L’acqua va conosciuta, vezzeggiata e amata e solo cosi potremo conviverci.
All’inizio del secolo scorso, ed in alcune aree anche prima, si è iniziato ad intervenire sul territorio italiano per recuperare le paludi, che naturalmente si formano lungo gli alvei dei fiumi, per avere nuove terre coltivabili e per migliorare la salute delle popolazioni, falcidiate dalla malaria.
I principali attori di questo immane e purtroppo quasi dimenticato progetto sono i consorzi di bonifica.
Qui iniziamo a raccontare le loro storie partendo da due realtà e di come si sono evolute adeguandosi ai tempi, pur con le difficoltà di convivenza con luoghi intensamente urbanizzati.

I Consorzi di bonifica sono enti pubblici economici a carattere associativo e operano all’interno del Comprensorio di bonifica, al controllo della circolazione idrica a servizio dell’irrigazione e per la bonifica, intesa come difesa del suolo. Recenti normative ne hanno incrementato le competenze a campi quali la produzione di energia idroelettrica, la fruizione turistica, la valorizzazione ambientale, specificando che il loro operato deve essere volto ad assicurare l’uso plurimo dell’acqua.
ANBI Lombardia ha condotto diversi studi conoscitivi sui sistemi irrigui regionali e a partire dal 2017 ha avviato e gestisce il Centro dati regionale CeDATeR (Centro Dati Acqua e Territorio Rurale), che ha l’obiettivo di costruire un sistema centralizzato e omogeneo di tutte le informazioni riguardanti il patrimonio irriguo regionale. Sono disponibili rapporti mensili e annuali relativi alla disponibilità idrica e ai vari progetti in essere nelle aree di loro competenza.


Sulla stessa linea Anbi Veneto, che associa e rappresenta tutti gli 11 Consorzi di bonifica del Veneto che operano nel settore della difesa del suolo e della gestione delle risorse idriche. Disponibile e scaricabile il rapporto mensile e annuale sulla gestione della risorsa idrica aggiornato.
Interessante, tra le altre notizie, la ricostruzione storica delle opere di bonifica che accompagnano l’umanità da tempi remoti fino ad arrivare ai giorni nostri.
Ricostruzione che si ritrova anche nella ricchissima Biblioteca Idraulica Italiana, che parte della Biblioteca Europea di informazione e Cultura che dovrebbe essere costruita a Milano, già da decenni e ancora in forma virtuale.
