Gennaio 2021
Gli Stati membri dovranno garantire la fornitura gratuita di acqua negli edifici pubblici e dovrebbero incoraggiare ristoranti, mense e servizi di catering a fornire l’acqua ai clienti gratuitamente o a basso costo, come succede in Francia, dove ti portano direttamente al tavolo acqua del rubinetto in bottiglie riciclate. I Paesi UE dovranno inoltre adottare delle misure per migliorare l’accesso all’acqua per i gruppi vulnerabili, come i rifugiati, le comunità nomadi, i senzatetto e le culture minoritarie come i Rom. Il primo punto di maggior rilievo riguarda la rimodulazione dei valori limite per i parametri di qualità dell’acqua potabile, che dovranno poi essere stabiliti dagli Stati Membri in modo non meno stringente di quanto previsto nella Direttiva in esame. Nell’articolo 5 vengono richiamate le parti A, B, C e D dell’allegato I, in cui sono riportati i suddetti valori per ciascun
parametro specifico. In continuità con la precedente Direttiva 98/83/CE, nell’articolo 6 viene confermato il rispetto del limite al rubinetto dell’utente per i parametri elencati nelle parti A e B dell’allegato I, relativi ad acqua fornita nelle reti di distribuzione.
Monitoraggio e miglioramento della qualità dell’acqua del rubinetto
Per consentire e incoraggiare le persone a bere l’acqua del rubinetto piuttosto che l’acqua in bottiglia, la qualità dell’acqua sarà migliorata imponendo limiti più severi per alcuni inquinanti, tra cui il piombo.
Entro l’inizio del 2022, la Commissione redigerà e monitorerà un elenco di sostanze o composti. Tra queste vi saranno i prodotti farmaceutici, i composti che alterano il sistema endocrino e le microplastiche.
La Commissione stilerà inoltre un elenco UE dove saranno indicate le sostanze autorizzate a venire a contatto con l’acqua potabile.
In dettaglio:
Contesto
Secondo la Commissione europea, anche se in Italia sarà estremamente difficile, un minore consumo di acqua in bottiglia potrebbe aiutare le famiglie dell’UE a risparmiare più di 600 milioni di euro all’anno. Se la fiducia nell’acqua del rubinetto migliora, i cittadini possono anche contribuire a ridurre i rifiuti di plastica dell’acqua in bottiglia, il che ridurrebbe anche i rifiuti marini. Le bottiglie di plastica sono uno degli articoli di plastica monouso più comuni che si trovano sulle spiagge europee.
Secondo GreenReport “Sotto questo profilo indubbiamente il nostro Paese avrebbe moltissimo da guadagnare. In Italia l’acqua del rubinetto presenta già parametri qualitativi tra i migliori del Vecchio continente, eppure l’italiano medio beve più acqua in bottiglia di tutti in Europa. E questo nonostante lungo lo Stivale l’acqua minerale costi in media 6mila volte di più rispetto a quella in bottiglia. Resta invece molto da migliorare l’infrastruttura idrica: come testimoniano gli ultimi dati Istat, perdiamo qualcosa come il 42% dell’acqua immessa in rete, che viene sprecata senza neanche arrivare al rubinetto. Si tratta di 156 litri al giorno per abitante: quanto basterebbe a soddisfare ogni anno le esigenze idriche di circa 44 milioni di persone.”