Ai sensi della Legge Regione Toscana n. 22 del 3 marzo 2015 Riordino delle funzioni provinciali e attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), così come modificata ed integrata dalla Legge Regione Toscana n. 70 del 30 ottobre 2015, a partire dal giorno 01.01.2016 le province cessano la propria competenza nelle funzioni di rilascio delle concessioni.
Qui la pagina di riferimento regionale, di cui si accede a tutte le informazioni necessarie
Il Piano di Tutela delle Acque della Regione Toscana è stato approvato nel 2017 ed è suddiviso nei 12 bacini idrografici presenti:
Il Piano Ambientale ed Energetico Regionale (Paer) , istituito dalla L.R. 14/2007 è stato approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 10 dell’11 febbraio 2015, pubblicata sul Burt n. 10 parte I del 6 marzo 2015.
Il portale – come recita l’introduzione – mette a disposizione delle istituzioni, delle associazioni e dei cittadini i risultati delle attivita’ di controllo e monitoraggio effettuati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana e da altri enti che operano in campo ambientale.
La pagina introduttiva sulle acque è possibile reperirla qui, da cui si naviga all’interno dei dati e delle mappe disponibili.
Catasto delle Utenze Idriche ( sia superficiali che sotterranee) in cui sono elencate le concessioni esistenti. I files sono scaricabili per provincia, tipologia, ecc. in formato CSV.
Un portale che raccoglie database anche ambientale, oltre ad essere un punto di comunicazione e proposte.
Geologia
La Regione ha inserito numerose pagine web e database in merito alla geologia del suo territorio (vedi qui) ed in particolare è possibile scaricare e collegarsi ad una serie di database.
Il territorio del Distretto attuale interessa 3 regioni la Toscana la Liguria e marginalmente l’Umbria.
Di seguito le Amministrazioni che ricadono all’interno del territorio:
Regioni
Queste invece le soppresse Autorità di Bacino nazionali, interregionali, regionali che interessavano il territorio del Distretto dell’Appennino Settentrionale:
Disponibili sul sito i piani di bacino e il piano rischio alluvioni.
L’Agenzia, istituita con Legge regionale n. 66/1995, è attiva dal 1996 ed è stata recentemente riformata con Legge regionale n. 30/2009. Attraverso le proprie Strutture, dislocate in tutto il territorio regionale, ARPAT garantisce l’attuazione degli indirizzi regionali nel campo della prevenzione e tutela ambientale operando secondo quanto previsto nella Carta dei servizi e delle attività di ARPAT. L’Agenzia, dinamica e aperta alla partecipazione, opera al servizio delle istituzioni e di tutti i cittadini uniformando l’azione allo scenario definito nella mission e nella vision.
Sito estremamente ricco di informazioni, dati, pubblicazioni e di facile navigabilità, consigliatissimo per gli aggiornamenti anche di livello europeo.
l’Agenzia Regionale Toscana esce ogni anno con numerosi rapporti e pubblicazioni riguardanti l’ambiente e sono scaricabili gratuitamente dal loro sito ( vedi qui )
Dal 1 gennaio del 2012 da parte della Regione Toscana è stata istituita l’Autorità Idrica Toscana. L’autorità è un ente pubblico, rappresentativo di tutti i comuni toscani, al quale la legge regionale 69 del 28 dicembre 2011 attribuisce le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato. Le funzioni già esercitate dalle autorità di ambito territoriale ottimale sono state trasferte ai comuni che le esercitano obbligatoriamente tramite l’Autorità Idrica Toscana.
Il territorio poi è suddiviso in Conferenze Territoriali che riprendono i territori delle vecchie AATO, stabiliti dalla L.R. 21-7-1995 n. 81: “Norme di attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36: “Disposizioni in materia di risorse idriche”, pubblicata nel B.U. Toscana 2 agosto 1995, n. 49 e non coincidono con i confini amministrativi delle Province.
Gli Ambiti sono 6:
a) ambito territoriale n. 1, denominato “Toscana Nord”;
b) ambito territoriale n. 2, denominato “Basso Valdarno”;
c) ambito territoriale n. 3, denominato “Medio Valdarno”;
d) ambito territoriale n. 4, denominato “Alto Valdarno”;
e) ambito territoriale n. 5, denominato “Toscana Costa”;
f) ambito territoriale n. 6, denominato “Ombrone”.
Ai sensi della Legge Regione Toscana n. 22 del 3 marzo 2015 Riordino delle funzioni provinciali e attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), così come modificata ed integrata dalla Legge Regione Toscana n. 70 del 30 ottobre 2015, a partire dal giorno 01.01.2016 le province cessano la propria competenza nelle funzioni di rilascio delle concessioni.
Sistema Informativo Territoriale
La Provincia di Pisa ha attivato il proprio Sistema Informativo Territoriale nel 1990. Tutta l’attività si è sviluppata in coerenza con quanto disposto, prima dalla Legge Regionale N° 5/95 e successivamente dalla Legge Regionale N° 1/05, che assegna al SIT un ruolo insostituibile quale riferimento conoscitivo fondamentale per la definizione degli atti di governo del territorio e la verifica dei loro effetti.
La Provincia di Prato si è dotata di un Sistema Informativo Territoriale in cui sono raccolti tutti i dati e gli archivi riguardanti il suo territorio. ( vedi elenco). Esiste un layer relativo agli acquiferi visibile previo installazione di un viewer ( vedi qui).
Il Sistema Informativo Territoriale è reperibile sul sito,denominato SIGI – Sistema Informativo Geografico Integrato del Territorio Senese, ma è necessario richiedere informazioni tramite la modulistica ( vedi qui)
La Legge Regionale 79 del 17 dicembre 2012 ha riformato la materia della bonifica in Toscana secondo alcuni principi guida:
Con la nuova legge il territorio è diviso in 6 comprensori di bonifica affidati a 6 Consorzi di Bonifica, associati ad ANBI Toscana, che sostituiscono tutti gli altri enti che, in precedenza, avevano funzioni di bonifica:
Oltre alle funzioni di programmazione ed indirizzo le funzioni di concessioni le svolge direttamente la Regione Marche come disciplinato con L.R. 14 giugno 2006 n. 5“Disciplina delle derivazioni di acqua pubblica e delle occupazioni del demanio idrico”
Il Piano di Tutela delle Acque è stato approvato nel 2010 e continuamente aggiornato, mentre i dati riguardanti il territorio sono scaricabili da una pagina dedicata.
Nella regione sono attivi numerosi Contratti di Fiume, che coprono praticamente tutto il territorio. Nella pagina dell’Urbanistica e Genio Civile sono elencati le reti di monitoraggio che non sono accessibili liberamente, mentre negli Open Data ci sono carte tematiche scaricabili e nel repertorio ci sono le carte base e altre tematiche.
E’ il distretto di riferimento per la Regione Marche, che raccoglie le autorità di Bacino precedentemente esistenti. Le autorità di Bacino esistenti sono state soppresse e la cronistoria è presente sul sito regionale.
Il territorio marchigiano è suddiviso in 5 ATO:
L’ Agenzia è ben distribuita sul territorio con sedi distaccate in ogni Provincia e nel sito sono disponibili le pubblicazioni effettuate negli anni.
Il procedimento sia per le grandi che per le piccole è a livello regionale e le informazioni sono con relative modulistica ed indicazioni di contatti:
Con la Legge Regionale n. 13/2013, si costituisce un unico Consorzio di Bonifica delle Marche “con l’obiettivo di razionalizzare l’organizzazione consortile, ai fini di una migliore gestione e del conseguimento di risparmi di spesa” con la denominazione Consorzio di Bonifica delle Marche.
Ha un SIT ( Sistema Informativo Territoriale) molto dettagliato ed una serie di servizi on-line.
Con la legge n.17/2000 sono state stabilite le funzioni, tra l’altro, relative alla gestione della risorsa idrica. La Regione mantiene le attività di programmazione e raccolta dati mentre le altre funzioni sono attribuite alle Province. In generale il sito della Regione è estremamente povero per dati e procedimenti ambientali.
Il Portale del Sistema Informativo Territoriale con numerosi dati liberamente scaricabili come il Piano di Tutela delle Acque un po’ datato.
Nel portale degli open data sono presenti pochi dati ambientali, anche quelli datati.
Sulle sua pagine web sono disponibili i piani- programmi.
La Regione Puglia dovendo ottemperare alla Legge 26 marzo 2010 n. 42, Soppressione Autorità d’Ambito Territoriale per la gestione delle risorse idriche, ha istituito con Legge Regionale 30 maggio 2011, n. 9 e successiva modifica Legge Regionale 13 ottobre 2011, n. 27. “Modifiche alla legge regionale 30 maggio 2011, n. 9 (Istituzione dell’Autorità idrica pugliese), l’Autorità idrica pugliese, soggetto rappresentativo dei comuni pugliesi per il governo pubblico dell’acqua, con sede legale in Bari. L’Autorità, ente pubblico non economico, è dotata di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale e contabile. Il gestore per la Puglia è unico ed è l’Acquedotto Pugliese
L’Agenzia effettua i monitoraggi delle acque superficiali, le acque destinata al consumo umano.
Ha un sito dedicato agli indicatori ambientali
Nella Regione Puglia è attiva l’Associazione dei Consorzi, ANBI Puglia e i consorzi aderenti sono:
In carico alle Province e Città metropolitana di Bari come da norma sopracitata.
Il servizio interessato ha predisposto una pagina informativa, mentre la modulistica per le acque sotterranee ha una pagina dedicata.
Sono presenti i contatti e la modulistica
E’ il Servizio 4 ( definita la funzione NON fondamentale) che se ne occupa e nella pagina dei procedimenti si possono scaricare tutti i moduli necessari
Esiste un webgis con i limiti amministrativi, mentre per i procedimenti lo sportello telematico è il punto di riferimento con un dettagliato elenco di tutte le modalità previste dalla norma. E’ possibile registrarsi ed accedere.
La Provincia ha un sistema informativo territoriale, e alla pagina del servizio Ambiente ed Energia sono disponibili per il download la modulistica e i contatti.
Non ci sono documenti in merito alle concessioni solo i contatti.
La LR n. 53 del 1998 delega alle Province e alla Città Metropolitana di Roma Capitale le competenze per le concessioni di piccole derivazioni, mentre le grandi derivazioni come la richiesta e la riscossione del canone di concessione demaniale è e in capo alla Regione Lazio. Con la nuova Legge Del Rio la situazione è rimasta inalterata.
Una situazione particolare in merito alla risorsa idrica utilizzata ai fini potabili si registra nell’area di Viterbo. Su specifica richiesta della Regione Lazio il Presidente del Consiglio dei Ministri, con Decreto del 17 dicembre 2010, ha dichiarato lo stato di emergenza in relazione alla concentrazione di arsenico nelle acque destinate all’uso umano superiore ai limiti di legge in alcuni comuni del territorio della Regione Lazio, al fine di attuare interventi emergenziali atti a garantire alle popolazioni interessate la fornitura idrica rientrante nei parametri imposti con il decreto legislativo n. 31/2001 relativamente a parametro Arsenico.
I riferimenti regionali sono:
Alla pagina della modulistica sono scaricabili tutti i moduli per le richieste relative alle concessioni per le acque, mentre per le pubblicazioni ed i rapporti relativi anche al Servizio Idrico Integrato sono scaricabili in una pagina dedicata.
Il Piano di Tutela delle Acque Regionale è il principale strumento di pianificazione in materia di acqua e si pone l’obiettivo di perseguire il mantenimento dell’integrità della risorsa idrica, compatibilmente con gli usi della risorsa stessa e delle attività socio-economiche delle popolazioni del Lazio. Il Piano è stato adottato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 266 del 2 maggio 2006 e approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 42 del 27 settembre 2007 ed è stato aggiornato alla fine del 2016 con Dgr. 819/2016
Il Geoportale, pensato per favorire la condivisione dei dati cartografici, ha sostituito il vecchio geoportale SITR e, a partire dal mese di gennaio 2015, costituisce per gli utenti un punto di accesso privilegiato al patrimonio cartografico della Regione. Sono disponibili invece la fototeca e la cartografia storica in un’area diversa.
La Regione, in attuazione della legge 18 maggio 1989, n. 183, ha istituito, con deliberazione della Giunta regionale n. 3734 del 18 maggio 1991, l’Autorità dei bacini regionali disciplinata con la L.R. n.39/1996.
Fra le principali attività dell’Autorità dei bacini regionali sono il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) – (DCR n.17 del 04/04/2012) ed il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (Direttiva 2007/60/CE – D.Lgs. n.49/2010).
Il territorio laziale è ricompreso nei seguenti distretti idrografici:
La Regione Lazio gestisce direttamente acquedotti realizzati dalla disciolta Cassa per il Mezzogiorno e trasferiti alla Regione Lazio nel 1983, riguardano 19 comuni della Provincia di Rieti e 2 della provincia dell’Aquila. Il servizio all’utenza è realizzato a cura dei Comuni. Esiste un piano generale degli acquedotti che risale a più di dieci anni fa
Come previsto dalla norma nazionale la Regione lazio si è dotata della figura del garante per il servizio idrico, che svolge funzioni di verifica e controllo supportato dal Consiglio dei Responsabili delle Segreterie tecnico operative costituite negli ambiti territoriali ottimali e producono semestralmente dei rapporti scaricabili dal sito.
Il garante presiede anche la Consulta degli Utenti e dei Consumatori del S.I.I. (ex art. 10 L.R. 26/98), conosciuta anche come Consulta idrica, è composta dai rappresentanti delle formazioni associative degli utenti riconosciute dal Comitato regionale degli utenti e consumatori di cui alla L.R. 10 novembre 1992 n.44, ed è stata istituita nell’ottobre del 1999.
Gli Ato presenti in Lazio sono 6, cosi come stabilito A deciderlo è stata la Giunta regionale che in una delibera ha ridefinito la ripartizione del territorio tenendo conto, spiega una nota, della popolazione servita e dell’accorpamento dei Comuni per Aree Vaste e Città Metropolitana, tenendo conto dei dati relativi alla popolazione residente su base Istat al 1 gennaio 2017 nei comuni del Lazio.
La delibera cambia la situazione esistente. Infatti, sinora gli Ato sono stati 5: l’Ato1, denominato Lazio Nord–Viterbo; l’Ato2, denominato Lazio Centrale–Roma; l’Ato3, denominato Lazio Centrale–Rieti; l’Ato4, denominato Lazio Meridionale–Latina, l’Ato5, denominato Lazio Meridionale – Frosinone.
Coincidente con la società unica in house Talete , mentre gli uffici Ato hanno un pagina web con gli indirizzi e l’amministrazione trasparente.
In corso di definizione causa la creazione di ATO6 che comprende in parte alcuni comuni afferenti origirariamente all’ATO2. Comunque il gestore unico è ACEA.
Gestito da Acqua Pubblica Sabina
A.T.O. n. 4 “Lazio Meridionale Latina” nasce il 4 luglio 1997 con la deliberazione del Consiglio Provinciale di Latina n. 56, in cui si approvava lo schema definitivo della Convenzione di Cooperazione. I comuni serviti sono 35 e il gestore unico con una società mista pubblico- privato, dove il pubblico detiene la maggioranza è Acqualatina Spa (www.acqualatina.it)
Coincidente quasi del tutto con la Provincia di Frosinone in attesa della definizione dell’ATO 6 ha come gestore unico Acea.
La pagina relativa alle acque dà l’accesso ad una serie molto sintetica di informazioni e vecchie pubblicazioni.
Nel Lazio sono stati individuati sei comprensori di bonifica entro i quali sono stati definiti dieci Consorzi di bonifica che svolgono un ruolo imprescindibile di salvaguarda e difesa ambientale, che eseguono e mantengono opere pubbliche inerenti la difesa del suolo, la bonifica idraulica e la distribuzione irrigua.
I Consorzi di bonifica in cifre:
Si elencano i consorzi di bonifica esistenti in Lazio con i relativi link:
Provincia di Frosinone:
Consorzio di Bonifica a Sud di Anagni
Consorzio di Bonifica della Conca di Sora
Consorzio di bonifica della Valle del Liri
Provincia di Latina:
Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino
Consorzio di Bonifica sud Pontino
Provincia di Rieti:
Consorzio della Bonifica Reatina
Consorzio Lazio Nord
Città Metropolitana di Roma Capitale:
Consorzio di Bonifica Tevere ed Agro Romano
Consorzio di Bonifica di Pratica di Mare
Provincia di Viterbo:
Consorzio di Bonifica della Val di Paglia Superiore
Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca
La Provincia di Frosinone, in base all’art.8 della Legge Regionale n.53 dell’11 dicembre 1998, è competente in materia di concessioni di piccole derivazioni di acque pubbliche. La pagina dei contatti indica solo i riferimenti per il dirigente cui fanno capo i servizi relativi ai rifiuti, acque, energia ed aria. L’accesso diretto alla pagina della modulistica consente di accedere direttamente alle funzioni utili per il rilascio della concessione.
Nell’ambito del Settore Ecologia ed Ambiente l’Ufficio Risorse Idriche si occupa, fra l’altro, delle concessioni di derivazione d’acqua. Alla pagina dedicata è possibile poi accedere alla modulistica e ai contatti. In corso la digitalizzazione degli accessi e pagamenti. Esiste anche un sistema informativo territoriale dove, però, manca al momento riferimenti a pozzi, acquiferi e zone di rispetto.
E’ il VI settore che se ne occupa e la modulistica è suddivisa a seconda del tipo: autorizzazione , licenza di attingimento, uso domestico.
La gestione delle autorizzazioni e concessioni fa riferimento al Servizio 2 nell’ambito del Dipartimento IV e nella stessa pagina si accede alla modulistica.
Il Sistema Informativo Geografico, GIS, della Città Metropolitana di Roma Capitale, è suddiviso in aree tematiche, incentrato sui grandi temi ambientali e sui piani di gestione del territorio. E’ operativo uno sportello telematico, ma al momento non riguarda le istanze relative alle concessioni.
Il Settore Ambiente, Territorio e Difesa del Suolo gestisce i procedimenti amministrativi per le acque e dalla pagina indicata si accede alla modulistica e alle indicazioni operative per ogni tipologia di richiesta.
La Regione Campania ha un ricco sito per la difesa del suolo, dove tratta i numerosi temi inerenti il territorio. La Campania è solcata da pochi ma relativamente importanti corsi d’acqua. Il fiume Volturno è quello più importante ed è lungo all’incirca 170 Km mentre l’area del bacino idrografico, che è di circa 5600 Km2, rappresenta quasi il 40% dell’intero territorio regionale.
Il bacino idrografico è costituito dall’insieme di due importanti bacini: quello dell’alto Volturno, che si individua prevalentemente in rocce carbonatiche, e quello del Calore Irpino in cui prevalgono i litotipi argillosi. Il secondo fiume della Campania è il Sele che nasce dal Monte Cervialto dalla sorgente di Caposele ed ha una lunghezza di circa 65 Km mentre il suo bacino ha un’estensione areale di circa 3200 Km2.
Dalla pagina introduttiva si accede ad una serie di informazioni, compreso l’accesso al sistema informativo territoriale.
La Regione Campania, con la approvazione della Legge 16 dicembre 2004, n. 16, recante “Norme sul Governo del Territorio” ha istituito, all’art. 17, il Sistema Informativo Territoriale che, nel rispetto delle funzioni istituzionali di ciascun Settore, avrà il compito di coordinare l’informazione geografica della Regione e consentire a quanti operano, a diverso titolo, sul territorio regionale di avvalersi in tempi rapidi degli strumenti operativi di conoscenza al fine di indirizzare le scelte di pianificazione e di natura economica valutando le specificità del territorio regionale. Alcune informazioni sono ad accesso riservato, e bisogna registrarsi. E’ in fase di aggiornamento il Piano di Tutela delle Acque
Sulle sua pagine web sono disponibili i piani- programmi. Sono rimasti alcuni siti delle antecedenti autorità di bacino come:
L’organizzazione “a rete” di Arpac si compone di una struttura centrale, con sede a Napoli, e cinque dipartimenti provinciali. La struttura centrale (Direzione generale, Direzione tecnica e Direzione amministrativa) definisce le politiche di indirizzo e di sviluppo, coordina le attività tecnico-scientifiche e amministrative dell’ente e ne elabora le strategie di comunicazione. Nell’ambito della Direzione tecnica, d’altra parte, sono presenti diversi comparti tematici: tra questi, Siti contaminati e bonifiche, Tutela dell’ambiente marino-costiero e oceanografia, Rifiuti e uso del suolo.
La tematica acque si limita ad informazioni generali.
Riferimento unico per la gestione del Servizio Idrico Integrato, creato con Legge regionale 2 dicembre 2015, n. 15.
“Riordino del servizio idrico integrato ed istituzione dell’Ente Idrico Campano”, con vari distretti.
In parte raggruppati sotto un consorzio regionale , Campania Bonifiche , sono i seguenti:
In base alla L.R. 29 maggio 1980, n. 54 (Delega e sub-delega di funzioni regionali ai Comuni, alle Comunità Montane e alle Province e disciplina di provvedimenti legislativi ed amministrativi regionali concernenti le funzioni delegate e sub-delegate), e al Regolamento Regionale 12 novembre 2012, n. 12 così come modificato Regolamento Regionale 6 marzo 2018, n. 2., sono sub-delegate alle province tutte le funzioni amministrative in materia di acque ed acquedotti. Le grandi derivazioni sono rilasciate a livello regionale e si consiglia di contattare l‘URP.
Per le concessioni si fa riferimento ad una pagina dedicata, dove si scarica anche la modulistica.
La Provincia dispone di un SIT, ad accesso regolamentato. Non ci sono altri riferimenti.
Sullo sportello on-line è disponibile la modulistica acque e i contatti
In una pagina dedicata si trovano i riferimenti, la modulistica ed il procedimento. Mentre per l’autorizzazione all’escavazione è un’altra struttura, dove è anche possibile accedere al catasto pozzi, previa richiesta. E’ presente anche un SIT
La Provincia ha un Geoportale con numerosi dati di base, mentre la modulistica, i riferimenti e le indicazioni per il rilascio di concessioni si trovano in un’altra pagina
La Regione Calabria ai sensi della Legge regionale 22 giugno 2015, n. 14: ” Disposizioni urgenti per l’attuazione del processo di riordino delle funzioni a seguito della legge 7 aprile 2014, n.56” pubblicata sul Burc n. 42 del 24 giugno 2015 le funzioni relative alle concessioni ha avocato a se la gestione del demanio idrico
DOCUMENTAZIONE TECNICA REGIONALE
GeoPortale della Regione Calabria
Sono inseriti dati ed informazioni riguardanti il territorio, anche scaricabili.
In attuazione della L. 61/94, la Legge della Regione Calabria n. 20 del 3 agosto 1999 ha istituito L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), che “opera per la tutela, il controllo, il recupero dell’ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l’obiettivo dell’utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine dell’individuazione e rimozione dei fattori di rischio per l’uomo, per la fauna, per la flora e per l’ambiente fisico”.
Sito estremamente parco di informazioni, dati, pubblicazioni. La pagina del tema “acqua” contiene solo un elenco.
Con Legge regionale 18 maggio 2017, n. 18 Disposizioni per l’organizzazione del servizio idrico integrato, pubblicata sul BURC n. 48 del 18 maggio 2017 è istituita l’Autorità Idrica della Calabria (AIC) , che è l’ente di governo dell’ambito territoriale ottimale per il servizio idrico integrato, nel territorio comprendente l’intera circoscrizione regionale.
L’AIC è un ente pubblico, rappresentativo della Città metropolitana di Reggio Calabria e dei Comuni della Calabria, e effettua l’esercizio delle competenze spettanti agli enti locali in materia di gestione delle risorse idriche.
L’AIC svolge le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato, nel rispetto delle determinazioni adottate dall’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico.
Il funzionamento dell’AIC è disciplinato dalle Deliberazioni della Giunta Regionale n. 256 del 27/07/2015 e n. 461 del 12/11/2015.
La società di gestione del Servizio Idrico è la Sorical, società risorse idriche calabresi che, dal 2004, gestisce in concessione tutti gli impianti che l’ex Cassa per il Mezzogiorno ha trasferito alla Regione. Garantisce l’erogazione dell’acqua potabile a 363 Comuni, attraverso 6000 km di condotte, 900 serbatoi, 300 impianti di sollevamento; 13 impianti di potabilizzazione; 7 traverse di derivazione e 2600 nodi di erogazione. Due invasi: La Diga dell’Alaco, completata, dopo 40 anni, nel 2010 al servizio di quasi tutti i comuni del Vibonese. La Diga del Menta, che garantirà acqua potabile alla città di Reggio Calabria.
Sulla gestione delle fognature non è dato sapere. Sul sito c’è il vuoto assoluto.
L’Autorità di Bacino della Calabria, istituita a seguito della legge regionale n. 35 del 29 novembre 1996, fa parte del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale che comprende un territorio vasto comprendente più regioni e autorità di bacino.
I consorzi presenti sul territorio calabro sono numerosi: