosistemici.
Report SNPA – Gravi danni all’ambiente in 30 aree del Paese
Per la prima volta in Italia si fornisce un resoconto nazionale delle istruttorie tecnico-scientifiche per danno ambientale aperte da ISPRA e da SNPA nel biennio 2017-2018 su incarico del Ministero dell’ambiente. Scaricabile il rapporto completo.
Sito Agenzia europea Ambiente “Signals” rapporti pubblicati su temi diversi:
Non possiamo vivere senza terra e suolo salubri. È sulla terra che produciamo la maggior parte del nostro cibo e costruiamo le nostre case. Per tutte le specie – animali e piante che vivono sulla terra o sull’acqua – la terra è vitale. Il suolo – una delle componenti essenziali della terra – è un elemento molto complesso e spesso sottovalutato, pieno di vita. Sfortunatamente, il modo in cui attualmente utilizziamo terra e suolo in Europa e nel mondo non è sostenibile. Ciò ha un impatto significativo sulla vita sulla terra.
We cannot live without healthy land and soil. It is on land that we produce most of our food and we build our homes. For all species — animals and plants living on land or water — land is vital. Soil — one of the essential components of land — is a very complex and often undervalued element, teeming with life. Unfortunately, the way we currently use land and soil in Europe and in the world is not sustainable. This has significant impacts on life on land.
Nella stessa pagina è possibile scaricare il PDF del rapporto e di quelli degli anni precedenti.
A dicembre 2016 é stato messo on-line e a disposizione di tutti il Global Surface Water Explorer, strumento creato e voluto dal Centro Comune di Ricerca della Commissione UE, in collaborazione con Google Earth, che permette di conoscere le variazioni, quantitativamente parlando, nelle acque superficiali terrestri negli ultimi 32 anni
La Carta di Milano, infatti, esplora il tema di Expo Milano 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita attraverso quattro prospettive interconnesse: cibo, energia, identità e dinamiche della convivenza.
Lo studio effettuato in Italia, rivoluzionario per le prospettive che apre, ha evidenziato che le molecole d’acqua allo stato liquido assumono due forme di organizzazione.
Il convegno, organizzato da ISPRA, CRA e Università ‘La Sapienza’, si propone come momento di riflessione, di aggiornamento e di confronto tra gli attori maggiormente coinvolti, sull’attuale capacità di valutazione dello stato del consumo del suolo a livello nazionale, anche al fine di fornire dati e stime aggiornati e contributi utili a completare il quadro normativo nazionale.
Due ricercatori del Dipartimento di ingegneria e gestione delle acque dell’Università di Twente a Enschede, nei Paesi Bassi, hanno realizzato uno studio che mappa con elevata risoluzione spaziale l’impronta idrica (o WF, water footprint) dell’umanità e i flussi “nascosti” fra le varie nazioni.
Da uno studio pubblicato su IOPscience sembra che esistano immensi serbatoi di acqua sotterranea in Africa per un volume complessivo nelle falde acquifere sommerse di 100 volte superiore alla quantità presente in superficie.
La Libia si trova nella parte nord del continente africano, occupando una superficie di circa un milione e mezzo di Kmq ed affacciandosi sul Mediterraneo con circa 2000 Km di coste. Il clima libico è tipicamente desertico, specialmente nella parte sud e nelle regioni centrali, con piogge scarse e discontinue, mentre nella parte nord è mediterraneo con temperature moderate e umidità relativa abbastanza alta.
Il premio Nobel Luc Montagnier con un team di fisici e biologi tra cui scienziati italiani ha scoperto che il Dna è in grado di emettere e di trasmettere segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali mantengono poi «memoria» delle caratteristiche del Dna stesso.
La Regione Emilia – Romagna è, dal punto di vista idrologico, un territorio complesso; l’acqua si presenta in molte differenti forme, che interagiscono tra loro formando un complesso intreccio di corpi idrici, superficiali e sotterranei, che modellano e caratterizzano la morfologia ed il paesaggio. La Regione ha predisposto da tempo interventi, controlli e piani, dedicandoci un sito apposito, suddiviso secondo le tipologie delle acque.
La tutela delle acque superficiali e sotterranee si basa su attività di pianificazione, gestione, controllo e valutazione di questi corpi idrici. La Regione elabora e predispone gli indirizzi e le linee per lo sviluppo delle reti di monitoraggio quali-quantitative, la definizione delle banche dati e la valutazione dei risultati rilevati. Fin dal 1976 è stata istituita una prima rete di monitoraggio delle acque sotterranee, limitatamente al controllo della piezometria ( livelli di falda) e della conducibilità; nel 1987-88 sono stati aggiunti una serie di nuovi pozzi e le indagini sono state ampliate anche alla componente qualitativa.
La Regione ha pubblicato un portale di dati ambientali molto aggiornato. Il sito Dati ambientali dell’Emilia-Romagna è nato con l’obiettivo di apportare un’innovazione all’interno del sistema reportistico ambientale regionale attraverso la creazione a partire da un report di tipo statico, “l’Annuario regionale dei dati ambientali”, di una sua corrispondente versione web.
DATI
Per le acque sotterranee sono a disposizione sul sito della Regione Emilia Romagna carte delle riserve idriche ( vedi qui), mentre sul Geoportale sono reperibili le carte geologiche e i dati del censimento relativo alle acque interne.Altri dati sul sito di ARPAE Emilia Romagna.
Nel settembre 2020 partendo dalla raccolta di oltre 300 segnalazioni di sorgenti libere con peculiare mineralizzazione (in massima parte, sulfuree) e di sorgenti e pozzi di acque minerali e termali “storiche” (documentati nelle richieste di concessione e nei permessi di ricerca anteriori al 1999), è stata realizzata una nuova banca dati che raccoglie informazioni relative ad acque sotterranee dalle caratteristiche chimico-fisiche diverse dalla norma. Il nuovo strato informativo offre una panoramica su questa risorsa naturale, utilizzabile anche come contributo ai quadri conoscitivi per la pianificazione territoriale e per l’individuazione dei servizi ecosistemici (ad esempio legati all’aspetto turistico, storico e culturale), in attuazione della L.R. 24/2017. Verrà predisposto per la pubblicazione sulla piattaforma Minerva della Direzione generale Cura dell’ambiente e del territorio della Regione e documenta, nel settore montano della regione, le manifestazioni naturali (sorgenti) e le captazioni (sorgenti e pozzi) di acque sotterranee in massima parte “fredde” e aventi un insieme di caratteri chimici naturali tali da renderle peculiari. La nuova banca dati è illustrata da un report che offre informazioni dettagliate sulla classificazione utilizzata e sul confronto con altri fenomeni geologici riconducibili a manifestazioni naturali storicamente note nell’area appenninica della nostra regione.
I tre siti Web di cartografia interattiva per la consultazione delle carte dei suoli e carte tematiche derivate della regione Emilia-Romagna sono i seguenti:
WEBGIS – sono presenti tematismi puntuali, come dati ambientali, analisi terreni e le stazioni di misura della falda.
CATALOGO – su questo sito sono disponibili: disegno appezzamenti, piano di concimazione, riconoscimento suoli aziendali, carta dei suoli 1:50.000, dati analisi terreni.
Il Piano di Tutela delle Acque (PTA), conformemente a quanto previsto dal D. Lgs. 152/99 e dalla Direttiva europea 2000/60 (Direttiva Quadro sulle Acque), è lo strumento regionale volto a raggiungere gli obiettivi di qualità ambientale nelle acque interne e costiere della Regione, e a garantire un approvvigionamento idrico sostenibile nel lungo periodo.
AUTORITA’ DI BACINO E DISTRETTI IDROGRAFICI
Sempre in ottemperanza alla Direttiva 2000/60/CE, il territorio dell’Emilia-Romagna ricade in tre Distretti Idrografici, quello Padano, quello dell’Appennino Settentrionale e quello dell’Appennino Centrale. Per il territorio di competenza della Regione Emilia-Romagna l‘Autorità di Bacino del fiume Po, l’Autorità di Bacino dell’Arno e l’Autorità di Bacino del fiume Tevere hanno coordinato e redatto i Piani di Gestione della Acque rispettivamente per il Distretto Idrografico Padano, Appennino Settentrionale e Appennino Centrale, che sono stati adottati in sede di Comitato Istituzionale delle Autorità di Bacino Nazionali i Piani di Gestione dei Distretti Idrografici Padano, Appennino Settentrionale e Appennino Centrale, rispettivamente con:
Nella seduta del 17 dicembre 2015 il Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino ha approvato (con propria Deliberazione n. 8/2015) la Direttiva “Valutazione del rischio ambientale connesso alle derivazioni idriche in relazione agli obiettivi di qualità ambientale definiti dal Piano di gestione del Distretto idrografico Padano” (di seguito brevemente definita “Direttiva Derivazioni”), il cui testo è scaricabile dal sito web dell’Autorità.
La Direttiva Derivazioni introduce un metodo di valutazione delle derivazioni di acque superficiali o sotterranee finalizzato alla verifica della compatibilità delle derivazioni stesse rispetto agli obiettivi di tutela ed alle previsioni contenuti nel Piano di Gestione del Distretto idrografico (“PdGPo”) e, più in generale, rispetto alla normativa di settore, in conformità alle previsioni di cui all’art. 12 bis, comma 1, lettera a del R.D n. 1175/1933 nonché alle finalità di controllo di cui all’art. 7, comma 2 del medesimo Regio Decreto.
L’applicazione della Direttiva Derivazioni costituisce quindi la condizione minima necessaria per verificare la compatibilità delle derivazioni oggetto delle istanze di nuova concessione o di rinnovo di quelle preesistenti rispetto alle finalità ed agli obiettivi previsti dalle suddette disposizioni di legge e di Piano, nonché rispetto alle prescrizioni formulate in sede comunitaria.
L’applicazione di detta Direttiva è obbligatoria per tutte le istanze di nuova derivazione e di rinnovo presentate dal 12 gennaio 2016. Per le istanze in corso di istruttoria alla data di adozione, al Direttiva assume il valore di linea guida a supporto della valutazione di compatibilità della derivazione rispetto agli obiettivi del PdGPo vigente.
AIPO- AGENZIA INTERREGIONALE FIUME PO
Mentre l’Agenzia Interregionale per il fiume Po – AIPo, con quattro leggi approvate dai Consigli Regionali di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, è stata istituita, dal 2003, ente strumentale delle quattro Regioni, che raccoglie l’eredità del disciolto Magistrato per il Po (istituito nel 1956) e cura la gestione del reticolo idrografico principale del maggiore bacino idrografico italiano, occupandosi, essenzialmente, di sicurezza idraulica, di demanio idrico e di navigazione fluviale.
Il Servizio Idrico Integrato, è l’insieme dei diversi segmenti di gestione dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione d’acqua a usi civili, di fognature e depurazione delle acque reflue.
Il Servizio in genere viene fornito da un gestore che può essere pubblico o privato, anche se ormai a seguito del referendum del 2011 in Italia si tende ad una gestione pubblica.
Con la L.R. 23/2011 la Regione Emilia-Romagna ha adempiuto alle prescrizioni della L 191/2009 prevedendo l’individuazione di un unico Ambito territoriale ottimale comprendente l’intero territorio regionale (ed eventualmente in casi particolari anche Comuni esterni limitrofi al confine regionale) e riattribuendo le funzioni delle vecchie Agenzie provinciali ad un nuovo organismo pubblico dotato di autonomia amministrativa, contabile e tecnica, l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti.
L’Agenzia , tramite i suoi organi provvede ad una serie di compiti e controlli ed ha raggruppato gli ex Ato ( Piacenza, Modena, Ravenna, Rimini e Forlì- Cesena). L’Agenzia mantiene i rapporti con l’Autorità del Gas e dell’Energia, autorità cui è stata demandata anche la regolazione nazionale del servizio idrico nazionale. La tariffa idrica viene definita sulle base dei dettami sempre dell’Autorità, mentre la tutela dell’utente è affidata ad un Comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interesse ai fini del controllo della qualità del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
AGENZIA PER LA PREVENZIONE, L’AMBIENTE E L’ENERGIA (ARPAE)
L´Agenzia regionale per la prevenzione, l´ambiente e l´energia dell´Emilia-Romagna (Arpae), che integra le funzioni di Arpa (istituita con la legge regionale n.44 del 1995) e dei Servizi ambiente delle Province, è stata istituita con legge regionale n.13/2015 ed è operativa dal primo gennaio 2016. Arpae esercita, in materia ambientale ed energetica, le funzioni di concessione, autorizzazione, analisi, vigilanza e controllo, nelle seguenti materie: risorse idriche; inquinamento atmosferico, elettromagnetico e acustico, e attività a rischio d´incidente rilevante; gestione dei rifiuti e dei siti contaminati; valutazioni e autorizzazioni ambientali; utilizzo del demanio idrico e acque minerali e termali. Per le acque vi sono dati di monitoraggio e report annuali sia per le sotterranee che per le superficiali.
CONCESSIONI DI DERIVAZIONE D’ACQUA
La Regione esercita direttamente le funzioni di gestione dei beni del demanio idrico, come stabilito dall’art. 141 della Legge Regionale 21 aprile 1999, n. 3 e con apposito regolamento disciplina il procedimento di concessione (Regolamento Regionale n.41/2001).
Dal 1 maggio 2016 i Servizi Tecnici di Bacino (STB) della Regione Emilia-Romagna, che dal 2002 avevano il compito di esercitare i compiti relativi al rilascio delle concessioni di derivazione d’acqua sono stati soppressi e le loro funzioni demandate alle Strutture Autorizzazioni e concessioni (Sac) di Arpae e all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.
All’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile sono demandati i compiti riguardanti la prevenzione del dissesto idrogeologico e sicurezza idraulica, servizio di piena, nonché il nullaosta idraulico, i pareri previsti dalla normativa di settore e le funzioni in materia di trasporto marittimo e fluviale.
Alle Strutture Autorizzazioni e concessioni (Sac) di Arpae le aree demaniali mediante il rilascio delle concessioni; le risorse idriche mediante il rilascio delle concessioni per gli usi extradomestici e la “presa d´atto” per gli usi domestici.
Oltre alle funzioni di programmazione ed indirizzo le funzioni di concessioni le svolge direttamente la Regione Marche come disciplinato con L.R. 14 giugno 2006 n. 5“Disciplina delle derivazioni di acqua pubblica e delle occupazioni del demanio idrico”
DOCUMENTI E DATI
Il Piano di Tutela delle Acque è stato approvato nel 2010 e continuamente aggiornato, mentre i dati riguardanti il territorio sono scaricabili da una pagina dedicata.
Nella regione sono attivi numerosi Contratti di Fiume, che coprono praticamente tutto il territorio. Nella pagina dell’Urbanistica e Genio Civile sono elencati le reti di monitoraggio che non sono accessibili liberamente, mentre negli Open Dataci sono carte tematiche scaricabili e nel repertorio ci sono le carte base e altre tematiche.
DISTRETTO IDROGRAFICO APPENNINO CENTRALE
E’ il distretto di riferimento per la Regione Marche, che raccoglie le autorità di Bacino precedentemente esistenti.
Con la Legge Regionale n. 13/2013, si costituisce un unico Consorzio di Bonifica delle Marche “con l’obiettivo di razionalizzare l’organizzazione consortile, ai fini di una migliore gestione e del conseguimento di risparmi di spesa” con la denominazione Consorzio di Bonifica delle Marche.
La Regione Liguria ha un proprio sito dedicato all’ambiente e come meglio specificato nell’introduzione al capitolo delle acque: ” Come viene descritto nella sezione geologia, l’acqua ligure ha un aspetto sfuggente e contrastato: scorre raramente tranquilla in superficie, ma si nasconde più spesso nel sottosuolo, abbandona per molti mesi all’anno gli alvei dei torrenti in secca e riappare impetuosa in coincidenza dei temporali, modella la costa con onde, mareggiate e correnti”
La gestione delle acque interne in Liguria è affidata alla Regione che procede di concerto con le Province ed i Comuni, come prevede la normativa regionale in merito. I compiti della Regione vanno dalla pianificazione e gestione dell’intero ciclo integrato delle risorse idriche, dall’attingimento alla distribuzione di acqua potabile, dalla concessione di grandi derivazioni per uso potabile, agricolo o industriale al controllo in merito alla qualità ed alla disponibilità delle risorse, dalla localizzazione degli impianti alla depurazione di reflui e scarichi.
DATI
La Regione Liguria ha un Portale ambientale attivo con numerose informazioni, anche geologiche, tra cui anche la mappatura delle derivazioni idriche. Invece ilGeoportale, estremamente ricco e dettagliato sui dati territoriali, è un utile strumento per casistiche varie.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Secondo quanto previsto dal Consiglio regionale, è stato predisposto il testo coordinato del Piano di tutela, con presa d’atto della Giunta regionale. Il testo coordinato del Piano è pubblicato qui.
SERVIZIO IDRICO INTEGRATO E AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI
La Legge Regionale n. 1 del 24 febbraio 2014, come modificata dalla Legge Regionale 23 settembre 2015 n.17, individua 6 Ambiti Territoriali Ottimali, le cui funzioni di enti di governo degli ATO liguri per l’organizzazione del servizio idrico integrato, inizialmente attribuite ad aggregazioni comunali, sono assegnate alle Province:
Gli ATO, come è noto, rilasciano l’autorizzazioni agli scarichi nella pubblica fognatura e quindi sono soggetti alla recente normativa sull’autorizzazione Unica ambientale. Ogni Ato ha inserito le nuove disposizioni sul proprio sito, ove presente.
ARPAL è un stata istituita con Legge Regionale 39/95, in attuazione della Legge 61/94.
L’Agenzia è ora regolata dalla legge regionale n° 20 del 4 agosto 2006 e s.m.i., “Nuovo ordinamento dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure e riorganizzazione delle attività e degli organismi di pianificazione, programmazione, gestione e controllo in campo ambientale”, che mantiene in capo ad ARPAL le competenze istituzionali in campo ambientale.
Le competenze sulle acque sono molteplici e vanno dal monitoraggio all’elaborazione di dati ( per approfondire)
CONCESSIONI DI DERIVAZIONE D’ACQUA
La Regione è competente per le funzioni amministrative relative alle piccole e grandi derivazioni d’acqua pubblica.
Sono definite grandi derivazioni quelle che eccedono i seguenti limiti:
a) per produzione di forza motrice: potenza nominale media annua kilowatt 3.000
b) per uso potabile: litri 100 al minuto secondo
c) per irrigazione: litri 1.000 al minuto secondo o meno per irrigare una superficie superiore ai 500 ettari
d) per bonificazione per colmata: litri 5.000 al minuto secondo
e) per usi industriali, inteso tale termine con riguardo ad usi diversi da quelli espressamente indicati: litri 100 al minuto secondo
f) per uso ittiogenico: litri 100 al minuto secondo
g) per costituzione di scorte idriche a fini di uso antincendio e sollevamento a scopo di riqualificazione di energia: litri 100 al minuto secondo.
La derivazione di acque pubbliche è subordinata all’ottenimento di una concessione, a norma del Regio Decreto n. 1775 dell’11 dicembre 1933 (Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici); tale concessione, prima del riordino delle funzioni attribuite alle province stabilito dal D.P.G. 21/2015, era rilasciata dalla Regione, nel caso delle grandi derivazioni, oppure dalla Provincia competente per territorio, nel caso delle piccole derivazioni.
Oggi, come stabilito dalla L.R. n. 15/2015 e dal Decreto del Presidente della Giunta n. 21/2015 tutte le concessioni, grandi e piccole, sono di competenza regionale, a cura dei seguenti uffici territorialmente competenti:
Settore Difesa del suolo – Genova
L.go Francesco Cattanei, 3
Dirigente: Agostino Ramella agostino.ramella@regione.liguria.it
tel: 010 5499 849
Dirigente Unità specialistica di staff Demanio idrico: Maria Traverso maria.traverso@regione.liguria.it
tel.: 010.5499 691
Referenti Derivazioni idriche:
Marco Grita – marco.grita@regione.liguria.it
tel: 010.5499.840 per i comuni di: Arenzano, Avegno, Bargagli, Bogliasco, Camogli, Campo Ligure, Campomorone, Ceranesi, Cogoleto, Davagna, Genova, Masone, Mele, Mignanego, Montoggio, Pieve Ligure, Recco, Rossiglione, S. Olcese, Serra Riccò, Sori, Tiglieto e Uscio
Alessio Brandino – alessio.brandino@regione.liguria.it
tel: 010 549 9746 per i restanti comuni
Per informazioni e chiarimenti, il ricevimento del pubblico si effettua il martedì e il giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00, previo appuntamento.
Settore Difesa del suolo – La Spezia
Via XXIV Maggio, 3
tel: 0187 742573
Referente: Paolo Delnevo paolo.delnevo@regione.liguria.it,
tel. 010 548.8126
La presentazione delle istanze di derivazione è possibile tramite la compilazione dei modelli di domanda scaricabili nella sezione “Allegati”, oppure on line.
Una delle 5 regioni autonome italiane, istituita con una legge costituzionale del 1948, che prevede, soprattutto per quanto riguarda le acque, una gestione che non riconosce il ruolo tariffario dell’Autorità di riferimento (ARERA), con la conseguenza che la gestione della risorsa idrica, soprattutto nel caso del Servizio Idrico Integrato, è non uniforme al territorio nazionale. ( Sentenza n. 142/2015, pubblicazione in G. U. 15/07/2015 n. 28.). Confusione non risolta neanche con la variazione dell’articolo 117 della Costituzione, che, anzi, ha portato frequenti ricorsi alla Corte Costituzionale di contenziosi tra Stato e Regioni autonome italiane.
Questo ha portato ad un notevole sviluppo sociale ed economico che a sua volta ha fortemente incrementato il consumo di acqua con gravi ricadute negative sull’ambiente delle quali solo da poco si comincia a prendere coscienza.
Diventa perciò fondamentale la conoscenza riguardanti l’entità, la quantità, la distribuzione e l’utilizzo delle risorse idriche per delineare azioni di governo delle risorse idriche volte a garantire il giusto equilibrio tra il soddisfacimento del fabbisogno per lo sviluppo economico e sociale e la tutela dello stato ecologico – naturale.
La Regione ha avviato o contribuisce quindi una serie di azioni per monitorare la situazione dal punto di vista quantitativo, come il catasto dei ghiacciai, il Piano regionale di tutela delle acque, il Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po e il Piano di bilancio idrico del distretto idrografico del fiume Po. Dal punto di vista qualitativo, l’ARPA Valle d’Aostagestisce una vasta rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali e sotterranee che dal 2010, con l’approvazione del Piano di gestione di distretto del fiume Po, ha subito una profonda revisione. Il Piano regionale di tutela delle acque approvato nel 2006 aveva già indicato la necessità di integrare la gestione degli usi delle acque con quella dei corpi idrici dal punto di vista della salvaguardia o del recupero degli ecosistemi acquatici.
La Regione gestisce direttamente i procedimenti amministrativi per il rilascio delle concessioni, polizia idraulica e scarichi. Per le concessioni la pagina di riferimento comprensiva della normativa e la modulistica è visibile qui. I riferimenti normativi sono, oltre a quelli consueti nazionali, la Legge Regionale n. 4 dell’8.11.1956 ( Norme procedurali per la utilizzazione delle acque pubbliche in Valle d’Aosta) e la D.G.R n° 3728/2009.
La Regione Valle d’Aosta ha recepito le indicazioni nazionali sull’organizzazione dei servizi idrici con la Legge Regionale 8 settembre 1999, n. 27 “Disciplina dell’organizzazione del Servizio Idrico Integrato”. In base alla predetta legge il territorio regionale costituisce un unico ambito territoriale ottimale. Sempre con la stessa legge la Regione ha conferito al Consorzio BIM il governo del Servizio Idrico Integrato in Valle d’Aosta e dal 1999 ad oggi questo incarico si è tradotto in una lunga fase di concertazione con i Comuni e gli Enti interessati per giungere ad una condivisione della riforma di questo importante servizio che interessa tutta la popolazione.
I Comuni costituiti in forma associata per sotto ambiti territoriali omogenei organizzano il servizio idrico integrato costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua a usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue.
Nello specifico i 7 SUB –ATO definitivi sono i seguenti:
SUB ATO MONTE CERVINO (il 25/06/2009 con delibera consiglio dei sindaci n°25);
SUB ATO EVANÇON (il 20/07/2009 con delibera consiglio dei sindaci n°54);
SUB_ATO VALDIGNE (il 02/12/2009 con delibera consiglio dei sindaci n°66);
SUB ATO GRAND PARADIS (il 7/04/2010 con delibera consiglio dei sindaci n°7);
SUB ATO GRAND COMBIN (il 10/05/2010 con delibera consiglio dei sindaci n°23);
SUB ATO MONT ROSE – WALSER (il 13/07/2010 con delibera consiglio dei sindaci n° 45);
SUB ATO MONTE EMILIUS – PIANA DI AOSTA (il 10/02/2011 con delibera Consiglio Eve n°6).
AGENZIA PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
L’Arpa è un ente strumentale della Regione Autonoma Valle d’Aosta che svolge attività conoscitive e di prevenzione e tutela in campo ambientale ed è stata istituita nel 1995.
La Val d’Aosta ha come fiume principale la Dora Baltea, l’unico fiume italiano a regime nivo-glaciale, che fa parte del bacino idrografico del Fiume Po. La Regione fa quindi riferimento al Piano di Bacino del Fiume Po.